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Senua’s Saga: Hellblade 2 – The Senua•like

Senua’s Saga: Hellblade 2 è l’opera d’arte di un nuovo genere videoludico?

Senua's Saga: Hellblade 2

Molte volte si fa fatica ad accettare il nuovo. L’avanguardia è sempre vista con occhi timorosi e titubanti perché scardina proprio quelle basi su cui siamo ben saldi. “Accettare” quindi qualcosa che rimette in discussione tutta la nostra “comfort zone” non è facile.

Era doveroso fare quest’incipit perché Senua’s Saga: Hellblade 2 non è, a nostro avviso, catalogabile nelle classiche categorie o generi di videogioco. Resta appeso in un limbo tra videogioco e cinema, senza trovare la giusta collocazione. Un Limbo in cui, purtroppo, il titolo di Ninja Theory sta stretto. Non riesce ad emergere, come dovrebbe, perché è limitato in uno spazio senza riferimenti. In più sacrifica un’opera che ha riscritto, in molti aspetti, i canoni del videogioco.

Ma andiamo a capire cosa è Senua’s Saga: Hellblade 2.

Il viaggio di Senua

Dopo le vicissitudini di Hellblade: Senua’s Sacrifice, primo capitolo della saga di Senua, la protagonista si ritrova prigioniera a bordo di una nave di schiavisti. Nel bel mezzo di una tempesta, un brusco impatto rompe l’albero maestro che crolla sulla nave provocando una breccia che costringerà l’imbarcazione ad inabissarsi. Senua, nonostante le voci e le paure che avvolgono i suoi pensieri sottacqua, riesce a raggiungere la costa allo stremo delle forze. Affascinante e turbolento l’inizio del secondo viaggio di Senua parte proprio da qui, ferita e claudicante Senua si incammina verso un ennesimo viaggio di speranza.

Strabuzzate gli occhi davanti a Senua’s Saga: Hellblade 2

Senza paura di dire qualcosa che vada oltre la pura obiettività, già dai primi passi dell’esperienza ti accorgi di non aver mai visto così tanta bellezza per gli occhi in un videogioco. Senua’s Saga: Hellblade 2 non si limita ad essere bello, raggiunge vette quasi da fotorealismo. Impossibile negare il magistrale lavoro svolto da Ninja Theory, riuscendo a surclassare quanto fatto vedere da Remedy con il maestoso Alan Wake 2.

Senua's Saga: Hellblade 2 è un gioco caratterizzato da una qualità quasi cinematografica

Fotorealismo che diventa, però, una vera e propria arma a doppio taglio. Le poche componenti che non si avvicinano alla realtà sembrano infatti stonare ancora di più con la perfezione che li circonda. Una componente su tutte è l’acqua che non è resa male, ma la difficoltà di programmazione della fluidità, ormai assodata, evidenzia ancora di più la finzione della stessa nel confronto diretto con rocce e componenti naturali statiche di una bellezza senza senso. 

Ne parleremo più avanti delle lunghe camminate di Senua per raggiungere il luogo di destinazione. È proprio questo aspetto, tanto criticato del gioco, che consente a chi gioca di ammirare la potenza dell’Unreal Engine 5 in tutto il suo splendore. Risulterà difficile non abusare della modalità grafica se non per fame di sapere.

Un plauso speciale va fatto all’illuminazione “Lumen” che rende tutto più credibile con una efficacia sorprendente, dai fasci di luce del sole alle deboli e danzanti fiamme delle torce nelle caverne. Risulterà incredibile (ma tutto vero, N.d.A.) giocare l’intera seconda avventura di Senua rimanendo a bocca aperta per lo spettacolo davanti ai nostri occhi.

Il sistema di illuminazione Lumen in Senua's Saga: Hellblade 2 rende unica l'ambientazione

Anche l’orecchio vuole la sua parte

Come detto nell’introduzione, il titolo di Ninja Theory eccelle in tante, troppe cose per essere relegato in un angusto limbo.

Una delle punte di diamante del gioco è proprio il comparto audio, sia per quanto riguarda l’effettistica che per quanto riguarda la colonna sonora. Partendo proprio da quest’ultima dobbiamo fare un elogio non solo alle meravigliose, quanto evocative, musiche scelte dallo studio di sviluppo, ma anche all’eleganza e alla delicatezza in cui sono poste. La soundtrack di Senua’s Saga: Hellblade 2 non è mai invadente, né fa sentire la sua mancanza durante tutte le ore del videogame. È semplicemente posizionata e scelta in maniera talmente azzeccata che non si può pensare ad un altro modo per accompagnare il videogioco in questione!

