Siamo pronti ad affrontare il Debito Temporale in un videogioco, dopo aver letto tanti libri e racconti che ne parlavano?
Nell’articolo di oggi ci dilungheremo a (s)parlare un po’ di una cosa di cui non ho la minima preparazione. Giusto forse quella scolastica didattica, mista a qualche consiglio di lettura, in attesa che escano nuove indiscrezioni su Exodus. Questi è un videogioco di Archetype Entertainment, sotto il controllo della Hasbro che ha come partner, ricordiamo, la Wizards of the Coast.
E insomma, dopo tutte le chiacchiere che si stanno facendo in quest’ultimo periodo sulla multinazionale e le alterne vicende di fortuna, parlare di qualcosa di un po’ più “leggero” forse è una buona idea. Tranquilli ci sarà tempo per parlare ampliamente di Exodus, non temete!
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Debito Temporale, relatività e non capirci molto
Il Debito Temporale è un modo come un altro per riferirsi alla dilatazione del tempo legato alla teoria della relatività di Albert Einstein.
Uno degli aspetti chiave della relatività ristretta è la dilatazione del tempo. Quando un oggetto si muove a velocità prossime a quella della luce, il tempo percepito da un osservatore in movimento rallenta rispetto a quello di un osservatore in uno stato di riposo.
Questo è espresso dall’equazione della dilatazione del tempo di Einstein:
Dove Δt′ è il tempo percepito dall’osservatore in movimento. Δt è il tempo misurato da un osservatore in riposo, v è la velocità dell’oggetto e c è la velocità della luce. Quindi non esiste più un tempo assoluto uguale per tuttigli osservatori posti in sistemi di riferimento inerziali diversi tra di loro, bensì esiste un tempo proprio ed un tempo non proprio.
Consigli di lettura per prepararsi ad Exodus
Con questi assunti, la prima cosa che mi è venuta in mente è stata I Canti Di Hyperion e di Endymion di Dan Simmons. Ve lo avevo promesso che non avrei parlato di fisica! Infatti, dal punto di vista fantascientifico, l’idea del debito temporale è stata ampiamente utilizzata nella letteratura di fantascienza per esplorare le conseguenze dei viaggi interstellari.
Nei romanzi di Hyperion, il debito temporale ha un impatto significativo sulla narrazione e sui personaggi. Questo perché il viaggio a velocità relativistiche influisce sul modo in cui gli individui percepiscono il tempo e le relazioni. Immortalità, senso della vita, finitezza umana, relazioni interpersonali, che impatto può avere tutto questo sull’essere umano?
Ma Dan Simmons è stato solo uno dei tanti a scrivere e a pensare all’impatto che il tempo e i viaggi alla velocità della luce possono avere sull’uomo. Scomodiamo un attimo Poul Anderson, famoso scrittore sci-fi e fantasy. Nel suo libro Tau Zero (1970), che non vede una ristampa italiana da un bel po’, tratta proprio di tali effetti. In questo libro molto, hard sci-fi, l’astronave interstellare Leonora Christine, durante il suo viaggio di colonizzazione verso sistemi stellari lontani incontrerà l’inaspettabile.
Per farla breve i sistema di decelerazione entrano in avaria e non solo la Leonora Christine non è più in grado di rallentare la sua folle corsa galattica e rischia di trasformarsi in un proiettile cosmico. Sfreccerà attraverso intere galassie in un batter d’occhio, divorando materia interstellare ad un ritmo forsennato. Intanto, lo spazio esterno, invecchia di milioni e milioni di anni. Quando, ma soprattutto dove, potrà concludersi un simile viaggio? Ve lo lascio scoprire a voi!
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Non apprezzo molto la figura di Ron Hubbard, per la setta che ha creato, ma come scrittore, lui stesso aveva studiato questo aspetto del debito temporale nel libro Ritorno al Domani (1950).
Qui, il personaggio del racconto, dopo essere stato prelevato forzatamente dalla sua città per essere imbarcato su una nave stellare. Dopo aver viaggiato nello spazio, al suo ritorno trova tutti i suoi affetti invecchiati. In particolar modo è straziante il rapporto con la sua fidanzata, ormai invecchiata che si era persino dimenticata di lui. Senza più radici ormai, il protagonista è diventato un uomo delle stelle.
A Fisherman of the Inland Sea (1994) di Ursula LeGuin, un libro interessante che ruota intorno al concetto che la storia della vita del personaggio, è essa stessa contenuta nella storia che stiamo leggendo.
Oltre ai libri, anche i film!
Non solo i libri hanno sfruttato il viaggio interstellare per parlare della dilatazione temporale. Ricordate il primo film del Pianeta delle Scimmie del 1968, tratto dall’omonimo romanzo del 1963? Nonostante questo non parli direttamente di dilatazione temporale, tocca in maniera tangente l’argomento con il finale. Nell’ultima scena il protagonista capisce di essere arrivato sulla sua Terra, ma una avanti nel tempo. Se ne rende conto vedendo la Statua della Libertà, ormai semi-distrutta in riva ad una costa. Uno dei migliori e forse più famosi finali di un film, capaci di lasciare un senso di inquietudine incredibile nello spettatore.
Oltre alle dolcissime scimmie anche altri film hanno trattato la dilatazione temporale e i debiti a cui i protagonisti sono chiamati a pagare. Sapete perfettamente che sto parlando di Interstellar (2014) di Christopher Nolan. Qui il debito temporale emerge a causa del viaggio attraverso una regione dello spazio vicina a un buco nero. La gravità estrema del buco nero provoca una dilatazione del tempo, e il tempo trascorre più lentamente per gli astronauti rispetto alla Terra. Qui c’era un po’ lo zampino di Kip Thorne, se ben ricordo.
Certo era presente anche il concetto di Tesseratto e tanto altro, ma come non commuoversi nella scena finale dove figlia e padre si incontrano di nuovo prima di salutarsi definitivamente?
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Conclusioni sul debito temporale
Attraverso le opere di autori visionari e registi audaci, abbiamo esplorato le profondità della dilatazione temporale e i dilemmi etici e emotivi che essa comporta. Dalla velocità della luce ai viaggi interstellari, il debito temporale ha ampliato i confini della nostra immaginazione, spingendoci a contemplare il mistero del tempo in modi mai concepiti prima.
In un mondo in cui il tempo e lo spazio sono intrecciati in un intricato balletto, la fantascienza continua a fungere da ponte tra la scienza e la creatività umana. Ci invita a riflettere sulle nostre relazioni con il tempo e sulle implicazioni filosofiche di un universo in continua espansione.
Voi avete in mente altri racconti o film utili per approfondire tali argomenti? Se la risposta è sì, scrivetemeli che sono sempre alla ricerca di storie da leggere e vedere!