Edgar Allan Poe The Horror Gamebook, ispirata come si evince dal titolo al maestro del brivido Edgar Allan Poe, è l’ultima avventura letteraria firmata da Valentino Sergi, illustrata da Francesco Corli, impreziosita dalle mappe di Moreno Paissan e con la grafica di Isacco Saccoman. Officina Meningi ha presentato il progetto a fine agosto 2020 sulla piattaforma Kickstarter ed è stato un successo dato che è stata finanziata in sole 5 ore!
Vai con l’intro!
“…
You’re So Dark, One For The Road, 2013, Arctic Monkeys
Your Edgar Allan Poe
You got your unkind of ravens
And your murder of crows
…”
“…
The Poet And The Pendulum, Dark Passion Play, 2007, Nightwish
The dreamer and the wine
Poet without a rhyme
A widowed writer torn apart by chains of hell
…”
Fonti di ispirazione e stile
In “Edgar Allan Poe The Horror Gamebook” si percepisce molto bene che Valentino Sergi abbia bevuto appieno alla fonte dello scrittore di Boston. Nei precedenti lavori (che abbiamo analizzato nei due seguenti articoli, The Necronomicon Gamebook – Dagon e The Necronomicon Gamebook – Carcosa), ispirati all’altro Grande autore americano Howard Phillips Lovecraft, i racconti erano “solo” fonte di ispirazione mentre in queste “due” opere (sveleremo tra poco perché sono due), molti dei temi più cari a Poe sono stati interiorizzati, scissi e riplasmati per dare origine ad una storia completamente unica nel suo genere.
Per gli appassionati di Poe risulterà divertente scovare rimandi, situazioni e temi delle opere di Poe che fanno da fondamenta a questo/i gamebook(s). Il Pozzo e il Pendolo (1842), Re Peste (1835), La Caduta della casa degli Usher (1839), La Maschera della Morte Rossa (1842), Il Cuore Rivelatore (1843), Il Gatto Nero (1843), La Sepoltura Prematura (1844), La verità sul caso Valdermar (1845) e l’onnipresente poesia Il Corvo (1845), sono solo alcuni.
Inoltre, molti degli ostacoli (ma non tutti, alcuni risultano un po’ dissonanti dal resto dell’ambientazione) che ci troveremo ad affrontare, prorompono direttamente dalla passione che Poe aveva per la crittografia ed i misteri [Lo scarabeo d’oro (1843)].
La storia fino a questo punto
Poc’anzi ho accennato al fatto che “Edgar Allan Poe The Horror Gamebook” sono due libri. Il primo, infatti, è uscito come avventura introduttiva. Una demo, quasi un prologo, che condivide il titolo e affonda le sue radici ne “Il Pozzo e il Pendolo”.
Ti sveglia il trapestio di mille zampette che corrono: te le senti addosso, sulla faccia, tra le dita. Resti immobile senza aprire gli occhi, provando un misto di orrore e disgusto. Avverti il tuo corpo steso sulla schiena, a contatto con il pavimento di pietra umido, mentre il turbine vivente si accalca sempre più.
Ecco, non mi dilungherò oltre per evitare spoiler che possano limitare la vostra discesa nell’abisso di mistero e terrore di questo titolo.
Meccaniche di gioco
Non appena aprirete “Edgar Allan Poe The Horror Gamebook” vi troverete davanti al seguente disclaimer:
NON LEGGERE QUESTA INTRODUZIONE
Bastano solo carta e penna per prendere appunti.
Se avessimo seguito il consiglio dell’autore, e il mio monito ad inizio paragrafo, ci saremo veramente proiettati all’interno di un’esperienza di gioco a dir poco unica. Avremmo vissuto una completa e profonda immersione in un Maelström fatto di percezioni sfalsate (i protagonisti della storia, infatti, di volta in volta saremo e non saremo noi, con un’alternanza resa da testo semplice e corsivo e con font diversi a guidarci in questo sottile gioco, ecc.), enigmi à la Poe, mappe, misteri e terrore…
Materiale di gioco
È sempre un’emozione non da poco quando si stringe tra le mani il materiale di un progetto che si è a lungo atteso.
Prima di “Edgar Allan Poe The Horror Gamebook”, avevo già ricevuto “Edgar Allan Poe The Horror Gamebook – Il pozzo e il pendolo”, quindi già mi ero fatto la bocca sulla qualità grafica del prodotto. Ma quando lì davanti a me ho visto il segnalibro (utile per tenere traccia dei paragrafi affrontati), l’artbook, le mappe, ma soprattutto le tre lettere (nera, rossa e blu, contenenti tre capitoli aggiuntivi), beh è stato un bel vedere… e ascoltare anche! Giocare infatti con una colonna sonora creata ad hoc (uno degli stretch goal) è molto d’atmosfera!
“Edgar Allan Poe The Horror Gamebook” … conclusioni
Sono un appassionato di Edgar Allan Poe. Lui ed il Solitario di Providence sono state le mie prime letture (in realtà me le leggeva mio padre quando ero piccolo, quindi forse è per questo se oggi sono così!), è facile perciò tacciarmi di essere di parte se dico che “Edgar Allan Poe The Horror Gamebook” è un’opera veramente originale!
Certo alcune scelte stilistiche potrebbero far storcere la bocca ai fan più navigati, e legati ad un modo un po’ più retrò di giocare, e forse anche ai nuovi giocatori, ma è proprio questa sua natura tipo specchio infranto ad essere il suo punto di forza, fidatevi!
L’altro visto da sé ed il sé visto dall’altro, come immagini distorte, una cornice che affonda le proprie radici nell’opera dello scrittore di Boston, pur mantenendo la propria originalità, il gusto per il mistero ed il terrore, la capacità di proiettarci e farci sprofondare in questo abisso di angoscia.
Un ultimo consiglio: se avete modo e voglia rigiocate a questo titolo più volte, dato che sono diverse le strade possibili, così come diversi sono i possibili finali!
Lasciateci sognare ad occhi aperti così che possiamo conoscere molte cose che sfuggono a voi che sognate solo dormendo.
Citazione riadattata da “Eleonora” (1841)