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Dragonlance – Un’amore sbocciato sotto le Lune

Dragonlance è la mia ambientazione di comfort.
Quando lessi, per la prima volta, i Draghi del Crepuscolo d’Autunno ero un giovane ragazzino che aveva appena finito di elaborare “Il Signore degli Anelli“, e rimasi estasiato dalla semplicità con cui avevo finito questo nuovo libro. Era tutta un’altra cosa rispetto alla prosa di Tolkien e, anche i personaggi, eccetto alcuni, entrarono subito nel mio cuore.

Inutile dire che il primo affetto fu rivolto a Raistlin Majere e gli scontri continui con mio fratello che adorava Sturm Brigthblade. A mia discolpa ripeto, ero piccolo.

Da quel momento la narrazione epica di questa saga ha, per molto tempo, occupato la mia mente. Ho sempre cercato di costruire, con alterne fortune, storie indimenticabili per le mie campagne di gioco di ruolo (al tavolo e online!).

Ma ora, prima di iniziare a parlare del futuro di Dragonlance che, dopo gli ultimi annunci, sembra tornare ad essere luminoso, vorrei provare a farvi conoscere un po’ meglio l’ambientazione e la storia che ci sono dietro a questo prodotto editoriale.

Dragonlance. Un po’ di storia

Iniziamo a parlare di Dragonlance sfatando un mito. L’ambientazione non nasce da una campagna di Dungeons & Dragons come in realtà molti pensano. È stata, possiamo dire, una delle fake news che per tanto tempo è girata attorno alla nascita di questo franchising.

Le prime avvisaglie di quello che sarebbe diventato Dragonlance, vanno ricercate nel lavoro di Laura e Tracy Hickman (vi ricordate di loro? Abbiamo trattato sul nostro sito di un Kickstarter da loro lanciato qualche mese fa). I due furono contattati dalla TSR per creare quello che sarebbe stato, fino all’uscita di Forgotten Realms, il prodotto di punta della casa editrice. Era il 1982.

Nel 1984 uscì il primo romanzo di cui abbiamo accennato all’inizio dell’articolo e da lì le pubblicazioni si moltiplicarono. La strategia di marketing era semplice, per ogni tipologia di drago prevedevano il rilascio un modulo di gioco e dei romanzi, ambientati in quel mondo. Un arricchimento della lore, che fosse storia, geografia o rapporti tra i gruppi di potere presenti nel continente di Ansalon (uno dei continenti del mondo di Krynn).

Le alterne fortune dal 1985 al 2008

Dal 1985, tuttavia, iniziarono a sorgere problematiche tra la TSR e le teste a capo dell’evoluzione del mondo di Dragonlance. A seguito di questioni di carattere creativo, Margareth Weis e Tracy Hickman si allontanarono dal progetto e il mondo di Krynn andò lentamente alla deriva. Nonostante la pubblicazione dei moduli e la “creazione” di un nuovo continente dal nome Taladas, Dragonlance iniziò ad essere messo da parte vuoi anche per le pubblicazioni legate ai Forgotten Realms di Ed Greenwood che videro la luce nel 1987 con il primo Boxed Set.

Dovettero passare molti anni prima che i fan potessero stringere tra le mani un nuovo capitolo della serie dei libri di Dragonlance. Era questa la nascita de la Seconda Generazione degli eroi prima della famosa Estate del Chaos. Purtroppo però i lettori non accettarono molto questa nuova generazione di campioni e, nonostante l’inserimento di personaggi famosi della saga, questi due libri non ebbero il successo sperato.

Poi, nel 1997, la storia riporta la chiusura della TSR e il conseguente acquisto della stessa da parte della Wizards of the Coast che, ad oggi, ancora ne ha ripreso e mantenuto i diritti. Fu durante in questo lasso di tempo, con l’uscita della nuova trilogia ambientata durante la cosiddetta “Era dei Mortali“, che l’ambientazione di Dragonlance tornò sulla cresta dell’onda.

Durante il periodo a cavallo tra l’edizione 3.0 e 3.5, la Sovereign Press ebbe in “usufrutto” dalla WOTC, la possibilità di pubblicare dei manuali i quali subirono un brusco arresto nel 2007 quando non venne loro rinnovata la licenza. Da quel momento dall’universo di Dragonlance si è avuto solo il silenzio.

Gli Eroi delle Lance. Perché i personaggi di Dragonlance ispirano così grandemente l’immaginario?

