Quanto è realmente sottovalutata l’intro televisiva nelle serie?
Le intro televisive non sono semplicemente volte ad accompagnare la sequenza dei titoli di una data serie. Sono talmente significative tanto che possiamo considerarle come fossero la struttura portante dell’intera produzione.
L’introduzione ai titoli, con la sua colonna sonora, è parte integrante della serie. Contribuisce a foggiarne l’identità oltre, ovviamente, a conferirle un carattere accattivante e magnetico.
Ragion per cui, molte volte, il fine vuole essere provocatorio tanto da incrementare le aspettative dello spettatore. Diventa così un elemento fondamentale nella buona riuscita della stessa serie.
Non è un caso che si realizzino le sequenze dei titoli nelle varie serie come se fossero tessute su misura. Racchiudono in sé, infatti, la trama e in alcuni casi anche i caratteri dei personaggi.
Analisi delle intro, emblematiche, di alcune serie televisive
Andremo ora ad analizzare tre delle serie televisive che, ad oggi, mi hanno colpito particolarmente. Alcuni potranno trovarle scelte quasi obbligatorie, altre invece potrebbero sembrare scontate, ma vorrei condividere il mio pensiero.
Occorre dunque soffermarsi su quanto vi sia di affascinate nella costruzione meticolosa e piena di dettagli che alcune intro portano avanti. In quelle da me prese in esame, in modo particolare, vorrei sviluppare una breve analisi sulla loro struttura, oserei dire, ossea…
Per questo cominceremo con Black Sails. Volevate le ossa, no?
Black Sails
1715 West Indies
The Pirates of New Providence Island threaten maritime trade in the region.
The laws of every civilized nation declare them hostis humani generis. Enemies of all mankind.
In response, the pirates adhere to a doctrine of their own… war against the world.
La serie è ambientata nell’anno 1715. Ci troviamo nelle Indie Occidentali e i protagonisti sono, come è obbligo per quegli anni, dei pirati, i nemici naturali della società precostituita. Questi portano avanti il loro dogma, quello di essere in “guerra contro il mondo”.
I creatori della serie sono Jonathan E. Steinberg e Robert Levine, e questa è andata in onda dal 25 gennaio 2014 fino al 2 aprile 2017. La serie ha esplorato molti temi, che non sono solo quelli propri della pirateria. Vi troviamo infatti anche l’amore, la politica, la guerra e in alcuni casi un forte senso di umanità.
Tutti questi caratteri li ritroviamo in una intro televisiva coinvolgente in stile Barocco e Rococò. È facile riconoscere come, nella realizzazione delle sculture riportate graficamente, ci sia un rimando al noto scultore italiano Gian Lorenzo Bernini così come allo stesso scultore francese August Rodin. Potremmo quindi affermare che siano stati tali artisti ad ispirare i creatori dell’intro televisiva della serie.
Ma c’è dell’altro. La varietà degli elementi che arricchiscono le sculture, spesso macabre e intricate tra loro, si ritrova nella produzione dell’artista americano Kris Kuksi. Lui oltre a conferire alle sue opere un’estetica cupa e misteriosa, fa uso dei temi propri della serie quali teschi, armi, navi e morte.
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L’immaginario surreale di Kuksi rientra nel movimento del realismo magico in cui vi è una ripresa dei caratteri portati avanti dal gusto gotico e barocco di H. R. Giger. Vi sono inoltre rimandi alle ambientazioni grottesche e allegoriche del noto Hieronymus Bosch. D’altronde chi non riscontrerebbe un’affinità con alcuni caratteri presenti nel “Giardino delle Delizie Terrene”?
L’atmosfera cupa e misteriosa dell’intro è accompagnata dalla colonna sonora di Bear McCreary, noto per i suoi pezzi dissonanti e carichi di tensione. Infatti la sua musica è caratterizzata da un uso frequente di strumenti a fiato e archi, che creano un suono cupo e sinistro. Inoltre usa la ghironda!
Andiamo a vedere la sua intro a questo link!
Dopo esserci persi nel Mar dei Sargassi, a seguito di una bonaccia, e ritrovata la via per Tortuga, ecco che, dal relitto di una nave, viene a galla uno scrigno carico di curiosità…
Intro televisiva di Cabinet of Curiosities
In questa serie si mette in evidenza il fenomeno del collezionismo di cui noi tutti siamo più o meno dipendenti. Infatti nel Cabinet of Curiosities vengono raccolte le molteplici storie ideate o adattate dal regista Guillermo del Toro.
