Approfondiamo una piccola curiosità linguistica: si dice “il quickstart” o “la quickstart”? Ecco una piccola analisi su un prestito inglese del gioco di ruolo!
Tagliamo subito la testa al toro: per questo tipo di prestiti inglesi non c’è una regola che imponga un genere grammaticale. Non esiste nessun discorso normativo del tipo “si DEVE usare il maschile per questa o quest’altra ragione”.
Quindi, questo articolo non vi verrà a dire “come si deve dire” la parola quickstart in italiano. Al contrario, dopo aver fatto una piccola premessa linguistica sull’attribuzione del genere grammaticale ai prestiti inglesi, andrò ad approfondire un po’ come de facto venga usato quickstart nella community italiana.
A cosa serve, dunque, questo articolo? A rispondere a una mia curiosità. Io, infatti, dico “il quickstart” ma, vedendo scritto in giro anche “la quickstart”, ho voluto approfondire la questione. Quindi, se qualcuno avesse dei dubbi sul genere di questo prestito, qui ci sono alcune risposte e vengono riportati alcuni usi come esempi. Se l’uso al maschile o quello al femminile non vi piacciono, è una questione di vostri legittimi gusti.
L’attribuzione del genere ai prestiti inglesi
Riprendo brevemente un discorso che avevo fatto l’anno scorso nell’articolo sul genere del prestito master.
In generale, l’inglese non attribuisce un genere grammaticale alle proprie parole, sebbene esistano notevoli eccezioni, come boy/girl, cow/bull e duke/duchess. A tutti gli altri nomi, l’inglese non attribuisce un genere grammaticale e, soprattutto, non attribuisce un genere morfologico, come avviene invece in italiano. Per esempio, chair non è femminile come il nostro sedia, e mayor può essere riferito sia a un uomo che a una donna, a differenza di sindaco e sindaca.
Genere dei nomi inglesi riferiti a persone/animali
L’assenza di genere grammaticale nella maggior parte dei nomi inglesi rende il loro uso in italiano piuttosto problematico, poiché la nostra lingua deve necessariamente attribuire un genere grammaticale ad una parola. E se i prestiti di nomi inglesi, di regola, tendono a essere lasciati invariati, ogni articolo, pronome, verbo al participio passato o aggettivo a loro accostato deve per forza avere un genere grammaticale.
Quindi, se non modifichiamo una parola inglese come leader aggiungendo i tipici suffissi di genere e numero -o/-a, creando leadero e leadera, dobbiamo comunque scegliere il genere di tutto ciò che accostiamo a queste parole. Nel caso di leader la scelta è facile, poiché si adatta il genere della parola al genere della persona a cui è riferita: “la brava leader è andata via” o “quel leader talentuoso è partito“. Ovviamente, se la figura del leader fosse una persona non binaria, la faccenda si complica, ma ci sono soluzioni linguistiche standard anche in questo caso, come abbiamo detto qui.
Genere dei nomi inglesi riferiti a oggetti o concetti astratti
Diverso è invece il discorso per i nomi che si riferiscono a cose o a concetti astratti. In questo caso, l’italiano non ha una regola fissa per l’attribuzione del genere grammaticale ai nomi inglesi, ma accetta varie soluzioni.
Generalmente, le soluzioni adottate dall’italiano sono due e hanno una base semantica, ossia legata al significato del prestito in questione. Qui le spiegherò brevemente, ma se volete potete approfondire la tematica su questo articolo dell’Accademia della Crusca.
- Assegnazione del genere di un termine italiano che traduce o comprende il prestito inglese. Quindi, una station wagon sarà al femminile perché il termine è accostato al concetto di automobile.
- Assegnazione del maschile “di default”. In molti casi, infatti, i prestiti inglesi sono declinati al maschile perché questo è il genere percepito come più neutro nella nostra lingua. Ne è un esempio “lo spoiler”, che è al maschile nonostante anticipazione sia femminile.
Qualora più soluzioni fossero utilizzate contemporaneamente, la lingua italiana semplicemente aspetta di vedere se, col tempo e con l’uso, una soluzione specifica si imporrà sulle altre. È stato questo il caso e-mail, che un tempo era usata molto anche al maschile.
Il quickstart: cos’è e come viene usato?
Ora, nella community italiana del gioco di ruolo siamo ormai abituati a sentir parlare di quickstart. Con quickstart si intende una versione ridotta e, spesso, ancora potenzialmente modificabile di un gioco di ruolo. Un quickstart, quindi, è un documento di qualche decina di pagine che deve dare l’idea del regolamento e del tema di un gioco di ruolo, in modo che i curiosi possano fare una partita di prova e farsi un’idea del titolo.
