Con “La morsa del buio” continua la saga dell’invasione dell’Erondár da parte di una moltitudine di non morti evocati dal negromante Saul Jeranas.
Come al solito, chi fosse interessato alla storia finora della saga di “Dragonero il Ribelle” può trovarla in questo articolo riepilogativo.
Vai con l’intro!
“…
Fear of the Dark, Fear of the Dark, 1992, Iron Maiden
Fear of the dark
Fear of the dark
I have a constant fear that something’s always near
…”
La morsa del buio
La lotta contro la Teocrazia di Leario deve necessariamente essere sospesa. Questo è quanto l’Imperatore Nahim, Vrill Ausofer, Alben, Ian, Myrva, Gmor, Sera, Briana, Aura e Mimr, il consiglio di guerra, decidono. La popolazione, infatti, è stata abbandonata in balia dell’orda di non morti che inesorabilmente si dirige verso la capitale Vàhlendàrt, e quindi le Spade di Giustizia decidono giustamente di intervenire. Del resto, si sa, la vittoria contro gli adepti della Signora delle Lacrime di Sangue passa anche solo dal “semplice” portare aiuto là dove il potere centrale si ritira. Un pensiero cinico sì, ma pragmatico!
Ancora una volta i compagni sono costretti a separarsi, ognuno con la propria missione.
Per contrastare l’immonda natura di Saul Jeranas è doveroso recuperare la Pietra del Buio. Aura parte alla ricerca di questa potente reliquia; per farlo dovrà scendere nel mondo dei Vampiri per incontrare la maga Savyna.
Sera sarà il suo supporto ma, una volta separata dalla maga, si trova a dover incrociare le armi contro una terribile nemica, risorta dalle forre di Ekhelas, in cerca di vendetta.
Ian, Gmor e Myrva si dirigono verso la capitale. Il nostro eroe è però braccato senza pietà dai non morti, irresistibilmente attratti dal “canto” del suo sangue di drago… ma anche Briana, nel cui grembo cresce la figlia di Dragonero, corre un enorme pericolo!
Analisi dell’episodio
Dopo tre numeri al cui timone è stato presente Stefano Vietti, assistiamo al passaggio di testimone a Luca Enoch. Non poteva che essere così, con l’alternanza dei due creatori di Dragonero in un momento così delicato per gli equilibri dell’Erondár.
Ora, da mezze frasi dette negli editoriali e accenni in numeri passati, è chiaro che per quanto sconvolgente questa invasione non sarà l’avvenimento più terribile che Ian e compagni dovranno affrontare…
Enoch, con la sua consueta maestria, inizia a muovere, ne “La morsa del buio“, i pezzi sulla scacchiera. Già nelle prime pagine getta i semi di ciò che avverrà nei prossimi albi, perché infatti l’orda di non morti sta puntando verso Vàhlendàrt? Cosa agogna Saul Jeranas? Come sposterà l’andamento della guerra delle Spade di Giustizia, guidate dall’imperatore Nahim, il loro intervento a fianco della popolazione abbandonata da Leario?
Enoch chiude inoltre vecchi fili lasciati indietro, con la missione di Aura nel mondo dei vampiri e fa rispuntare Sera alle prese con una questione che neanche la morte pare avesse concluso e ci dona un momento da vero badass di Vrill Ausofer!
Ecco riguardo a Sera, nonostante la saga di “Dragonero il Ribelle” sia stata molto corale fino a questo punto, e la nostra elfa abbia avuto un albo importantissimo completamente incentrato su di lei, ultimamente pare un po’ trascurata, eppure il peso degli avvenimenti della Battaglia contro le Regine Nere ha lasciato su di lei profonde cicatrici, quindi i pochi episodi dove ha fatto capolino non hanno lasciato molto spazio ai suoi tumulti interiori. Possiamo solo sperare di leggere in futuro archi narrativi che la vedano più presente.
Per tornare a sviluppi futuri ancora in nuce ne “La morsa del buio“, non possiamo che soffermarci sul bisogno che Saul Jeranas, tramite la sua orda inarrestabile, ha del sangue di drago di Ian e di sua figlia, Elara, ancora nel grembo di Briana.
Per tirare le fila del discorso fatto finora, delle risposte (poche) e delle domande (molte) su cosa aspetta il futuro di Ian e compagni in questo particolare frangente, non posso che considerare questo albo uno snodo molto importante per la saga di Dragonero.
In apertura
Luca Barbieri, nell’editoriale Cronache della Ribellione, ripercorre in maniera molto sommaria la cronologia degli eventi legati alla figura di Saul Jeranas. La prima apparizione del negromante fu proprio nel romanzo a fumetti “Dragonero“, uscito nel 2007, il suo ultimo ricordo era lui che precipitava nel Mahuōvháco, il Grande Vuoto. La storia è stata poi riproposta nel cartonato “Dragonero – Le Origini“, anch’esso esaurito da tempo, e finalmente una nuova edizione uscirà ora a fine maggio. Sal Jeranas è poi rispuntato ne “I guardiani di Malagart” (“Dragonero” n. 35, aprile 2016), resuscitato dalla maga Savyna grazie alla Pietra del Buio, e ha infine recuperato la sua forma umana grazie ad un rituale oscuro di un antico signore dei vampiri ne “I signori del sangue” (“Dragonero” n. 71, aprile 2016).
Ora c’è solo da attendere lo scontro finale tra Alben e Saul Jeranas…
Disegni & lettering
In copertina, Gianluca Pagliarani (disegni) e Paolo Francescutto (colori), si focalizzano su una delle storie raccontate, non la più importante, ma forse la più spettacolare. Dal momento che è Sera l’indiscussa protagonista di quel particolare combattimento forse, per una volta, avremmo preferito non vedere Ian in copertina…
Come già accennato, in questo numero sono raccontati più avvenimenti, ed è stata quindi chiamata un’unica artista ad occuparsi dei disegni: Antonella Platano. L’artista è stata più volte chiamata a dare forma alle storie della saga di “Dragonero il Ribelle“, quindi è completamente a suo agio nel ritrarre le più disparate situazioni. Risulta indubbia la capacità della disegnatrice di passare tra gli ambienti più disparati, da una riunione in una stanza, ad un assedio, ad una battaglia in cielo, ad un mondo parallelo corrotto, ad una lenta ed inesorabile avanzata sul fondo del mare. Ognuno di questi teatri è caratterizzato nelle proprie unicità, ma è sempre mantenuta una linea di fondo continua che conferisce all’albo la sensazione che sia raccontata un’unica storia.
Al reparto lettering torna Marina Sanfelice.
Nel prossimo numero, “Le rosse strade di Vàhlendàrt” (“Dragonero il Ribelle” n. 32, 9 giugno), possiamo solo immaginare il perché le strade di Vàhlendàrt saranno rosse… vediamo se la spada di Dragonero riuscirà a frapporsi tra l’orda non morta e la popolazione!
Dall’ombra insorgiamo. Nel silenzio colpiamo.
I ribelli dell’Erondár