Eroi, antagonisti, figure celebri. Questo è Dragonlance. A distanza di oltre trenta anni le gesta degli Eroi delle Lance ancora hanno una certa risonanza nel mondo di D&D. Personaggi come Sturm, Tanis, Tasslehoff e Raistlin riescono a rivaleggiare con personaggi come Elminster e Drizzt. Ma come mai le persone si sono così affezionate a questi personaggi?

Ovviamente tutto questo è da ricercare sempre nell’opera di mitologia comparata di Joseph Campell l’eroe dai mille volti. La crescita di ognuno dei vari protagonisti è tale da seguire fedelmente i passaggi di crescita che ogni personaggio immaginario deve affrontare per raggiungere la sua maturità.

Ma non è solo questo. Ovviamente è anche il continuo contrapporsi tra il bene e il male, due concetti molto forti in Dragonlance. Siamo davanti a figure archetipiche che però, in un qualche modo e ciascuno a modo suo, trascendono se stesse: possono sì essere malvage, come nel caso di Raistlin Majere, ma anche lui, nella sua malvagità riesce in atti di puro bene. Similmente Sturm, incasellato nella sua rigida osservanza del codice cavalleresco dei Cavalieri di Solamnia, trova modo di mostrare la sua umanità piangendo per le morti di persone a lui sconosciute in uno dei passaggi del libro. Niente quindi è completamente bianco o nero in questa ambientazione.

Dragonlance Eroi Lance

Equilibrio: legge fondamentale del mondo di Krynn

La legge fondamentale del mondo di Dragonlance è quindi l’Equilibrio. Senza un equilibrio il mondo va verso lo sfacelo. Questo concetto è stato già trattato in passato da altri scrittori. Come possiamo dimenticare l’opera di Michael Moorcock e il concetto di eterno ritorno del Multiverso sconvolto nella costate guerra tra legge e caos alla continua ricerca dell’equilibrio?

È proprio questo equilibro che ha reso vincente e appassionante, almeno per il sottoscritto, la saga. I personaggi incapsulati in questa lotta, l’eterna opposizione tra bene e male, gli scontri epici tra i vari gruppi di potere che siano queste lotte all’interno dell’Ordine dell’Alta Stregoneria o il semplice scontro tra i Cavalieri di Solamnia e la loro controparte malvagia che cambia nome nel corso delle ere.

Quando un potere acquista troppa forza il mondo “si solleva” per opporvisi. È proprio per questo che la prima trilogia delle Cronache di Dragonlance narra il ritorno degli dei dopo anni di silenzio verso i mortali che avevano perso la fede in loro, ma questa è un’altra storia.

Magia come “fede”. La mossa vincente sul come far amare i maghi

L’anima di un mago viene forgiata nel crogiuolo della magia

The Soulforge (1998)

Uno dei più interessanti concetti inseriti nel mondo di Dragonlance è senza ombra di dubbio la Magia. Fino all’inizio della quinta era, la magia è sempre stata esclusivo appannaggio dei maghi che, dopo un periodo di apprendistato presso un mago, o una scuola di magia, si dovevano sottoporre ad una Prova se volevano progredire nello studio dell’Arte, come viene chiamata nei libri.

Questa Prova, oltre ad essere ampiamente raccontata nella saga, è anche stata immortalata nel 1988 in un librogame della serie di Advanced Dungeons & Dragons scritto da Terry Phillips. È qui che un mago diventa un effettivo membro dell’Ordine dell’Alta Stregoneria.

Ma cosa è effettivamente un mago in Dragonlance? Oltre ad essere uno studioso e un incantatore è, al tempo stesso, un “chierico” di uno dei tre dei della magia, identificati nelle tre lune che ruotano nel cielo di Krynn: Solinari, patrono delle Vesti Bianche, Lunitari, patrono delle Vesti Rosse e Nuitari, il patrono delle Vesti Nere.

Attraverso lo studio il mago ruba effettivamente i poteri dalle “lune”, o per meglio dire agli dei della magia. Ma è effettivamente un rubare? Una cosa che gli dei della magia di Krynn anelano è che i loro discepoli creino nuova magia, la coltivino e, a riprova di questo, sono gli unici dei che, a seguito dello sconvolgimento del mondo chiamato Cataclisma e conseguente separazione tra il mondo mortale e quello divino, hanno sempre trovato il modo di comunicare con i propri “fedeli”.