Questa collezione prende vita nella produzione nell’intro televisiva, in cui si allude a un vero e proprio scrigno in grado di contenere i più disparati segreti. Ragion per cui i creatori hanno pensato alla realizzazione di un armadio che si apre portando alla luce vari oggetti pieni di mistero.
In modo particolare sono proprio tali oggetti a racchiudere la storia di ogni episodio rappresentando i temi della serie. Si passa dal terrore all’occultismo, dalla meraviglia all’immaginazione. Dunque l’armadio diviene il luogo da cui provengono questi brevi racconti evocando sentimenti contrastanti di paura e curiosità.
La struttura dell’intro televisiva rimanda a una precisa geometria, più precisamente al frattale. Ogni singolo motivo, in questo caso l’armadio, si ripete su scale decrescenti. Cosicché nel momento in cui una parte della figura si ingrandisce, possiamo trovarvi una copia in scala della stessa.
In questa serie troviamo un team al femminile che va dalla direzione della fotografia di Michelle Dougherty alla supervisione della Graphic Design Karin Fong. Insieme alla coordinazione di varie tecniche cinematografiche (stop-motion e animazione 3D) avviene l’ideazione di un intro televisiva che genera fascino, mistero, suspense, ma soprattutto tanta aspettativa…
In ultima analisi, e non per importanza, ad incrementare l’atmosfera di tensione è il brano composto dal già citato Bear McCreary.
Potrete trovare qui la intro!
E infine il più scontato di tutti quando si parla di intro televisive: Game of Thrones.
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Game Of Thrones
Per concludere questo breve excursus come non citare il colossal HBO per eccellenza. Con la sua intro i creatori sono stati in grado di mostrare e celare, al tempo stesso, elementi propri di una serie attribuendone autenticità.
Non penso sia necessario descrivere la trama basata sulla serie dei romanzi delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R. R. Martin ancora non arrivata alla sua conclusione, ma provo ugualmente a dare un contesto.
Ci troviamo in un mondo immaginario e la storia si sviluppa in due dei vari continenti che compongono questo mondo. Quello Occidentale (Westeros) e quello Orientale (Essos). Ma è a Westeros che vi è la capitale Approdo del Re dove si trova il Trono di Spade dei Sette Regni come possiamo ben vedere dalla sua opening.
L’intera serie si sviluppa in un vero e proprio gioco di potere, in cui vi sono continui intrighi sia politici che religiosi, e tra azioni di strategia, amore e guerra, si producono scontri e alleanze tra le più potenti e nobili famiglie con il solo fine di conquistare l’ambito Trono di Spade!
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Tutto questo scenario non poteva che essere preannunciato da un intro non meno coinvolgente, che conduce lo spettatore dentro questo mondo immaginario. I creatori, David Benioff e D. B. Weiss, hanno voluto aprire la serie mostrando una visione globale di Westeros, seguita da una successione di immagini volte a presentare “la zona di interesse” che la stagione prende in esame.
La combinazione di tecniche digitali ha fatto sì che le Sette Casate nobiliari, che si contendono il trono, rappresentassero le sette caselle di una scacchiera, in cui ogni casata possiede il suo stemma, che viene mostrato nelle immagini dell’intro.
Alla produzione visiva si aggiunge quella sonora di Ramin Djawadi. Lo stesso artista ha dichiarato di aver voluto creare una musica che fosse contemporaneamente sia epica che drammatica, e soprattutto che fosse in grado di conferire un’atmosfera di suspense e di attesa.
Conclusioni sull’intro televisiva delle serie
Risulta evidente come le varie introduzioni non siano solamente una presentazione di chi ha preso parte alla produzione e realizzazione della serie, ma diviene la struttura portante della stessa. Così come nell’intro di Games Of Thrones che possiamo considerarlo una vera e propria metafora della lotta per il potere tra le sette casate nobiliari.
Per quanto riguarda Black Sails è stata scelta l’idea della violenza a cui il mondo della pirateria è sempre stato associato, mostrandone la crudezza, ma con un certo stile, quello Barocco e Rococò.
Infine abbiamo il mistero, l’occulto, i mondi distanti e vicini come se i frattali potessero essere specchi di mondi inconoscibili pronti a richiamare gli scrittori a cui sono ispirati gli episodi.
Ma prima di lasciarvi vorrei chiedere una cosa a voi lettori: quale è la vostra intro preferita? Non vedo l’ora di poter leggere quelle che andrete a consigliarmi!