In molti ci siamo chiesti perché le Spade della Giustizia non avessero ancora inferto un “Attacco a Vàhlendàrt“. Adesso, dopo aver letto questo numero, conosciamo la risposta.
Prima però iniziamo a festeggiare gli 80 anni della Sergio Bonelli Editore, con la medaglia celebrativa di Dragonero!
Se cercate una guida riguardo gli episodi usciti finora della saga “Dragonero il Ribelle“, potete trovarla comodamente qui.
Vai con l’intro!
“I still remember
I Still Remember, Fires at Midnight, 2001, Blackmore’s Night
I thought of you the other day
How worlds of change led us astray
Colors seem to fade to gray
In the wake of yesterday…
…”
Attacco a Vàhlendàrt
Gmor, isolato nel suo eremo, con i suoi “scribacchini” intenti a redigere le sue memorie e quelle di cui è depositario, ripercorre ancora una volta il filo dei ricordi… e non solo!
La guerra che le Spade della Giustizia hanno portato avanti è sempre stata caratterizzata da tattiche di guerriglia: incursioni veloci ed attacchi mirati. I numeri non sono mai stati a loro favorevoli, l’esercito imperiale, infatti, avrebbe potuto spazzarli via in campo aperto. La guida di Dragonero, all’inizio, non era accettata da tutti. Alcuni ribelli, infatti, pensarono addirittura di porre fine alla guerra con una rapido attacco a Vàhlendàrt, la capitale, il cuore pulsante dell’Impero!
Viene poi rievocata la storia di Yamara, la Madre Guardiana di Alben, rimasta mutilata e apparentemente sola e senza uno scopo. Si metterà in cammino verso un luogo che custodisce la speranza per il futuro dei Luresindi.
Ultime, ma non per importanza, sono le reminiscenze riguardo una pericolosa e segretissima missione intrapresa da uno che nei segreti è sempre stato immerso: Vril Ausofer.
Analisi dell’episodio
Per analizzare questo episodio mi sono preso un po’ più tempo del solito. Del resto, ci vuole tempo per interiorizzare certi spunti, e ci vuole altrettanto tempo per presentarli…
Old Man Gmor racconta permette agli autori (in questo caso Vietti), oltre ad ampliare il già grande arazzo della saga di Dragonero, di sperimentare nuove tecniche narrative.
Abbiamo già avuto modo di sottolineare come la storia, soprattutto quando è raccontata tramite i ricordi di Gmor, scorra su tre linee temporali strettamente intrecciate tra di loro (passato, presente, futuro), dal sapore quasi nolaniano.
Potremmo stare ore a parlare, discutere ed analizzare il concetto stesso di “TEMPO” e, probabilmente, alla fine non ne sapremo molto di più di quando abbiamo iniziato.
Le domande che mi, e vi, pongo ora sono le seguenti:
Qual è il Presente di Dragonero?
Quale è il Passato di Dragonero?
Qual è il Futuro di Dragonero?
Fino alla fine della Guerra contro le Regine Nere, abbiamo seguito, in maniera abbastanza lineare la storia di Ian e compagni. Abbiamo sì avuto qualche scorcio del passato, tramite ricordi e racconti, ma era doveroso in quanto siamo stati catapultati in medias res nella saga.
Ma adesso, da quando è spuntato Gmor anziano, non ne sono più così tanto sicuro!
Non è forse che la linea di Gmor che racconta, è proprio il PRESENTE?
E che presente poi! In questo numero non ci sono molliche come negli albi passati, bensì bocconi che ci fanno intravedere una forma ben più grande.
Per noi è ovviamente FUTURO perché dobbiamo ancora leggerlo. E, forse, per Luca Enoch e Stefano Vietti è semplicemente PASSATO, perché è già accaduto nelle loro menti, e loro sono “solo” due Old Men che ripercorrono il viale dei ricordi…
In apertura
Luca Barbieri, nell’immancabile appuntamento con l’editoriale, Cronache della Ribellione, visto la ormai consolidata formula dei “racconti nel racconto”, ci introduce ai disegnatori che si sono cimentati nel numero di questo mese. Non prima di aver risposto alla fatidica domanda di molti lettori sul perché la ribellione non avesse ancora mai provato a porre fine alla guerra attaccando la capitale Vàhlendàrt per eliminare Leario.
Disegni
L’ottantesimo compleanno della SBE è in pieno svolgimento. Per questo le copertine delle testate chiave, possiedono il medesimo stile. Ogni eroe, infatti, campeggia con lo sguardo rivolto al futuro. Ian, Dragonero, non è da meno. Siamo sicuri che il dinamico duo Gianluca Pagliarani (ai disegni) e Paolo Francescutto (colori), dopo questa brevissima “vacanza”, ci regaleranno altre straordinarie copertine!
“Attacco a Vàhlendàrt“, presentando tre storie diverse inserite nell’ormai “classica” cornice di Old Man Gmor racconta, è ad opera di ben quattro autori.
Ogni storia, seppur nella sua brevità, è carica delle proprie emozioni e ci fornisce la sua bella dose di spunti e informazioni, è quindi giusto che possieda il proprio stile. Questa diversità non affatica la lettura, anzi esalta un’opera che si evolve e si ingrandisce numero dopo numero, grazie al grande lavoro di chi vi partecipa.
Le peregrinazioni nei dintorni dell’eremo, i ricordi del vecchio Gmor, ma soprattutto la discreta dose di indizi su quello che sarà/è il futuro della saga di Dragonero sono di Cristiano Cucina. Vincenzo Riccardi ci racconta come è andato effettivamente quel primo, fatidico Attacco a Vàhlendàrt. Fabio Babich si occupa della Madre Guardiana di Alben, Yamara, ancora alla ricerca di un proprio ruolo. A Ludovica Ceregatti spetta il compito di illustrare la missione segreta, legata ad un misterioso evento avvenuto all’inizio della guerra contro le Regine Nere, di Vril Ausofer, manco a dirlo!
Il lettering è firmato dall’ottima Marina Sanfelice.
Siete pronti il prossimo mese a dare la caccia a “Il demone fuggiasco” (“Dragonero il Ribelle” n° 19, 11 maggio)? Il premio, oltre all’albo, sarà la medaglia celebrativa di Gmor!
Dall’ombra insorgiamo. Nel silenzio colpiamo.
I ribelli dell’Erondár