In questo articolo torniamo a parlare di Alicization. Se non avete familiarità con la serie, vi consigliamo di recuperare le recensioni degli altri episodi a questo link.
Il tempo stringe per Kirito ed Asuna, costretti ad affrettarsi verso l’uscita da Underworld prima di rimanere intrappolati eternamente (dal loro punto di vista) all’interno della simulazione.
Ad ostacolare quest’ultima fatica ci penserà il più terribile degli avversari di questo arco narrativo, il vero boss finale.
Alicization: Fine?
Nello scorso episodio siamo stati informati dell’avvio involontario della sequenza di accelerazione temporale di Underworld oltre i limiti sopportabili dai Fluctlight umani, che farebbe corrispondere un minuto del mondo reale a un decennio nella simulazione.
Questo evento ha innescato una vera e propria corsa contro il tempo per Kirito ed Asuna, collegati direttamente da Ocean Turtle e quindi costretti ad un logout manuale.
Non volendo abbandonare Alice al suo destino, questo lascia solo due alternative a Kirito: eliminare Subtilizer o prendere abbastanza tempo perché Alice attraversi il varco di logout entro l’attivazione dell’accelerazione.
Questo piano si rivelerà un impresa non da poco, considerati i poteri dell’Incarnation System, che Gabriel utilizzerà a pieno potenziale per manifestare il più cupo e sporco lato della sua anima da serial killer.
La differenza è qui evidente: per quanto disgustoso fosse Vassago, abbiamo visto come fosse almeno parzialmente un prodotto del suo ambiente, delle sue circostanze e del suo passato, sviluppando una repulsione ed un odio verso i giapponesi che avrebbe potuto non esistere se avesse avuto una vita differente.
D’altro canto Gabriel è sempre stato un vero e proprio mostro, con un omicidio alle spalle già in tenera età, ed è questo che lo rende appropriato a fare da boss finale.
Lo scenario infatti non riguarda il tentativo di redimere qualcuno che ha preso una strada sbagliata nella vita: quella contro Gabriel è una vera lotta contro il male più puro ed innato dell’uomo, uno scontro di posizioni più che di abilità, che metterà a prova da ambedue le parti la forza dell’Incarnation System, da una parte con una trasformazione grottesca e distorta mentre dall’altro attraverso il marchio di fabbrica di Kirito, la Sword Skill Starbust Stream.
In tutto il franchise Kirito è riuscito soltanto due volte a sconfiggere un avversario senza alcun tipo di aiuto esterno: la prima è stata contro il boss natalizio di Aincrad, nel terzo episodio della prima stagione, mentre la seconda è stata contro Eiji in Ordinal Scale: le battaglie finali di Sword Art Online sono sempre decise da aiuti fondamentali in punti critici.
Nemmeno Subtilizer fa eccezione a questa tendenza, poiché il vantaggio che la sua natura malvagia gli darà su Kirito richiederà l’intervento, nuovamente, dei dati residui di Eugeo e delle risorse di tutta Underworld, estratte grazie alla Night Sky Sword.
In concordanza tematica con i precedenti episodi, quindi, sono le connessioni che Kirito ha formato nel corso del suo viaggio ad avere l’impatto maggiore sugli eventi, con un interessante rovescio della normale associazione negativa alla diffusione dell’oscurità al male e alla paura in un piacevole cielo notturno stellato, in grado di confortare con un senso di pace tutti gli abitanti di Underworld a prescindere dalla loro conoscenza diretta di Kirito.
La battaglia, per via della sua natura fortemente metaforica e narrativa, non riesce ad esprimere il suo massimo potenziale in forma animata, esattamente come è stato per lo scontro con Vassago: non mancano momenti dinamici ed enfatici, ma alcuni tagli narrativi (specialmente nell’epilogo del duello) lasciano un retrogusto di incompiutezza per il climax di quello che è stato il principale villain di questo arco narrativo.
Il prossimo episodio ha comunque la possibilità di recuperare, come spesso è accaduto, i tagli fatti qui e ricollocarli in momenti più adeguati per il mezzo di trasmissione dell’adattamento, che da spazio ad un tocco gradito nel mostrare rapidamente i principali partecipanti umani della guerra di Underworld al di fuori del mondo virtuale, disconnessi automaticamente dalla sequenza di accelerazione.
La porzione di Alicization dedicata ad Underworld si conclude con qualcosa che non dovrebbe lasciare sorpresi: con Kirito rimasto senza tempo a disposizione per uscire, c’era da aspettarsi che Asuna rinunciasse a seguirlo dopo aver “consegnato” Alice, anche se questo dovesse significare restare incastrati in una simulazione per 200 anni (non è la prima volta, dopotutto, che la coppia accetta la possibilità di restare perpetuamente all’interno di una realtà virtuale).
Tuttavia ci sono ancora diverse cose in divenire ad Ocean Turtle, ed è probabilmente a queste che “Oltre il tempo”, prossimo episodio della serie, sarà dedicato.
Dopotutto siamo solo a metà del Volume 18.