Per gli effetti invece potrebbe addirittura scendere una lacrimuccia. In primis perché ogni singolo effetto visto a schermo, che sia una pioggia, un tuono o l’infrangersi delle onde, oppure anche il semplice gocciolare dalle stalattiti nelle grotte o con particolare veemenza su uno scroscio più vigoroso rispetto ad un altro, è riprodotto nella posizione spaziale giusta in confronto alla nostra posizione. Poi perché, tutto il disturbo di Senua lo viviamo in prima persona con un audio binaurale da urlo!

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Ci teniamo a sottolineare l’importanza delle cuffie di buon livello o un impianto audio con i fiocchi per poter apprezzare quello che Ninja Theory ha voluto far vivere a chi giocherà Senua’s Saga: Hellblade 2. Insitenti, invadenti e a tratti anche “fastidiose”, le due voci ben distinte accompagnano le emozioni e i dubbi di Senua in tutte le situazioni. Dal fidarsi, o meno, di uno sconosciuto, dal fare o non fare una cosa pericolosa. Inoltre la preziosa aggiunta di altre voci che si affastellano nei momenti più concitati, rendendo tutto più critico e ossessivo!

Perfetto il doppiaggio in lingua inglese che, in nessun modo fa rimpiangere l’assenza dell’italiano (per quanto da noi sempre desiderato). Sublime profondità e recitazione delle voci che avvolgono e, già dalle prime battute, delineano alla perfezione i personaggi che abbiamo davanti. Sfido veramente chiunque a provare a dire che l’audio di Senua’s Saga: Hellblade 2 non sia un 10 su 10 e probabile candidato in entrambe le categorie audio per i TGA 2024.

Una manciata di cinematografia…

È proprio questa la componente che stravolge il senso stretto del videogioco in Senua’s Saga: Hellblade 2. Componente che inserisce all’interno del viaggio tante componenti prese dal cinema, dalle più evidenti alle più nascoste che però devono in qualche modo essere codificate per poterne apprezzare appieno l’opera.

La più evidente è la scelta delle bande nere sopra e sotto lo schermo, che in molti hanno criticato perché “insopportabili”. L’intelligente pensata di Ninja Theory, una volta preso in mano il gioco però, è stata evidente a tutti! Questo perché risulta molto funzionale la trovata di inserire i sottotitoli del parlato della storyline in basso a centro schermo. Le voci “interne” di Senua, invece, sono proposte proprio nella banda nera inferiore, una a destra e una a sinistra, per distinguere anche le due personalità più presenti. 

Altra componente magistrale nel gioco è la regia. Il taglio cinematografico è sempre presente, dai combattimenti alle cut-scene, fino ad arrivare ad una semplice arrampicata che già dall’inizio trasmette tutta la fatica fisica e mentale di Senua nell’affrontare gli ostacoli che le si presenteranno nel proprio cammino.

La regia e la recitazione dei personaggi sono le due componenti che ci trascinano all’interno del gioco. Proviamo così l’urgenza di scavare fin nelle profondità della storia, fino ad arrivare ai titoli di coda… il tutto senza accusare il minimo di noia.

Il volto di Senua in Senua's Saga: Hellblade 2 è irriconoscibile da quello di una vera attrice

Anche il sapiente uso dei filtri, in determinate situazioni, vuoi per calcarne il pericolo o per enfatizzare la stanchezza, pescano direttamente dalla produzione cinematografica.

… e due gocce di videogioco classico

Decisamente sproporzionato il rapporto cinematografia con il rapporto videogioco classico. In Senua’s Saga: Hellblade 2 “si gioca poco” è questa la critica mossa da tutti e da tanti.

Non si può assolutamente negare questo aspetto limitato scelto da Ninja Theory per la sua opera. Segue i passi del prequel ma lo migliora in molti aspetti. Senua non vuole farti livellare o saltare per raggiungere quel determinato punto di gioco. Senua piuttosto vuole farti giocare con lei come lei vuole giocare con te nel farti vivere un’esperienza unica ed indimenticabile.

E in tutto quello che fa ci riesce a pieno titolo!