Nonostante la sua diffusione, però, il termine quickstart è sottoposto ancora ad alcune oscillazioni di genere, nella community italiana. Nulla di sorprendente, a dire il vero, poiché si tratta di un termine ancora relativamente nuovo e dunque sottoposto più al gusto del singolo parlante che ad una convenzione linguistica vera e propria.
Anche per questo motivo, ora come ora non ha senso dire quale sia il genere grammaticale “giusto” di quickstart, ma è più interessante analizzare le sue oscillazioni.
Bisogna però sottolineare che quickstart è un termine che il gioco di ruolo ha adottato dall’informatica. In questo campo, il prestito protagonista del nostro articolo è utilizzato già da anni e si attesta sempre al maschile.
Origine e forma del termine quickstart
Quickstart è un composto aggettivo+nome con testa a destra e, sostanzialmente, significa “inizio veloce”.
Attualmente, quickstart non compare in nessun dizionario di alto livello, cosa che lo identifica come un termine ancora piuttosto di nicchia. I soli dizionari online che lo considerano sono Lexico, che lo definisce un aggettivo, e Your Dictionary, che lo definisce un nome.
Questo prestito ha avuto probabilmente origine come specificatore di guide, nella forma quick start guide (guida di inizio rapido), per poi assestarsi come termine specifico singolo, che implica il concetto di guida.
Detto questo, è importante ricordarsi che quickstart, nell’ambito del gioco di ruolo italiano, è entrato nell’uso non nella forma estesa quick start guide, bensì nella sua forma abbreviata. Quindi, non è scontato che quickstart in italiano debba essere associato a guida, anche solo per assegnazione di genere grammaticale.
“Il quickstart”: il maschile è l’uso più comune
Come ci si può aspettare, quickstart declinato al maschile è in assoluto la forma più comune.
Infatti, facendo una veloce ricerca su Google, si nota che “il quickstart” dà 9.360 risultati. Anche in un veloce (e totalmente random) sondaggio sul gruppo Facebook Io gioco di ruolo “il quickstart” è la forma più votata in assoluto. Con 119 voti, il maschile stacca ampiamente il femminile, che per ora ha ricevuto solo due voti.
Ma perché si usa così spesso il maschile? Interrogando un campione di risultati su Google e i commenti al sondaggio, vediamo alcune delle motivazioni più plausibili.
Dai commenti al sondaggio emerge che molti preferiscono dire “il quickstart” perché lo associano ad un ambito etimologico libresco, e quindi a termini tutti al maschile, come documento, fascicolo, modulo o libro. È anche interessante notare che alcuni commentatori hanno portato come esempi maschili dei termini inglesi come pdf o set, che de facto non hanno genere, ma che in italiano standard sono resi tipicamente al maschile. Simili parallelismi col genere di altri prestiti inglesi sono stati fatti anche da altre persone, che hanno associato quickstart al termine start, che in italiano è reso al maschile per parallelismo con avvio.
I risultati su Google, che comprendono articoli da siti specializzati e annunci delle case editrici, si mantengono piuttosto stabili nell’uso di quickstart come nome. In occasioni più rare, il termine si trova anche come aggettivo. Lo abbiamo visto nel sintagma “al regolamento Quickstart” e come accompagnatore di set, nel sintagma “il Quickstart Set”.
Infine, è interessante notare che questo prestito mantiene il maschile anche nella sua forma abbreviata qs (generalmente scritta in maiuscolo, QS), formata dalle iniziali delle due parole che lo compongono.
“La quickstart”: il femminile usato (quasi) solo nel caso di aggettivi
L’uso di quickstart al femminile è molto inferiore e su Google troviamo, infatti, circa 4.000 risultati.
È interessante notare che quickstart viene generalmente “declinato” (in teoria, ma nella sua forma resta ovviamente invariabile!) al femminile quando è utilizzato come aggettivo della parola versione. In questo caso, quindi, abbiamo sintagmi come “la versione Quickstart”. Più raro è l’uso di quickstart come aggettivo di guida, ossia nella sua accezione originale.
Troviamo poi un nutrito gruppo di “la quickstart” o “la Quickstart”, quindi col termine posto al femminile. Va però notato che la stragrande maggioranza di “la quickstart” parrebbe essere utilizzata per descrivere prodotti editi da Isola Illyon Edizioni, come City of Mists o Kisarta. Questo uso al femminile è stato poi ripreso dai siti di informazione che hanno parlato di City of Mists, probabilmente ricalcando la terminologia utilizzata dalla casa editrice.
La declinazione al femminile di quickstart non pare essere utilizzata nel caso della sigla QS.
