Keiichirō Kimura è morto lo scorso 19 Ottobre a causa di un infarto che ha stroncato una vita costellata di successi e traguardi. Invece che raccontare solo la sua vita e i suoi lavori più famosi, racconteremo di tutto ciò che ha lasciato al mondo degli anime. Nella sua vita si è occupato principalmente di direzione dell’animazione per diverse produzioni e, ogni tanto, si è dedicato al character design. Ma oltre che un artista, chi era Keiichirō Kimura?
Keiichirō nasce nella prefettura di Gunma nel 1938, in un Giappone profondamente diverso da quello che conosciamo. La seconda guerra mondiale incombe e si respira un’aria diversa rispetto a quella di oggi. Nonostante i pochi ricordi del periodo bellico, Keiichirō cresce e si forma nel dopoguerra giapponese. Durante il periodo scolastico, Keiichirō incarna lo stereotipo del bullo nipponico: prestante fisicamente, portato per gli sport e le discipline fisiche, imponente e un po’ rude. Gli insegnanti arrivano a sospettare che faccia parte della Yakuza e non sospettano che, in realtà, il suo cuore sia già votato al disegno.
Terminati gli studi e ottenuto il diploma, vince un concorso di disegno e si iscrive ad una scuola d’arte, che abbandonerà poco dopo senza averne superato gli esami.
Grazie ad un amico viene assunto dalla Toei e fa gavetta come disegnatore, fino a raggiungere l’apice della sua carriera come direttore di animazione. Ha lavorato ad anime che non necessitano di presentazione e che rappresentano i cartoni che i nostri genitori (e forse anche noi) hanno visto visto da bambini. Sally la maga, Cyborg 009, Mimì e la nazionale di pallavolo e Trider G-7 sono solo alcuni dei suoi lavori. Nonostante questi fantastici adattamenti anime, il suo lavoro più importante è senza dubbio il character design per L’Uomo Tigre. Ricordate le rincorse incredibili sul ring? La deformazione dei corpi dovuta allo sforzo? Sono tutte sue idee. Il suo stile, unico e senza precedenti nel mondo dell’animazione giapponese, ci ha permesso di vedere la violenza e la durezza degli scontri affrontati da Naoto Date, diventato in seguito un vero e proprio simbolo giapponese.
Chi era Keiichirō Kimura? Secondo me è stato uno dei simboli di una generazione di anime in cui l’idea artistica era superiore al banale profitto. Ci auguriamo che ci siano sempre delle persone simili nell’animazione giapponese e mondiale.