Fin dai tempi dello Jihad Butleriano, i guerrieri di Ginaz sono tra i più conosciuti, temuti e ammirati di tutto l’Universo. A renderli così unici sono la mentalità da cui sono contraddistinti e la cultura all’interno della quale nascono.
Durante il Jihad ricoprono il ruolo di mercenari. Unici, tra tutti i guerrieri, ad essere coraggiosi abbastanza da attaccare frontalmente, e senza armi da fuoco ritenute superflue, le Macchine Pensanti.
Ginaz: il pianeta natale dei maestri di spada
Il pianeta d’origine ricorda la vecchia Terra. A seguito però di una catastrofe naturale, Ginaz rimane sommerso per il 90% dalle acque. Il risultato è che ora è per lo più inospitale. Il pianeta è ora un agglomerato di arcipelaghi difficili da raggiungere. Ognuno di essi è un luogo di addestramento e ciascuno rappresenta una diversa tappa di avvicinamento alla prova finale. Quella che solo in pochi possono sperare di superare per divenire Maestri Spadaccini.
I fondamenti dei Ginaz
Nella cultura di Ginaz, a comandare è il Consiglio dei Veterani.
Ogni bambino che nasce è la reincarnazione di un precedente guerriero. Il nome di ogni singolo caduto è contenuto negli annali del pianeta, per non essere mai dimenticato, perché la Morte stessa si deve inchinare davanti ai Maestri.
Guerrieri non bambini, perché questo sono fin dalla nascita. Crescono e si addestrano in comunità. Ogni famiglia deve avere tre figli. Uno per il padre, uno per la madre, ed uno per coloro che non possono averne.
I guerrieri di Ginaz ottengono presto la fama di maestri spadaccini. Questo perché buona parte del loro addestramento verte sull’uso delle armi bianche. Quando si sa come combattere con quelle, le armi da fuoco diventano superflue. La loro abilità nel combattimento li rende superiori anche ai temuti Sardaukar dell’Impero.
La lealtà al titolo, da parte di coloro che sopravvivono alla prova finale, è totale. Solo Ginaz importa. È per questo che su Ginaz le faide familiari, così numerose nelle pagine di Herbert, devono essere messe da parte.
Chi non lo fa, non solo perde l’onore personale e viene allontanato da Ginaz senza possibilità di ritorno, ma causa anche la perdita dell’onore di tutta la casata che il singolo rappresenta.
Moritani vs Ginaz
Casa Moritani, supportata dai Corrino, è da sempre nemica giurata di Casa Ginaz, nativa del pianeta.
Negli annali di Ginaz compaiono numerosi appartenenti alla famiglia Moritani che hanno concluso l’addestramento con successo e che hanno conquistato il titolo di Maestro.
Ma compare anche il nome di Trin Kronos, affiliato a Casa Moritani. Trin non riesce a scindere il proprio addestramento dalla politica e per questo motivo subisce l’allontanamento dal pianeta. In seguito tornerà con un gruppo di rivoltosi per cercare di rovesciare il Consiglio dei Veterani e prendere il controllo del pianeta e della scuola in nome di Moritani.
Dopo una prima apparente vittoria, nella quale alcuni studenti vengono rapiti e muoiono, subisce la sconfitta, insieme agli uomini che lo hanno accompagnato in questa missione senza onore. Tra loro alcuni membri di Casa Richese, opposta a Casa Vernius per il controllo del pianeta Ix.
Solo l’erede dei Richese ha salva la vita, solo per per vederlo umiliato e per rimandarlo su Ix. Saranno i Vernius che comandano il pianeta a punirlo. Otterrà così la grazia perché possa trascorrere il resto dei suoi giorni nella più piena vergogna.
I Ginaz ai tempi della trilogia di Dune
Al momento in cui la scacchiera che porterà gli eventi di Dune al compimento viene delineata, ogni grande casa ha un Maestro Spadaccino. Ognuno di essi, dopo essersi addestrato su Ginaz, torna sul pianeta natale della propria famiglia. Qui ricoprirà il ruolo di comandante dell’esercito, consigliere, guardia del corpo del proprio signore, e della sua famiglia, o tutto questo insieme.
Tutte le Casate… tranne Casa Atreides.
Il Vecchio Duca non manda un membro della propria famiglia, non nel sangue almeno. Il Duca sceglie invece un uomo che era schiavo su Giedi Prime (pianeta degli Harkonnen, N.d.A.). Forse uno degli onori più grandi che si possano concedere nell’universo ideato da Herbert.
Il nome di questo schiavo, adesso uomo libero che ha giurato fedeltà al Duca che lo ha salvato, ed è inoltre legato da profonda amicizia a suo figlio Leto Atreides, è Duncan Idaho.
Di ritorno da Ginaz, Leto, adesso Duca, lo promuove comandante sul campo e gli affida l’addestramento del figlio Paul. È grazie a lui e a Gurney Halleck che Casa Atreides riesce in breve tempo ad avere uno degli eserciti meglio preparati di tutto l’Imperium.
Questa diventa una delle cause scatenanti dietro la decisione dell’Imperatore di allearsi con gli Harkonnen per la distruzione della casa ducale di Caladan.
Rimandi al film di Villeneuve
In Dune Part I, Villeneuve mostra di conoscere non solo il lavoro originale di Herbert, ma anche i prequel scritti dal figlio Brian.
Assistiamo ad un bellissimo esempio di show, don’t tell. In una piccola scena facilmente trascurabile in un film epico come quello da lui diretto, il regista mostra Pieter de Vries visitare il pianeta Salusa Secundus, colonia penale, ma anche e soprattutto luogo di addestramento dei Sardaukar.
Mentre cammina tra i soldati in ginocchio, che ottengono il marchio del sangue dei commilitoni indegni, il Mentat parla con quello che sembra essere il comandante.
L’esercito degli Atreides è il migliore di tutto l’Imperium, addestrato da Gurney Halleck… e Duncan Idaho.
Pieter de Vries
È solo allora che il Sardaukar si volta per la prima volta a guardare il Mentat negli occhi. Si riconosce facilmente l’ira che prova, ma anche una sottile paura…
È chiaro che conosca il nome di Duncan Idaho (Jason Momoa). L’unico che, per addestramento e storia personale, possa davvero mettere in ombra l’esercito imperiale e reclamare una dominanza nell’arte della guerra. Un fatto inoppugnabile, che neppure il comandante può negare.
Conclusione
Forse in futuro vedremo rappresentati sullo schermo i Maestri Spadaccini, o forse non ne sentiremo più parlare. Intanto vi lascio queste poche righe per avere un’idea più precisa di come e perché Duncan potrebbe tornare sullo schermo, e perché la sua figura sia così importante per quello che verrà…