Che giochi di ruolo verranno fatti provare durante il Genderplay, la conferenza sul rapporto tra giochi di ruolo e ruoli di genere? Scopriamolo!
La settimana scorsa due settimane fa perché siamo lentissimi a scrivere, vi abbiamo parlato del Genderplay. Se volete approfondire l’argomento, vi rimando a questo articolo, in cui spieghiamo approfonditamente su quali basi teoriche e che programma abbiamo in mente per questo evento. Ma comunque ecco qui un breve recap!
Il Genderplay vuole essere un’occasione per discutere tutti insieme su come i ruoli di genere siano affrontati nei giochi di ruolo da tavolo, sia dal punto di vista delle meccaniche, sia da quello delle tematiche. Un po’ analizzando i giochi che conosciamo, un po’ portando le nostre esperienze personali, cercheremo di affrontare nella maniera migliore possibile questo argomento difficile e complesso, nonostante coinvolga la vita di tutti noi.
L’idea sarebbe di iniziare con una tavola rotonda moderata da noi Cercatori di Atlantide e da AICS Bologna, invitando a parlare una serie di figure di spicco del mondo italiano dei GdR: i ragazzi di Morgengabe e gli attivisti de La Gilda e di Donne, Dadi & Dati/Sisterhood of Evil.
Poi, dopo un bel buffet, ci divideremmo in tavolate per provare una serie di giochi di ruolo da tavolo, che vi presenterò più nel dettaglio in questo articolo. Vediamoli un po’!
Kagematsu
Essere donne nel Giappone feudale non è un bel mestiere, soprattutto quando il vostro villaggio è abitato solo da voi, da vecchi e da bambini, completamente indifeso contro le minacce incombenti. Per fortuna, però, dalle vostre parti passa un ronin, un samurai senza padrone di nome Kagematsu, che magari potrebbe anche essere convinto a restare e ad aiutare il vostro villaggio… se riuscite a convincerlo a restare.
Infatti, durante le varie scene che scandiscono il gioco, le donne del villaggio dovranno interagire con Kagematsu, cercando di ottenere da lui un Segno di Affetto. Più Segni di Affetto verranno conquistati dalle donne, più il ronin sarà forte e determinato nel proteggere il villaggio. Tuttavia, alla fine della scena di ogni donna, la giocatrice che interpreta Kagematsu dovrà decidere, su basi totalmente soggettive e personali (come è anche giusto che sia), se la scena le ha ispirato Amore o Pietà nei confronti del personaggio femminile: solo ottenendo abbastanza amore, infatti, una delle donne del villaggio riuscirà a far innamorare Kagematsu.
Per rendere l’esperienza di gioco più interessante, tendenzialmente Kagematsu viene fatto interpretare da una giocatrice, mentre i restanti partecipanti (maschi o femmine che siano) dovranno interpretare le donne del villaggio. Le scelte su come sedurre il ronin e su quanto rischiare di esporsi e di mostrare i propri sentimenti, oltre che la scelta di quanto queste azioni siano efficaci, sono totalmente soggettive e personali. Kagematsu, infatti, offre delle meccaniche per creare il gioco della seduzione, ma l’efficacia delle donne è definita unicamente dalle scelte dei giocatori che le interpretano e dai gusti personali della giocatrice che interpreta il ronin.
Quindi, la vera domanda è: quanto saranno capaci gli uomini di mettersi nei panni delle donne? Quanto saranno corrette le loro supposizioni sul gioco della seduzione? Come reagirà la giocatrice di Kagematsu?
Sagas of the Icelanders
L’Islanda del IX e X secolo d.C. non è un bel posto: chi la abita, sfuggito a guerre e ingiustizie, deve fare i conti con un tempo avverso, costumi sociali molto rigidi, faide interne, invasori dal mare e mille altre difficoltà. È dura anche perché le norme sociali che regolano la vita degli Islandesi costringono uomini e donne in ruoli, comportamenti ed obblighi dai quali è difficile uscire.
Il gioco propone di immergersi nella società islandese dell’epoca, vivendo un’avventura generazionale (con tanto di albero genealogico) che, nella sua brutale normalità, compone le radici delle antiche saghe islandesi. Non solo i personaggi dovranno lottare per sopravvivere alle avversità della vita, ma dovranno anche fare i conti con le limitazioni che il loro genere, la loro età e la loro classe sociali impongono loro.
Infatti, oltre ad una base di azioni comuni e alle mosse proprie del libretto scelto, uomini e donne hanno set di mosse diverse: laddove le donne non possono combattere, ma sono capaci di affrontare le difficoltà con la diplomazia, gli uomini sono costretti a ricorrere a scontri fisici, nei quali però sono più versati. Esistono, tuttavia, classi sociali particolari che permettono di uscire dalle norme sociali comunemente accettate, sebbene al prezzo di essere per sempre dei “diversi”.
