Esattamente il titolo: stasera andate a vedere The Northman! Il nuovo film di Robert Eggers, regista passato alla ribalta per The Witch e successivamente con The Lighthouse, è un film davvero godibile e piacevole, che mischia la leggenda originale di Saxo Grammaticus (grazie Cercatore R) o, più “ignorantemente”, l’Amleto di Shakespeare.
La recensione che segue è libera da spoiler, pertanto potete benissimo leggerla senza temere di avere rovinata l’esperienza.
C’era una volta un eroe già visto
Volendo raccontare una storia già narrata svariate volte, The Northman sulla carta non può certo colpire per la sua originalità. Abbiamo difatti un eroe, un nemico, un’arma divina e alcuni stilemi riproposti ogni qualvolta si parla di “cammino dell’eroe”. Luke Skywalker, giovane orfano di genitori, segue gli insegnamenti di un mentore per raggiungere il suo ruolo di eroe e poter quindi vendicare suo padre. Thomas Anderson, conosciuto online con il nome di Neo, deve seguire i dettami di Morpheus per aspirare a diventare ciò che è destinato ad essere: l’eletto. Harry Potter, giovane predestinato a fare grandi cose, deve combattere il signore oscuro seguendo gli insegnamenti di Silente.
Tutte queste storie raccontano il viaggio di un eroe e le sue estreme difficoltà, con alcune tappe chiave. C’è un iniziazione – nella quale conosciamo le basi del viaggio – e c’è una caverna più profonda – dove succede qualcosa che porta l’eroe a fare scelte potenti e a cambiarne la sorte. The Northman non si discosta da questa struttura e, magistralmente, suddivide sé stesso in capitoli. Sebbene Eggers ci abbia abituato a racconti complessi da decifrare, The Northman ci appare come il capitolo “più interpretabile”, pur lasciando inalterata la potenza creativa di dialoghi (molti dei quali rimandano a Shakespeare) e della regia.
Una prova attoriale enorme!
Su questo background già scritto si muovono giganti. Ethan Hawk, Nicole Kidman e Willem Dafoe interpretano parti davvero magistrali e, pur con il doppiaggio a rosicchiare parte delle capacità attoriali, sono bravissimi. In poco tempo riescono a condensare personaggi caratteristici ed ogni loro movenza appare come qualcosa di studiata ma estremamente naturale.
I tre protagonisti della vicenda, Alexander Skarsgard, Anya Taylor-Joy e Claes Bang sono decisamente ben fatti. Tenendo in disparte il doppiaggio di Letizia Ciampa che accentua, a mio parere, troppo l’accento slavo di Olga, il personaggio dell’attrice, i tre mantengono il livello alto. A racchiudere questi attori giganteschi sta una regia magistrale; siamo lontani difatti dalle inquadrature strette, claustrofobiche ti The Witch, con The Northman è tutto aperto, vasto. I paesaggi dell’Islanda ci appaiono come una cornice a metà tra l’onirico ed il reale per le vicende, mentre la scenografia non sbaglia un colpo e ci regala una versione abbastanza accurata storicamente dell’Islanda del 900.
Un solido 8 su 10, se dovessi racchiudere un parere cinematografico nella rigida scala numerica, per il nuovo film di Eggers. Tralasciando la trama e facendosi trascinare dalle inquadrature quasi pittoriche, ci troviamo di fronte ad un gran film d’autore.