Vi ricordate di Epigoni, il gioco di ruolo di Antonio Rossetti e Nicola Santagostino di cui avevamo già parlato in precedenza in un nostro articolo uscito qualche mese fa?
Ecco, per coloro che non lo sanno, il nostro servizio diplomatico e di spionaggio funziona benissimo. Funziona così bene che siamo riusciti a mettere le mani su alcuni documenti riservati molto interessanti. Tra le altre cose, vi ricordate vero che a breve Epigoni andrà sulla piattaforma Kickstarter?
Vorrei davvero narrarvi la storia di come siamo riusciti ad entrare in possesso di questi fogli, ma credo sia più interessante, per voi, sapere cosa questi contengano.
La natura dei personaggi in Epigoni
Scartabellando tra i documenti abbiamo trovato alcuni passaggi fondamentali che vorremmo condividere con voi:
In Epigoni non esistono “classi” dei personaggi ma sarà la loro natura a definirli, il loro Destino, e oltre agli Epigoni stessi esistono altri due tipi di esseri di natura mortale che agiscono nell’universo mythpop.
Gli archetipi caratterizzanti dei personaggi sono: la Progenie, gli Atei e i Vacui. Poi ci sono i Mostri. Ma andiamo ad analizzarli un po’ meglio. Ovviamente un piccolo disclaimer: ogni informazione che andremo a divulgare è possibile che, in corso dei lavori, venga adattata nuovamente, cambiata, alterata, per venire incontro alla realtà del Mito e ai test del gioco.
La Progenie
Sapreste dare un volto al Fuoco? Al Buio? Al Tempo? Questo pensiero mi ha riportato alla mente un libro di Alan Moore, La Voce del Fuoco (1996).
E quanti altri concetti sono così vasti e così alieni per la mente di un comune essere umano, da necessitare argute metafore e storie per renderli più comprensibili? E se, in qualche modo ormai perduto nel tempo, questi concetti così primordiali avessero toccato gli esseri umani e li avessero cambiati per sempre?
Ecco, queste sono le leggende che avvolgono le Progenie, vere e proprie linee di sangue antiche che vivono nel mondo umano come nelle migliori teorie del complotto. Ma cosa è una Progenie e cosa la rende diversa da un Epigone? La risposta è crudele e spietata: le Progenie sono condannate, fin dalla nascita, a diventare Mostri. Il Fato non li tocca, perché fin dalla loro nascita il loro finale è già scritto.
La loro fine è dunque segnata e, troppo spesso, coloro che conoscono la loro fine, cedono alle vie più abbiette. Questa consapevolezza fa sì che molti di loro siano tra gli individui più aberranti che si possano incontrare sulla propria strada, in quanto dediti alle peggiori perversioni e ai più spietati culti ancestrali, del resto la loro vita è solo un sogno che prima o poi finirà, quindi non vedono perché opporsi al proprio vero io.
Può esistere qualcosa di più triste?
Gli Atei
Dicono che la verità ti renda libero, ma nessuno parla mai del prezzo.
Che significato può avere essere ateo in un gioco, come Epigoni, dove ogni aspetto del mythpop trasuda dalle sue pagine?
Gli Atei non negano l’esistenza del sovrannaturale, ma semplicemente non vogliono asservirsi ad esso e sanno che i mortali, fin dall’inizio della loro storia, sono stati allo stesso tempo carcerieri e vittime delle loro creazioni. Agiscono sulla forza che è il Fato e al tempo stesso ne vengono “afflitti”. Colui che non crede deve comunque pagare un Dazio per quello che sta facendo.
Facciamo un esempio strano e un po’ vecchio, come me. Vi ricordate My Name is Earl (2005)? La serie cominciava con questa frase:
[…] Avete presente quel tipo di soggetto che fa una bastardata dopo l’altra e a un certo punto si meraviglia che la sua vita fa schifo? Bene, quello ero io! Ogni volta che mi capitava qualcosa di buono, qualcosa di cattivo era in agguato dietro l’angolo: è il Karma! Ecco perché ho deciso di cambiare: ho fatto una lista di tutte le mie cattive azioni e da allora cerco di rimediare agli errori che ho commesso. Mi sto solo sforzando di essere una persona migliore. Il mio nome? Earl! […]
Ecco, lui cerca di dominare il Fato, ma al tempo stesso ne viene dominato.
Gli Atei sono individui rari e solitari a cui, per via della loro natura mortale, è impossibile l’accesso ad alcuni poteri, all’uso di alcune Reliquie e Artefatti, ma potranno a loro volta modificare la realtà là dove i fili del Fato sono meno tesi.
I Vacui
Io sono ciò che vedi, e nulla più.
Quando un Epigone cede definitivamente la sua Storia nelle mani del Fato, scopre l’amara verità. Egli non è una Storia, non lo è mai stato e, dopo aver perso poco alla volta ogni pezzo di sé, ormai non gli è rimasto più niente.
Adesso è solo uno Emblema scelto da un meccanismo senza volto, una maschera che cela il ricordo di una persona: è un Vacuo.
La vita di un Vacuo è scandita dal costante mantenimento di questa farsa, forzando la propria natura di un tempo per rimanere il più possibile aderenti alla condanna che hanno deciso di infliggersi, pena la sparizione definitiva, poiché essi non sono e non sono mai stati una Storia, ma solo fantasmi del ricordo di un potenziale andato sprecato.
I Mostri in Epigoni
Cosa è il Mostro?
Per i latini la parola mostro (monstrum ‘segno divino, prodigio’, da monēre ‘avvisare, ammonire’) indicava qualcosa, o qualcuno, dalle capacità prodigiose, ma senza accezione negativa o positiva al termine.
Nel mondo di Epigoni, qualsiasi Storia che prenda vita e che non rappresenti concetti specifici, quali un Eroe del Mito o un Dio, è chiamata Mostro, come ad esempio i mirmidoni di Achille, i guerrieri di terracotta cinesi, i “videodroni” del Dio della Televisione. Se non hanno un Mito univoco, se non possiedono un’identità singola, ma solo di gruppo, allora sono Mostri, prodigi incarnati che si muovono tra gli uomini.
Insomma, sono i cattivi? Forse, ma non è detto. Vostra la narrazione, vostre le idee, vostri i Mostri!
I Mostri sono vincolati dal Fato a non poter mai uscire dalla loro Storia e dalla loro natura: un nano sarà sempre un artigiano, unʿifrīt cercherà sempre di offrire patti truffaldini, un gremlin sarà sempre legato al sabotaggio e così via.
Avete già qualche idea di Monstrum da creare?
Conclusioni e pensieri su Epigoni
L’assaggio del mondo di Epigoni che ci è stato proposto da Nicola Santagostino ha un però! Quello che avete letto è tutto in divenire. Quello che ci ha voluto mostrare avverrà, forse, se la campagna Kickstarter andrà oltre le migliori aspettative. Oltre al manuale base, e ad altre interessanti sorprese, sarà quindi possibile giocare sia a Progenie che ad Atei, due hack del sistema.
Potrete vivere la vita e la caduta di un Vacuo, grazie ad un gioco a parte con una matrice masterless, e, se ancora non vi bastasse, rumori e immagini aleggiano in lontananza dando adito a chiacchiere riguardanti le Visioni, ancora non ben delineate ma di cui speriamo davvero di esserne parte.
Che dire allora? Interessante questo nuovo materiale? Siete pronti a sostenere la campagna Kickstarter?
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