Ricordiamo che, in tal senso, Sagas of the Icelanders utilizza le meccaniche di Mondo dell’Apocalisse.
Riuscirete a sopravvivere al prossimo inverno, portando a casa un buon raccolto ed amministrando saggiamente le vostre risorse?
Nightwitches
Siamo nel 1942, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale: le armate tedesche stanno avanzando e i Russi stanno raschiando il fondo del barile per trovare le ultime risorse con cui fermare i Nazisti. Ormai portati alla disperazione, l’aviazione militare inizia ad arruolare anche le donne, formando così un reggimento di piloti tutto al femminile.
In Nightwitches interpreterete le donne del 588° reggimento, isolate dal resto dell’esercito sovietico, mandate in missioni suicide e costantemente giudicate dai loro commilitoni uomini. Sostanzialmente, scoprirete come sarà essere una donna messa a fare un mestiere “da uomo”, in un mondo in cui chiunque la supererà nella carriera militare, in cui le verranno dati aerei e materiali vecchissimi, e in cui tutto di lei verrà messo in discussione, aspetto compreso.
Infatti, se sarete troppo femminili sarete giudicate frivole e inadatte alla vita militare, mentre se sarete troppo mascoline sarete bollate come lesbiche e messe sotto torchio dall’NKVD. Tuttavia, in questo isolamento potrete forgiare legami fortissimi tra di voi, esplorando cosa significhino amore e amicizia durante la guerra.
Sempre basato sulle regole di Mondo dell’Apocalisse, Nightwitches non è un gioco dalle tematiche leggere, ma sicuramente offre grandi emozioni e avventure esplosive.
The Watch
Non è che il mondo prima dell’Ombra fosse perfetto, ma di sicuro dopo l’arrivo di questo nemico misterioso la situazione è precipitata: poco a poco, tutti gli uomini sono caduti sotto il controllo dell’Ombra, mutandosi in terribili aberrazioni. Così, i dieci clan si sono uniti, creando una forza d’élite capace di resistere meglio di altri al controllo mentale dell’Ombra: The Watch.
In questo gioco, interpreterete una squadra di donne e persone non binarie, chiamate a difendere i villaggi umani rimasti, sabotare le forze dell’Ombra, infiltrarsi nei territori nemici in cerca di informazioni e, in generale, impedire al nemico di annientare il genere umano. Siete voi l’avanguardia e la linea di difesa contro l’Ombra, lasciando nelle retrovie, al sicuro, gli uomini che non sono stati corrotti.
Ispirato a Nightwitches, anche The Watch è basato sul sistema di gioco di Mondo dell’Apocalisse e i suoi libretti permettono di provare molte tipologie di guerriere, dedicando anche grande attenzione al cameratismo.
Bluebeard’s Bride
Basato sulla fiaba di Barbablù, questo gioco di ruolo non è esattamente per gli stomaci delicati.
Infatti, in Bluebeard’s Bride i giocatori interpreteranno la nuova moglie di Barbablù, che poco a poco dovrà scoprire i terribili segreti del marito, aprendo tutte le stanze del maniero, fino ad arrivare davanti all’ultima porta, la sola in cui Barbablù ha proibito di entrare.
Durante il gioco, i partecipanti interpreteranno ognuno uno degli aspetti della psiche della moglie, detti Sorelle: l’Animo, la Madre, la Seduttrice, la Strega o la Vergine. La sorella che per quella scena tiene in mano il mazzo di chiavi deciderà cosa fare ma, se riceverà troppi traumi, impazzirà e si unirà al resto degli orrori della casa.
Dopo tutti questi orrori, dovrete decidere se la moglie sarà fedele o infedele nei confronti di Barbablù: si ribellerà contro il suo aguzzino, oppure soffrirà pur di soddisfare l’esigenza di essere la moglie perfetta? In ogni caso, il suo destino è segnato.
Bluebeard’s Bride, sempre basato sul sistema di Mondo dell’Apocalisse, è un gioco di ruolo horror, che esplora la crudezza delle relazioni abusive. Non è per tutti, ma sicuramente è un ottimo lavoro.
Cuori di Mostro II
Ora che abbiamo finalmente superato ampiamente i vent’anni, possiamo dirlo: l’adolescenza è un periodo di merda. Tra il non essere presi sul serio, il bullismo, le aspettative sociali strane che si creano in quel microcosmo tossico chiamato scuola e l’avere un corpo che sta cambiando al di là del nostro controllo, essere adolescenti non è facile. Tuttavia, quelli delle superiori sono anche anni di emozioni fortissime, di sperimentazione e di presa di consapevolezza di se stessi.
