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Codex Venator: Ivana Lurani

Ivana raggiunse per un attimo la mano di Rodrigo, sfiorandola con gentilezza. A distanza di tutto quel tempo, si chiese se quel dolore, quella vergogna, quei litigi tra loro due non potessero semplicemente essere evitati. L’evento aveva segnato un distacco, in un modo o nell’altro, e visto quello che sarebbe accaduto poche Cacce dopo, Ivana si rammaricava di aver compiuto quella scelta.
I preparativi per il matrimonio iniziarono, questa volta seguendo tutti i crismi del Dogma.
Ma il destino aveva in serbo per Ivana un ultimo tiro mancino.
Durante la Caccia contro il principe Groan, Leandro venne trasformato in una tiefling e Martino Della Torre si rivelò un Abominio. Queste due cose, unite al rifiuto di Leandro Della Torre di togliersi la vita e venire rimembrato da essere umano, mandarono a monte il matrimonio e compromisero definitivamente la Famiglia.
Con Ivana bollata come peccatrice e Leandro trasformato in una creatura diabolica, era solo questione di tempo prima che il Supremo Inquisitore trovasse una terza Famiglia e si sbarazzasse di loro. La Capofamiglia Lurani sapeva di questa possibilità… ma non aveva intenzione di permettere che accadesse. 

Il viaggio di Ivana era cominciato con il sangue delle Rimembranti. Dopo aver accettato la proposta di Leonardo Da Vinci, aveva avuto accesso ad una visione, e alle terribili risposte che essa portava con sé. La Duchessa -e probabilmente tutti i Nobili Cacciatori che avevano compiuto lo stesso rituale- si erano trovati a combattere una creatura antica, dai poteri incredibili.
Il corpo che abitavano non era il loro. L’equipaggiamento e le vesti non erano del loro tempo. Ivana si concesse appena un’istante per sfiorare il profilo delle orecchie di quel corpo nuovo, improvvisamente appuntite, prima che l’orrore davanti a lei la attaccasse.
Una volta abbattuta l’abominevole creatura, erano stati raggiunti dal Supremo Inquisitore di Milano. Ivana comprese molto velocemente che non solo quell’uomo non ricopriva ancora quella carica ma che, di conseguenza, dovesse essere molto più antico di quanto non avessero mai sospettato.
Egli rispose alle loro domande e poi, una volta rivelato che i “resti” di quella divinità sarebbero stati utilizzati per i suoi scopi, li uccise.

Ivana non era mai stata una studiosa della Straordinaria Realtà. Si interessava di politica, non di scoprire le verità sul mondo che la circondava.
Ma in quell’occasione non aveva potuto fare a meno di chiedere. Si trovava in una situazione troppo… assurda per mettere in primo piano la politica. Inoltre, in quel periodo Milano non le aveva dato altro che delusioni, e forse era il momento di capire. Aveva fatto tutto quello che era in suo potere per prendere in mano la sua vita, e la natura stessa della sua esistenza sembrava impedirle quel potere. Doveva esserci un motivo, qualcosa di più in alto di tutti loro.

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