Casa Corrino: loro è il potere sull’Imperium.
Nel complicato quadro dei giochi di potere che Frank Herbert dipinge nel suo capolavoro Dune non si può dimenticare la famiglia più importante dell’universo conosciuto.
Casa Corrino è un complicato intreccio di linee di sangue, tradimenti, omicidi tutti volti a mantenere il potere sull’Universo.
Albori di Casa Corrino
Le origini della casata si perdono negli albori del tempo. Cosa abbastanza semplice da immaginare, se si pensa che i Corrino sono imperatori dell’universo da oltre diecimila anni. La loro storia affonda le proprie radici in un tempo in cui il cognome era un altro.
Il nome Corrino viene scelto da Faykan Butler alla fine dello Jihad Butleriano che vide gli umani contrapposti alle macchine pensanti. Per secoli le macchine avevano dominato l’universo, finché una leader carismatica, Serena Butler aveva perso il figlio infante, Minion l’Innocente. Serena aveva guadagnato così il titolo di Sacerdotessa, Madre del Primo Martire, Madre dello Jihad.
Il nome scelto deriva dalla battaglia per la presa del pianeta Corrino, l’ultima roccaforte di Omnius la suprema macchina pensante. Per venti anni il pianeta fu tenuto sotto assedio. Una battaglia che portò all’ascesa al trono del leone d’oro di Faykan che divenne Faykan I Corrino. Inoltre segnò anche l’inizio della faida tra Casa Harkonnen e Casa Atreides.
Pianeti di Casa Corrino
Come le altre grandi case anche i Corrino hanno un pianeta natale, anzi due. Salusa Secundus è il pianeta dove i Butler nascono e da dove parte lo Jihad. Reso inabitabile dall’uso delle cariche atomiche è adesso una colonia penale. Qui si addestrano i temibili Sardaukar, la milizia scelta dell’Imperatore, seconda solo ai maestri di lame della scuola di Ginaz.
Dopo il forzato abbandono di questo pianeta natale ormai morente, la casata prende il controllo di Kaitain che diviene la seconda capitale dell’Impero.
Dunque, chi sono i Corrino in realtà?
Nelle vene dei Corrino, come abbiamo detto, scorre il sangue del primo martire e della donna che cambiò la faccia dell’universo, ma non è tutto.
Manion era figlio di Xavier Harkonnen che passa alla storia come il più grande traditore della razza umana. Solo però a causa di giochi di potere e menzogne che non furono mai smentite. Xavier uccise se stesso ed il patriarca Iblis Ginjo, l’uomo a cui l’umanità tutta guardava come salvatore e leader militare scelto da Serena stessa. Xavier aveva però scoperto che era in realtà un traditore.
Iblis Ginjo era in combutta con i Tlulaxa, primo nome dei Tleilaxu. Era infatti a conoscenza che gli organi da loro procurati non fossero creati in laboratorio. Essi appartenessero ad umani resi schiavi solo per questo motivo.
Inoltre, molti degli attacchi fino a quel momento attribuiti alle macchine, ai danni di colonie umane, erano in realtà compiuti dai Tlulaxa. Il tutto con il beneplacito del Patriarca.
Ma la storia la raccontano i vincitori. Xavier venne bollato come traditore e Iblis divenne il Terzo Martire, dopo Manion e Serena stessa. Molti suoi discendenti cambiarono nome, ma il sangue che scorre nelle vene dei Corrino viene da lui.
Nel corso del tempo e grazie anche all’intervento del Bene Gesserit altre grandi case del Lendsraad unirono il proprio sangue alla linea principale dei Corrino. Ed è così che quando gli eventi di Dune avvengono, Leto I Atreides è cugino di Shaddam IV Corrino. Come tale potrebbe addirittura rivendicare per sé il trono visto che l’ultimo imperatore di casa Corrino non ha eredi maschi. Ancora una volta per volere della Sorellanza.