Le componenti dei videogiochi classici che ritroviamo in Senua’s Saga: Hellblade 2 sono decisamente degli intermezzi spezza-ritmo. Ad esempio qualche puzzle ambientale non troppo complicato, legato per lo più all’allineamento di simboli o all’interazione con la dimensione del “sottosopra” per raggiungere luoghi altrimenti irraggiungibili. Oppure anche gli stessi combattimenti che vengono compressi in scontri uno contro uno, dove saremo invitati semplicemente a reagire agli attacchi nemici tramite schivata, o parata, ed eventuale attacco di risposta preferendo colpo veloce o caricato per avere la meglio sull’avversario.

Ma anche queste componenti ludiche sono come avvolte da un filtro, filtro che poi è l’obiettivo finale dell’esperienza pensata da Ninja Theory. La voglia di far vivere al giocatore emozioni in tante sfaccettature.

Paura, delirio, ossessione, fatica, amore, commozione, rispetto, fiducia insomma una carrellata di sensazioni che segneranno in modo indelebile e in più occasioni il viaggio di chi gioca all’interno della psiche di Senua. Questa, piano piano, andrà a collimare con la nostra a tal punto da preoccuparsi nei pochi momenti atipici di silenzio nel gioco.

La critica in merito a Senua’s Saga: Hellblade 2

Dopo aver giocato Senua’s Saga: Hellblade 2 in una volta sola, per otto ore di fila, in live, senza accusare il minimo senso di noia o stanchezza, sono rimasto di sasso nel leggere tante riviste e recensori non dare il giusto merito all’opera in questione.

Belle le argomentazioni. Noi ci ritroviamo, più o meno, con tutto quello che i nostri content-creator preferiti hanno dichiarato. Molte volte però il voto, che per quanto possa essere un semplice numero, deve rappresentare necessariamente, o almeno in parte, lo spessore dell’opera presa in considerazione. Ecco, vedere voti sotto l’8 è stata una vera pugnalata al cuore!

Senua’s Saga: Hellblade 2, però, merita e gli si deve riconoscere tanto di più!

Pensando e ripensando, in Locanda LostInDice, cosa abbia effettivamente fatto restringere così tanto il voto dato dalle testate giornalistiche, è forse la non giusta collocazione del titolo in termini di genere di appartenenza.

Troppo potente la diversità di un videogioco che trasuda identità da ogni pixel, che grida allo stupore in tante sue sfumature, che rivoluziona i canoni del videogioco. Praticamente un gioco che non si limita a riproporre le cose che ormai vediamo in tante opere, efficaci sì, ma sempre le stesse!

In un periodo non florido dell’industria videoludica, vedere pubblicare un opera d’arte del valore di Senua’s Saga: Hellblade 2 che se ne infischia dei dati di vendita ma punta fermamente alla qualità e non a chiacchiere, grazie ad aspetti concreti, tangibili, alla portata di chiunque, DEVE essere, da noi content-creator, incoraggiata, o quanto meno dovremmo essere noi comunicatori di una codifica atta ad aiutare la comprensione dell’opera che si discosta prepotente dall’essere di facile lettura e farla apprezzare a quante più persone possibile proprio come un critico presenta un quadro d’autore!

Senua’s Saga: Hellblade 2: Il voto

Vogliamo quindi dedicare un piccolo capitolo a quel numero che porta sulle spalle un’incombenza enorme.
Molto spesso questo semplice numero viene buttato lì. Tanto è solo un numero, spesso si sente dire, ma nella nostra formazione legata alla recensione dei vini, quel numero deve essere veicolante delle parole dette nell’articolo. Deve stimolare e deve, soprattutto, far venire voglia di leggere l’articolo in coerenza con le parole spese.

Bene, detto ciò, il nostro voto in Locanda, considerando Senua’s Saga: Hellblade 2 chiuso ancora in quel limbo identitario non supera l’8,5 su 10.

Mentre se dovessimo catalogare il titolo all’interno di un nuovo genere di riferimento, i “Senua’s-like”, tributando l’etichetta proprio alla saga di Ninja Theory e rispondendo ai canoni descritti nell’articolo, il voto si ergerebbe ad un quasi perfetto 9,5 sporcato solo da poche sbavature che potevano essere gestite meglio.

Di una cosa siamo sicuri però noi in Locanda, ne vorremmo senza alcun dubbio altri di titoli di questo calibro, dove è bello lasciarsi trasportare da un’esperienza che lascerà il segno nella storia dei videogiochi!

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