Il Faro al confine dell’Universo è un gioco di ruolo narrativo dove chi gioca verrà chiamato a redigere un diario.
Questo progetto è nato durante la ZineQuest 3 che si è tenuta nel mese di febbraio dello scorso anno. La creatrice del gioco Ella Maybe, con questa zine, ha voluto creare qualcosa di intimista e molto utile, almeno per il sottoscritto.
Chi ha avuto il dispiacere di conoscermi, sa quanto io sia sempre stato attirato dalla figura del faro e della mia speranza, prima o poi, di riuscire a farmi assumere in uno di questi per lavorare e viverci. Per ora devo accontentarmi di canzoni, poesie, racconti e giochi di ruolo…
Ma andiamo a parlare de Il Faro al confine dell’Universo.
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Cosa dobbiamo fare ne Il Faro al confine dell’Universo?
Questa è una domanda molto semplice.
Come già accennato, durante il gioco, dovremmo redigere un diario. Quando? Prima di andare a dormire, in una notte insonne o quando reputate sia meglio, ma sempre col buio. In esso annoteremo tutti i compiti che il custode del faro ha compiuto durante la notte. Certo, perché sull’asteroide al confine dell’Universo, dove sorge questo faro, c’è una normale alternanza di giorno e notte.
Immaginate ora di dover narrare una migrazione di balene spaziali durante una tempesta solare e voi, il custode del faro, giunto lì per una qualsivoglia ragione, siate tenuto a mantenere la luce accesa. Un compito ingrato? Non per tutti. Pensate alle innumerevoli storie che potrete raccontare. È un gioco tra il contemplativo e il meditativo che vi permetterà di comprendere un po’ meglio voi stessi.
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Cosa ci serve per giocare e cosa possiamo narrare?
Per giocare a questo gioco di ruolo, se possiamo definirlo tale, dovremmo armarci delle seguenti cose: un dado a sei facce, un mazzo di carte francesi, una moneta, un diario e tanta immaginazione. All’interno del manuale, nell’ultima pagina, c’è anche un piccolo faro e le istruzioni per montarlo e posizionarlo sulla luce del cellulare per simularne la presenza accanto al custode.
Non so voi, ma io ho trovato questa idea così delicata e accattivante da esserne rimasto estasiato. Ora ho anche io il mio piccolo faro in miniatura!
Lo scopo, questo punto, è quello di scrivere. Dopo aver segnato la data e l’ora, le condizioni atmosferiche, dovete sceglier un compito e narrare quello che avviene mentre lo portate a termine. Finito il primo compito, dovrete passare al successivo e così via finché la stanchezza vi coglierà oppure vi renderete conto di essere soddisfatti del vostro operato.
Oltre ai compiti avete la liberà di raccontare qualsiasi cosa. Il compito finale è conoscere meglio il faro in maniera tale da conoscere meglio voi stessi.
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Un esempio di gioco
Tredicesimo giorno. Notte. Sciame di meteoriti nella notte.
[…] È da qualche giorno che sono arrivato al Faro. Ero un po’ restio inizialmente a mettere le mani sul diario che aveva lasciato il mio predecessore, ma dopo alcune valutazioni ho reputato utile portare avanti il suo lavoro. Per rendermi conto dello stato di salute della struttura ho deciso di leggere gli ultimi interventi di manutenzione che il mio collega aveva effettuato e sono rimasto stupito dal riscontrare che, questo diario, non è stato redatto da una sola persona. Però, da quello che ho capito, sono il primo umano ad essere finito al confine dell’Universo. O almeno a questo confine dell’Universo.
Sono passati solo tredici giorni e, al momento, non mi manca nulla. L’assenza compagnia dei miei simili o di altri esseri pensanti non è così gravosa come avevo pensato in precedenza […]
[…] Ho finito di leggere il diario, e ne ho trovati altri. È come se avessi imparato a conoscere i miei predecessori, le loro paure, le loro speranze. Leggere questo diario è stato come aver trovato tanti messaggi in bottiglia dimenticati o lasciati alla deriva nella vastità dell’oceano spaziale. Ma bando alla leggerezza, le mura non si smalteranno da sole. Il plastacciaio che avevo fatto replicare è pronto e ora devo iniziare a fare le riparazioni. È il momento di rimboccarsi le maniche […]
Conclusioni su Il Faro al confine dell’Universo
Da quando, su consiglio di un autore di giochi italiano, che abbiamo avuto modo di intervistare su una sua Zine, ho avuto modo di conoscere questo gioco, non ho mai smesso, ogni singola sera, di pensare o di scrivere storie sul ciglio dell’Universo. Purtroppo, a causa della mia insonnia, spesso avevo le nottate piene di niente quando non avevo le forze, o piene di libri e parole, se gli occhi lo consentivano. Ora quell’insonnia è diventata un’amica che mi permette di conoscermi meglio e di scrivere.
Il poter poi prendere una penna, scrivere a mano anziché su una tastiera digitale, ha un certo gusto retrò che oltre ad obbligarmi a rendere la mia calligrafia qualcosa di più umano, anziché il cuneiforme a cui son abituato a scrivere, mi permette anche di riposare ogni tanto. È come se, le parole, avessero il potere di cullarmi e portarmi finalmente al luogo dove si nasconde il sonno.
Un sonno ristoratore che tuttavia non mi fa scordare i miei doveri di custode perché:
Tu sei l’attuale custode del
faro al confine dell’universo.
Insieme, tu e il faro dovete
superare la notte.
A questo indirizzo potrete trovare la Zine in questione con la sua localizzazione in lingua italiana. E, se mai vi andasse di scambiarvi i diari, o riportare parti delle vostre notti insonni, potete usare la casella dei commenti qua sotto per narrare le vostre avventure!