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Il passato di Alben – Dragonero il Ribelle #28

Siamo tutti in trepidante attesa di scoprire “Il passato di Alben“!
Ancora una volta devo chiedere scusa chi ci segue per il ritardo con cui analizzo il numero di febbraio. Per impegni personali ho tergiversato e, dato che la storia riguardante Alben era divisa in due, ho aspettato per leggerla nella sua completezza. Volevo far uscire un articolo che comprendesse i due albi, ma sono tornato sui miei passi. Nei prossimi giorni cercherò di far uscire l’analisi della seconda parte della storia. Come al solito, chi fosse interessato alla storia finora della saga di “Dragonero il Ribelle” può trovarla in questo articolo riepilogativo.
Vai con l’intro!

“…
Behind the stone walls of centuries,
they breed their black art,
boiling their spells
in cauldrons of black gold
…”

I Am the Black Wizards, In the Nightside Eclipse, 1994, Emperor

Il passato di Alben

Il passato di Alben è una storia doppia che segue due binari: il filo dei ricordi e la missione di Alben e Dragonero
Raim Dekra è un avversario oscuro e potente. Non il più potente, che intanto attende nell’ombra pronto a colpire…

Ian accompagna Alben in un viaggio che ha come meta finale il lontano “Paese Vuoto”.

Il passato di Alben è un lungo viaggio, tra i ricordi e la missione di primaria importanza per tutto l'Erondár
Tutto parte sempre con un viaggio, nei ricordi come per la missione

In un primo momento Dragonero non è in grado di comprendere la vera natura di questo lungo peregrinare, del resto Alben è sempre stato parco nel fornire spiegazioni, ma nel prosieguo del cammino, anche lungo i tormentati ricordi del mago, il velo dei misteri si solleva consentendogli di conoscere il vecchio luresindo come mai prima.

Il passato di Alben è denso di azione e ricordi
Quali nemici avranno mai affrontato?

Ma perché proprio ora, dopo tutto questo tempo, Alben ha deciso di raccontare la sua vita? Cosa si cela dietro la sua decisione? E come si lega tutto ciò alla serrata lotta contro Leario e all’immanente minaccia di Saul Jeranas?

Alla fine conosceremo un po' de Il passato di Alben!
Alla fine conosceremo un po’ del passato di Alben!

Analisi dell’episodio

Siamo davanti all’albo 1 di 2 riguardante il passato di Alben, un passato strettamente collegato al presente della lotta contro Leario e al fosco futuro che attende l’Erondár, e non poteva che esserci la penna di Stefano Vietti, uno dei due creatori di Dragonero, dietro a questa storia doppia!

Alben è sempre stato una figura cardine per Ian e compagni (soprattutto per Ian), nonostante il suo essere così ermetico. È un luresindo del resto, no? Lui solo è in grado di vedere lontano (e si capirà meglio nel secondo albo), pianificare e mettere le pedine nei punti e nei momenti giusti. Ma questo comportamento, accettabile nei confronti di chi guida la ribellione, è un boccone più amaro del solito da buttare giù per coloro che l’hanno sempre considerato un amico, pare…

Ian non è più pronto ad accettare a scatola chiusa le iniziative del vecchio luresindo.
Abbiamo detto più volte che il nostro Dragonero ha smesso i panni dell’Eroe che arriva alla Soglia accompagnato dal Mentore, e che ha espresso tutte le insicurezze dell’essere uomo, che per forza di cose è diventato un Simbolo, un baluardo contro il Male, oggi Leario, domani chissà…

Il passato di Alben ci farà scrutare nell'abisso dei suoi ricordi, e non solo...
“E se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l’abisso scruterà dentro di te.”