Caduta di un impero
I Corrino si distinguono per millenni non solo per l’acume politico, ma anche, e soprattutto, per il modo in cui dominano sull’Universo. Con il vecchio “pugno di ferro in guanto di velluto” ottengono fedeltà e sottomissione. Quando questo non avviene allora ricorrono ad altri mezzi, tra cui l’utilizzo dei letali Sardaukar.
È però a causa degli ultimi regnanti che la casata comincia un lento ed inesorabile declino. Un disperato tentativo di liberare l’Imperium dalla schiavitù della Spezia. Essa è fondamentale per i viaggi spaziotemporali e per i Navigatori della Gilda, ma si trova solo su Arrakis. Elrood IX Corrino, il padre di Shaddam IV, si allea quindi con il Bene Tleilax. Finanzia così le ricerche di questi genetisti invisi ai più, per la sintetizzazione della Spezia.
Per i loro esperimenti i Tleilaxu chiedono e ottengono il dominio del pianeta Ix fino ad allora sotto il dominio di Casa Vernius.
Il Duca Dominic Vernius era un valente comandante militare al servizio dell’Imperatore, ma con una “grave” colpa. Aveva sposato Shando Balut, una delle concubine di Elrood, che non l’aveva mai perdonato. Paranoico fino alle estreme coincidenze, l’Imperatore non esita a vendere un vecchio alleato agli invasori.
Non importa che cosa succederà alla popolazione civile di Ix, quello che importa è che i Tleilaxu riescano nel loro progetto.
LEGGI ANCHE: Dune – Archivi Antlantidei
Elrood, senza saperlo, causa le prime fratture tra la sua casa e gli Atreides, legati da profonda amicizia a casa Vilnius.
Non solo. Il progetto fallisce miseramente per colpa di Ajidica, il Maestro Genetista che ha adesso il controllo di Ix. Ajidica comincia a credere di poter elevare i Tleilaxu al potere supremo sull’Uuniverso, una sorta di ascensione mistica che lo porta alla morte.
Poco dopo anche Elrood soccombe. Ad un veleno, probabilmente sciolto in una bevanda, offertagli dal Conte Hasimir Fenrig. Il Conte è uno dei combattenti più letali dell’Impero e unico vero amico che Shaddam, figlio dell’Imperatore, abbia mai avuto.
81º e ultimo imperatore
Shaddam IV succede ad un padre assassinato. Si rivela fin dall’inizio isolato non solo per la sua carica, ma anche e soprattutto per volere del Bene Gesserit. La Sorellanza è del resto così vicina al coronamento della loro ricerca: la creazione dello Kwisatz Haderach (“Colui che abbrevia la strada”, “Colui che può essere in molti luoghi contemporaneamente” o, più banalmente “l’Essere Supremo”, N.d.A.).
Contornato da sole figlie femmine, tutte addestrate dal Bene Gesserit, ma nessuna in grado di perpetuare il nome dei Corrino, Shaddam è sempre più solo.
Il potere gli scivola tra le mani e questa perdita lo rende vulnerabile e prono agli errori. Come quello di non sospettare che Paul Atreides potrebbe essere vivo. Ma soprattutto che potrebbe sapere che è stato lui a dare cinque legioni di Sardaukar al Barone Harkonnen per trucidare Casa Atreides.
Neanche l’amicizia con Hasimir Fenrig è abbastanza per salvargli la vita. Quando la Gilda dei Navigatori lo minaccia di costringerlo a passare gli ultimi anni di vita in un amplificatore di dolore se non farà qualcosa per riprendere in mano la situazione su Arrakis ed assicurare così il ripristino dell’estrazione della Spezia, l’Imperatore può solo portare l’intera corte su Arrakis.
Un tentativo che non servirà a niente, se non a metterlo sulla strada di Paul Muad’dib. Non altri che Paul Atreides, Messia dei Fremen, finalmente pronto a vendicare la sua famiglia e a prendere per sé il trono imperiale dando così inizio ad un nuovo corso della storia.