Si dice “il Quickstart” o “il quickstart”? Variazione di maiuscola e minuscola
In questa piccola ricerca sul genere di quickstart, mi è saltato all’occhio che c’è una certa variazione tra i diversi siti di informazione nello scrivere questo termine con la lettera iniziale maiuscola o minuscola.
Trattandosi di un nome comune e non di un titolo, a meno di non essere a inizio di frase quickstart dovrebbe essere sempre tutto minuscolo, come manuale o libro. Tuttavia, su molti siti o post su Facebook consultati si legge Quickstart.
Questo succede perché il quickstart stesso distribuito da una casa editrice ha come titolo il nome del gioco di ruolo, e come sottotitolo “Quickstart”. In questo caso, effettivamente quickstart andrebbe trattato come un titolo e scritto con l’iniziale maiuscola, come nel caso del Manuale Base di Pathfinder, per fare un esempio. Sono un esempio di Quickstart usato come sottotitolo di un volume (e dunque scritto con l’iniziale maiuscola anche negli articoli) i quickstart di Not the end, Historia e Brancalonia. Tuttavia, in questi casi è corretto usare anche quickstart senza la maiuscola, per riferirsi al prodotto in sé e non al suo titolo.
Merita infine una brevissima menzione la versione, piuttosto rara, QuickStart, ossia con entrambi i membri del composto con l’iniziale maiuscola. Sebbene ormai questo composto sia stabile e non necessiti che i suoi componenti siano separati graficamente, questo uso a doppia maiuscola è attestato anche in alcuni manuali di informatica, come quello di OpenOffice del 2004.
La natura di composto di questo termine ha senso di essere rimarcata nel caso in cui lo si volesse contrarre in forma di sigla, ossia QS, che è dunque scritta in maiuscolo come da regole.
Quickstarter: una variazione sul tema?
Per concludere, cito brevemente la variante quickstarter, che è usata in alcuni siti italiani al posto di quickstart.
Non è chiarissimo da dove derivi e perché si sia formata. In inglese è molto meno comunque rispetto a quickstart, con circa 40.000 risultati su Google contro il milione di quickstart. Pare dunque essere utilizzata di meno, per riferirsi alle guide introduttive ai giochi di ruolo.
Facendo una veloce ricerca, il risultato principale è Quickstarter, ossia un progetto parallelo a Kickstarter, di cui dunque riprende anche la forma morfologica. Quickstarter è pensato per raccogliere fondi per progetti piccoli e veloci e non è legato al concetto di quickstart, ossia di breve guida introduttiva.
Tuttavia, su alcuni siti italiani è presente la forma quickstarter, specialmente se riferita ai quickstart di giochi di ruolo che stavano affrontando una raccolta fondi su Kickstarter, come Lex Arcana o Vulcania. Quickstarter è una parola ben formata, a livello morfologico, e può essere utilizzata come nome, quindi non c’è motivo per non utilizzarla.
Probabilmente, quickstarter avrà preso piede, specialmente in Italia, grazie alla sua assonanza con Kickstarter. Il suo resta un uso minoritario e, nell’ultimo anno, sembra essere caduto abbastanza in disuso, almeno in ambito italiano.
Insomma, è “il quickstart” o “la quickstart”?
Come dicevo all’inizio, non esiste attualmente una regola vera e propria che ci dica a che genere dobbiamo declinare quickstart. Quindi, teoricamente, per ora sia il maschile, sia il femminile sono corretti.
Il fatto che una persona protenda più per una versione o per l’altra indica a quale termine italiano associa di più quickstart. Generalmente, chi usa questo nome al femminile lo accosterà più al termine versione, mentre chi lo usa al maschile tenderà a pensarlo più come a un manuale o un libro, o ad accostarlo al termine start, che in italiano è usato al maschile.
Tuttavia, probabilmente col tempo la situazione cambierà e il maschile, già notevolmente più comune, potrebbe diventare il genere di default di questo prestito. Io stessa utilizzo comunemente “il quickstart”, e penso che mi atterrò a questa forma.
Lascio invece aperta un’incognita sull’uso dell’alternativa quickstarter. Non escludo totalmente la possibilità, infatti, che l’influenza della piattaforma Kickstarter porti questa variante di nuovo alla ribalta, specialmente se i quickstart(er) saranno utilizzati per promuovere prodotti in crowdfunding su Kickstarter.
1 Commento
Daniele Di Rubbo
Analsi interessante e puntuale, come sempre. Apprezzo molto il rigore logico e ammetto che l’articolo mi ha fatto riflettere su cose che avevo percepito solo liminalmente. Grazie mille!
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