Ma è di Alben che dobbiamo parlare, di Ian tanto abbiamo detto e tanto altro scriveremo!
Vietti è magistrale nello scrivere due albi caratterizzati da piani diversi ma complementari tra loro. La storia nel presente va nell’unica direzione temporale possibile, ma è il passato che parte dagli eventi più “recenti” per poi dirigersi verso le zone più recondite e i ricordi più nascosti di Alben. Diversi avvenimenti erano di nostra conoscenza, ma ci vengono presentati nuovamente, con spiegazioni, emozioni e approfondimenti. Nuovi aspetti, nuove storie e risposte che da tempo ci sono cresciute nel cuore, ci consegnano infine un’immagine, seppur ancora incompleta, del grande puzzle che gli autori in questi mesi hanno composto.

In apertura

Luca Barbieri, nell’editoriale Cronache della Ribellione, ci “svela” un po’ quello che è stato il leitmotiv, il filo rosso degli ultimi mesi, una serie di indizi che sono stati disseminati, più o meno apertamente, che preannunciano una resa dei conti sì definitiva tra Leario e i Ribelli, ma anche un’altra e ben più sinistra e sconvolgente minaccia, addirittura forse di più della calata delle Regine Nere sull’Erondár,

L’andamento di “Dragonero il Ribelle” non è stato di facile gradimento nei gusti di chi l’ha seguito mese dopo mese (anch’io candidamente ammetto che a volte ho letto e poggiato lì l’albo senza che mi avesse lasciato quel sentimento di appagamento), quindi seguirò il consiglio di Barbieri, a ribellione terminata (a bocce ferme, come si suol dire) rileggerò l’intera storia tutta d’un fiato!

Disegni & lettering

Per l’immagine di copertina di questo mese, Gianluca Pagliarani (disegni) e Paolo Francescutto (colori) hanno deciso di mostrare gli attori primari dell’albo. Non si sono focalizzati su un momento particolare, ma di evocare il senso di frammentazione, vuoi del mondo, certo non ad opera di Raim Dekra pedina di Leario, ma di un altro e ben più potente negromante, vuoi dei ricordi di Alben.

Per quanto riguarda i disegni, abbiamo anche qui un tandem ben collaudato. Fabrizio Galliccia si occupa della storia che si dipana nel presente. Fabio Babich si è occupato di evocare i ricordi del passato di Alben.

Del lettering se ne è occupato il sempre più presente Omar Tuis.


Abbiamo più volte citato i piani riguardanti “l’immediato” futuro dell’Erondár, ideati dai due autori, Luca Enoch e Stefano Vietti. Sia sul sito della Sergio Bonelli Editore, che in diverse altre piattaforme, è spuntata una curiosa immagine, ad opera di Matteo Brembilla, che racchiude in sé il 2022 di Dragonero.

Il futuro dell'Erondár nei prossimi albi sarà scandito da quattro grossi eventi
Il futuro dell’Erondár in quattro “semplici” immagini
  • Il primo simbolo araldico è quello dei Luresindi, i maghi “Custodi della Luce”. È la storia doppia tutta dedicata ad Alben e al suo passato. In questi due albi viene narrato come divenne mago e la natura del suo rapporto con il suo arcinemico, Saul Jeranas.
  • Il secondo simbolo è più misterioso. Fa riferimento alla più nefasta delle opere di negromanzia, una terribile piaga che scuoterà la capitale dell’Impero e le terre contigue e che verrà raccontata in una drammatica saga di quattro albi.
  • Il terzo è forse quello meno complesso da interpretare. La spada simbolo della Ribellione si infigge nell’emblema dell’Impero erondariano. Tre albi in stretta continuity racconteranno la drammatica resa dei conti fra Leario e le “Spade di Giustizia”.
  • Il quarto simbolo anticipa quella che sarà la nuova stagione di Dragonero. Una catastrofe di proporzioni continentali, che ha la sua origine nel lontano passato dell’Erondár e che cambierà drasticamente e irrimediabilmente la vita di tutti i nostri protagonisti.


A stretto giro di boa parleremo della seconda metà della storia incentrata su Alben, “Il Luresindo” (“Dragonero il Ribelle” n° 29, in edicola e in fumetteria già dal 9 marzo)!

Dall’ombra insorgiamo. Nel silenzio colpiamo.

I ribelli dell’Erondár

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