Cuori di Mostro, nella sua seconda edizione, esplora appieno il vero senso di essere un adolescente, del non avere il pieno controllo di sé e del sentirsi allo stesso tempo fuori dagli schemi, portando il tutto all’estremo con una interessante analogia. I personaggi, infatti, non saranno diversi solo metaforicamente, ma saranno dei veri e propri mostri.
Il ragazzino emarginato non è solo ignorato da tutti, ma è anche un vero fantasma. La ragazza che vuole avere potere sugli altri e li sfrutta per i propri fini non è solo una manipolatrice, ma è anche una vampira. Il ragazzo che si comporta in maniera sconsiderata “a caso” non è solo un tizio problematico, ma ha davvero fatto un patto col diavolo. La ragazza che non riesce a controllare la propria rabbia non è solo una persona violenta, ma è proprio una lupa mannara.
Cuori di Mostro permette di affrontare questa costante sensazione di non essere normali e di non avere il controllo su se stessi e sulla propria sessualità, dando l’opportunità di giocare sia un teen drama leggero, sia una storia altamente psicologica e a tinte fosche. Sicuramente, l’utilizzo del sistema di Mondo dell’Apocalisse aiuta molto nell’incrementare la componente narrativa del gioco.
Big Gay Orcs
Come da titolo, siete orchi, grandi, grossi e temprati da mille battaglie, oltre che in attesa di combattere l’ultimo scontro della vostra vita, poiché siete assediati da un nemico insormontabile in una fortezza isolata.
Ma, sempre come da titolo, sotto questa dura scorza di rude orchezza D.O.C, avete un cuore sensibile e volete molto bene ai vostri compagni. E per alcuni potreste anche provare qualcosa di più.
Sono i vostri ultimi giorni di vita, quindi dovrete scegliere saggiamente: vi sacrificherete per la vostra patria, reprimendo i vostri sentimenti per mantenere lo status quo e la vostra fama di orchi Duri e Puri™? Oppure non perderete l’occasione di rivelare finalmente i vostri veri sentimenti, così da avere un po’ di amore prima di morire? O qualcuno di voi scapperà e abbandonerà i suoi compagni, per vivere insieme al suo bell’orcfriend, e ‘fanculo al grande Khan degli orchi?
Insomma, Big Gay Orcs ha premesse relativamente divertenti, ma può tranquillamente trasformarsi in una storia tragica e molto strappalacrime, anche a seconda di quanto gravi saranno gli Eventi casuali che tirerete e di quanta Speranza riuscirete a conservare durante l’assedio.
Il sistema di gioco, in tal senso, permette anche una certa dose di casualità, funzionando come un dice pool semplificato, in cui si tira un dado rosso che influenza la vostra Reputazione e un dado nero che rappresenta l’entità del vostro Segreto, oltre che un dado bianco addizionale quando agite contro un altro orco.
SexyTime Adventures
Quando i bikini mail sono portati su un altro livello, ecco che compare il magico regno di Sexonia, dove eroine coraggiose e, soprattutto, molto molto sexy sono chiamate a difendere la civiltà dal Male, accompagnando un coraggioso, solitario e mascolinissimo eroe.
Sostanzialmente, SexyTime Adventures è una piccola e succosa espansione di Dungeon World, fatta per sperimentare e ridicolizzare i più assurdi stereotipi sessisti del fantasy. Oltre che per far assaporare ai giocatori maschili l’onere di dover per forza essere la donna sexy del party, o semplicemente di dover sempre essere sexy per forza.
Infatti, in questo gioco tendenzialmente sarà una giocatrice ad interpretare The Dude, il mascolinissimo eroe predestinato, che combatte il male nella sua funzionale armatura e con un mento squadratissimo e virilissimo. Il resto dei giocatori e delle giocatrici, invece, vestirà i panni striminziti e rivelatori delle donnine sexy che accompagnano e aiutano l’eroe: dalla Stregona manipolatrice che può ottenere tutto con po’ di sesso, alla Druida che non comprende l’innovazione artificiale detta “portare dei vestiti”.
In questa situazione, solo The Dude potrà usare il set di mosse standard di Dungeon World, mentre i personaggi femminili si vedranno costretti a ricorrere ad una serie di mosse ben più limitata, che le costringono ad agire usando solo l’inganno, l’agilità e la sensualità. Perché è così che combattono le donne nei media, giusto?
Puntando tutto sul ridicolo e sull’assurdo, SexyTime Adventures è un gioco che fa critica sociale grazie alla satira e alla parodia, assicurando a tutt* una sessione leggera e divertente.