Ci sarebbero altre centinaia di informazioni che potrei darvi per dimostrare quanto la magia sia importante in Dragonlance, ma il tutto sarà approfondito in futuri articoli.

Dragonlance Magic

Cavalieri buoni e cavalieri cattivi. Una dicotomia vincente

Un altro pezzo forte di Dragonlance è il concetto di cavalierato.
In questa ambientazione un ordine di cavalieri è votato agli dei del bene e si oppone al male. Fu solo in seguito all’ennesima sconfitta della Regina delle Tenebre, Takhisis, che quest’ultima comprese la necessità di istituire un cavalierato a lei devota.

Sono molto di parte, sappiatelo. Per molti anni ho interpretato “cavalieri neri” in questa ambientazione e, in alcuni server di Neverwinter Nights, sono stato anche il master di riferimento per i cavalieri buoni di Krynn. Ho sempre reputato i Cavalieri di Solamnia, e i loro antagonisti, come il conflitto perfetto.

Quando due fazioni entrambe votate all’onore si scontrano, quello che ne può uscire è soltanto qualcosa di grandioso. Lotte tra cavalieri, chierici, maghi e i loro alleati per il controllo. Grida di battaglia, scontri a cavallo dei draghi, potete immaginare qualcosa di più epico e memorabile?
Io no onestamente e, infatti, ancora ricordo il nome del drago rosso del mio cavaliere…

Il futuro di Dragonlance in D&D

Ma cosa riserva il futuro di Dragonalce? Difficile a dirsi. A seguito dell’aspra diatriba legale che ha portato Margareth Weis e Tracy Hickman a fare causa alla Wizards of the Coast per il mancato accordo di portare avanti il franchising di Dragonlance, ed in particolar modo dello stop alla scrittura di una nuova trilogia, ora i creatori dell’universo in questione non sono stati contattati per supervisionare la scrittura dei manuali del loro stesso mondo.

Una cosa simile è successa per il manuale di Ravenloft e similmente accadrà per il manuale di Spelljammer. Ma come mai la WOTC ha deciso di agire in questa maniera? Purtroppo possiamo fare solo delle supposizioni e questo non è né il luogo, né il momento adatto per farlo.

Tuttavia nel D&D Direct di qualche giorno fa, è stata annunciata l’uscita di molti manuali e progetti crossmediali al fine di riportare in auge il mondo di Krynn. È prevista l’uscita di una edizione di Tyranny of Dragons convertita per Dragonlance, un manuale base e sicuramente un gioco da tavolo con battaglie campali creato dalla Wizkid.

Non so quanto una nuova riedizione di alcune avventure scollegate dagli iconici eroi riuscirà a fare presa sui nuovi giocatori o a far riappassionare i vecchi, ma spero vivamente che tutto quanto accaduto alle storie degli ultimi venti anni non subisca un colpo di spugna come altri franchising hanno fatto (sì SW parlo di te).

Dragonlance Solace

Conclusioni e riflessioni su Dragonlance

Onestamente Dragonlance per me è una cosa seria. Fin troppo.

Ho speso molte ore della mia vita a leggere manuali, libri, ricette, tutte legate a questo mondo. Ho creato storie su di esso, anche amicizie. Il mio animo è molto legato a Dragonlance, ed ora sono molto preoccupato per il suo futuro. Sono aperto al fatto che altri possano portare avanti le storie di questo mondo, ma al tempo stesso ne ho paura, soprattutto considerando i precedenti.

Sono circa 190 i libri ambientati su Krynn e, facendo eccezione per quelli scritti da Weis ed Hickman, gli altri si scostano troppo da quello che è il background del mondo. Altri addirittura li ho reputati quasi offensivi ed un mio amico libraio, di tanto in tanto, mi fa trovare sparsi nel suo negozio alcuni di questi volumi solo per farsi due risate alle mie spalle. Io ho un acerrimo nemico nel mondo di Dragonlance e costei si chiama Jean Rabe. Non so se furono le traduzioni italiane. Non so se furono gli sconvolgimenti nella storia. So soltanto che quando lessi una sua trilogia fu come prendere un pugno in faccia da cui ancora non mi sono ripreso.

Sono preoccupato e al tempo stesso emozionato e non so davvero come fare a gestire entrambe le emozioni e cercare di stare lucido. Forse, per rilassarmi a dovere, è arrivato il momento che vada a spolverare i miei vecchi manuali e ad accendere i fornelli per preparare qualche manicaretto direttamente dal libro di cucina di Tika Waylan Majere!

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