In questi giorni è stata avviata la campagna Kickstarter di At the Sea of Madness, un videogioco del team creativo indie Darkkenda 1930.
Gli anni ’30 hanno avuto una grande presa nell’horror di stile lovecraftiano perché sono stati un’epoca di grande cambiamento, ansia e paura. Tutto ciò ha fornito un terreno fertile per la narrativa dell’orrore e ha permesso agli autori di esplorare temi profondi e inquietanti.
È proprio in questo momento storico che si sviluppa questo gioco. La psicologia, la follia e l’oscuro lato dell’umanità. Il tutto in un periodo di incertezza a seguito della Grande Depressione. È in questa cornice che si svolge At the Sea of Madness. Ora, però a rileggere questa frase mi pare proprio che potrebbe essere anche ambientato ai nostri giorni!
Ma bando agli indugi. Ecco a voi una sorta di incipit direttamente dagli autori.
1930, William Murdok si trova nel suo ufficio a Parigi mentre ascolta la sua musica rilassante ed è intento a leggere i casi di cui si sta occupando, da bravo investigatore privato vuole chiudere i lavori in sospeso nel più breve tempo possibile. Tra le cartelle di lavoro trova però una lettera della sua ex moglie Eva, da cui si è separato da circa un anno, che lo informa di un imminente viaggio che intende intraprendere con la figlia Sophie e una sua nuova conoscenza.
Bastano queste poche righe per mandare su tutte le furie Murdok, adirato per non essere stato avvisato con largo anticipo essendo anche coinvolta la figlia. Decide cosi di andare a trovare Eva e discutere la cosa. Ma qualcosa non torna…
Andiamo a conoscere meglio At the Sea of Madness
Inizia cosi At the Sea of Madness. Si tratta di un gioco indie nato dalla mente e dalla passione di Roberto Lombardo (nel link trovate un po’ tutto su di lui). Roberto Lombardo è co-sviluppatore di diversi titoli come The Fish Files e the New Addams Family Series per Nintendo GameBoy Color. Per Nintendo GameBoy Advance, invece, Paperboy e Rampange.
Ma Roberto non è solo in questa avventura. Con lui c’è il suo uovo team: Darkkenda 1930.
At the Sea of Madness è un videogioco d’avventura di tipo punta e clicca. Nel più classico gameplay da avventura grafica ispirato ai grandi capolavori come Monkey Island e Broken Sword. A questi, però, aggiunge un impronta decisamente horror tratta dal maestro della letteratura a tema H.P. Lovecraft. Altro aspetto distintivo è lo stile grafico particolare e del tutto nuovo con sprite in pixel art e sfondi pre-renderizzati con painting. Inoltre vi sono alcune novità fino ad ora non presenti nel genere punta e clicca, come l’uso di armi, il poter essere feriti e così via…
Avevamo visto qualcosa di simile nel videogioco, ormai temo dimenticato, di Dylan Dog. Qui siamo però ad un altro livello di orrore e perdita di sanità mentale!
Ma non ci sono solo colpi di arma e follia, c’è anche tanta esplorazione. Il gioco si compone, infatti, di sei capitoli che porteranno Murdok (il nostro alter ego) in giro per il mondo. Perché? Semplice, per risolvere un caso molto più grande di lui e decisamente pericoloso. Milano, Londra, Parigi, Lisbona e ovviamente l’immancabile treno che noi tutti giocatori del Richiamo di Cthulhu amiamo: l’Orient Express!
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Quali sono i temi che questo gioco non dovrà far mancare ai giocatori?
Iniziamo con le basi. Antichi dei, creature e entità che una volta regnavano sulla Terra e che ora sono state dimenticate o addirittura sepolte. Testi maledetti che contengono informazioni su creature e rituali oscuri. Ma non andranno dimenticate la pazzia, la solitudine, la natura maligna ma soprattutto una musica degna di un’opera horror come questa.
Fortunatamente per quest’ultima sappiamo già che andrà tutto bene! La colonna sonora sarà ispirata allo stile di Robert Holms (Gabriel Knight, Gray Matter) e al compianto Angelo Badalmenti che ci ha lasciato poco tempo fa.
Voi in più cosa vorreste? Ah, ovviamente il gioco è localizzato, manco a dirlo, in lingua italiana. Quindi non avete scuse!
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Conclusioni su At the Sea of Madness
Le piattaforme previste iniziali sono Mobile (iOS e Android) e PC. In seguito, se verranno raggiunti i vari goal, saranno previste una versione Nintendo Switch e forse per PS4. Ma non finisce qui. Udite udite, una speciale versione per GameBoy Color/Advance! Da veri giocatori retrò!
Come sempre, tuttavia, quando parliamo di un Kickstarter i rischi possono essere grandi. Il più grande è che non se ne parli abbastanza. Ed è per questo che noi Cercatori di Atlantide ci sentiamo di sostenere questo progetto. Con questo articolo, ed in altri modi. Un’idea di cui purtroppo, si sente davvero poco parlare. Eppure è Cthulhu. E Cthulhu vende sempre!
Ma soprattutto, veramente ve la sentite di non supportare un progetto che trae ispirazione da Monkey Island? Cioè, ripensate a queste parole: Monkey Island e i mostri del Richiamo di Cthulhu.
Non so voi, io non vedo errori nella volontà di sviluppare un titolo simile. Certo esiste Lovecraft Untold Stories. Ma è più un rougelike che un’avventura grafica, e solo Cthulhu sa quanto abbiamo bisogno di avventure grafiche e buone storie!
In ogni caso, il gioco è al momento (fino a fine maggio) in campagna crowdfunding su Kickstarter a questo indirizzo.
Prima di lasciarvi, però, vi devo chiedere, dopo aver letto questo articolo, di parlare di questo gioco a tutti i vostri amici appassionati del genere. Ve lo chiediamo con il cuore (di un Abitatore del Profondo) in mano. Desideriamo davvero che questo progetto possa vedere la luce, o gli abissi della follia!
Aiutateci ad aiutarli!