Parliamo del fenomeno social del momento che ha diviso le opinioni del pubblico, ovvero LOL: Chi ride è fuori. Fa davvero ridere? Cosa non ha funzionato? Ci sarà una seconda stagione? A chi era rivolto il “dissing” di Pintus?
Queste sono alcune delle domande a cui cercheremo di rispondere oggi.
SPOILER ALERT: in questo articolo saranno presenti spoiler ma solo nell’ultimo paragrafo, dopo le conclusioni. Tutte le mie considerazioni personali sulle eliminazioni e le polemiche saranno concentrate lì, quindi potete leggere il resto senza pericolo. In alternativa, potete rimediare e guardarlo subito a questo link.
IL FORMAT
Innanzitutto, che tipo di prodotto è LOL: Chi ride è fuori?
Non è una sit-com e neppure una serie, per quanto sia a puntate. E se fosse un programma TV? Beh, quasi. Si tratta di un game show distribuito su Amazon Prime Video.
Il format è tanto semplice quanto efficace e il titolo è piuttosto esplicativo.
Dieci concorrenti chiusi in una stanza, sei ore di tempo e una sola regola: non ridere. Alla prima risata arriva un cartellino giallo e alla seconda scatta l’eliminazione. Può essere passibile di ammonizione anche chi si estranea dal gioco e non partecipa attivamente alla competizione. Non sono ammessi neppure i sorrisi o le smorfie.
Gli episodi si svolgono interamente in un set che riproduce una sorta di grande salotto. In una stanza-spogliatoio adiacente vengono messi a disposizione prop, ossia strumenti, da utilizzare per le gag. Inoltre, i dieci sfidanti possono portare da casa gli oggetti e i costumi che pensano possano essere loro utili.
Il montepremi ammonta a 100.000€ e l’intera somma viene devoluta in beneficenza. Ogni puntata dura circa 30 minuti ed equivale a un’ora di sfida, con un taglia-e-cuci per evitare troppi momenti morti.
Lo show è una produzione Amazon Original ed è già stato testato in altri Paesi prima di sbarcare in Italia. Il titolo originale è LOL: Last One Laughing e su Prime Video potete trovare due stagioni dell’edizione messicana (2018/2019), una australiana (2020) e anche la versione tedesca, uscita quest’anno con lo stesso identico logo di quella italiana.
La classificazione di LOL: Chi ride è fuori è 16+ a causa di (cito testualmente) “linguaggio volgare e uso di droghe”. Inutile dire che le sostanze stupefacenti siano solo nominate, eppure tant’è.
LOL: Chi ride è fuori – IL CAST
I concorrenti sono dieci comici professionisti, di età e background diversi.
Contrariamente a quanto capita spesso con programmi come Il Grande Fratello V.I.P., Pechino Express o L’Isola dei Famosi, qui il cast è costituito interamente da volti molto noti della comicità italiana. Tranne una singola eccezione, in effetti. Vediamo insieme i nomi:
- Lillo: attore, conduttore e fumettista, insieme a Greg è parte del duo comico Lillo & Greg ed è uno dei frontman della band Latte & i Suoi Derivati (LSD).
- Ciro Priello e Gianluca Fru: youtuber prestati da tempo alla televisione e alla pubblicità, sono due capisaldi dei The Jackal e accompagnano da anni il Festival di Sanremo con i loro scherzi e video-riassunti. Con i suoi 25 anni, Fru è il comico più giovane in gara.
- Katia Follesa: attrice e onnipresente conduttrice, la comica brianzola non è nuova a format del genere. Chi ha una buona memoria, infatti, la ricorderà nel cast fisso di Buona la Prima: nel programma con Ale & Franz, Katia doveva dare fondo all’improvvisazione per creare sketch comici seguendo le indicazioni della regia.
- Caterina Guzzanti: attrice e imitatrice camaleontica, è la più piccola dei tre fratelli Guzzanti. Ospite regolare della trasmissione 610 di Lillo & Greg, ha una comicità più austera rispetto a quella dei colleghi.
- Frank Matano: salito alla ribalta come youtuber con i suoi scherzi telefonici, ha spaziato dalla TV al cinema, per poi diventare giudice fisso a Italia’s Got Talent. Sicuramente è il più chiassoso e, secondo alcune malelingue, anche quello un po’ raccomandato. Trovate i dettagli nella parte spoiler.
- Elio: leader e fondatore della band Elio e le Storie Tese, è un attore, cantante, musicista, compositore, ingegnere elettronico… insomma, Elio ha mille sfaccettature e non posso che amarle una per una. Inoltre, in diverse interviste ci ha tenuto a ribadire di non essere un comico.
- Angelo Pintus: volto storico di Colorado, è un cabarettista che io amo definire “da villaggio turistico” ed è proprio lì che ha iniziato, in effetti. La sua comicità è estremamente divisiva e spacca il pubblico tra chi si sbellica dalle risate e chi vorrebbe eliminarlo dopo i primi cinque minuti.
- Michela Giraud: attrice, conduttrice e cabarettista, ha partecipato a Colorado ed è stata in qualche modo “battezzata” da Pintus. Da lì, non si è più fermata e ha ottenuto la conduzione di un proprio programma su Comedy Central.
- Luca Ravenna: dopo aver fatto i primi passi collaborando con i The Pills sul loro canale YouTube, si è dedicato alla stand-up comedy ed è autore di diversi programmi TV quali Quelli che il calcio e Che fuori tempo che fa. Sarà il fatto di lavorare dietro le quinte ma è di gran lunga il volto meno noto e ammette di essere un po’ un pesce fuor d’acqua. Per usare le sue stesse parole, sembra un ragazzino delle medie invitato alla festa del cugino dove non conosce nessuno. Peccato perché Luca è uno stand-up comedian molto valido. Se non lo conoscete, vi consiglio di recuperare qualche suo spettacolo.
I PRESENTATORI
Alla conduzione troviamo Fedez, affiancato da Mara Maionchi. I due si trovano nella cosiddetta control room, ovvero in una postazione di sorveglianza collegata alle varie videocamere in modo da tenere d’occhio le espressioni dei concorrenti. Di fronte ai conduttori è presente una pulsantiera: premendo alcuni tasti è possibile fermare il gioco in caso di risate o sorrisi, farlo ripartire dopo le ammonizioni e anche far scattare alcune trappole per mettere in difficoltà i comici.
Sebbene Fedez risulti piuttosto ingessato all’inizio del primo episodio, bisogna ammettere che si sciolga con il passare del tempo. Per quanto riguarda Mara, non riesco bene a capire il perché della sua presenza, se non cercare di dare colore con le parolacce d’ordinanza e infastidire il collega con qualche pulsante prank.
Nota negativa: sentir ripetere “LOL: Chi ride è fuori” ogni volta che riparte il tempo dopo ogni ammonizione/eliminazione, diventa davvero fastidioso dopo le prime due puntate. Graziosa l’idea di tenere nella control room tutti i comici eliminati, invece, almeno ravvivano un minimo la situazione.
LOL: Chi ride è fuori – LA SFIDA
La gara si svolge senza esclusione di colpi: i comici sfruttano ogni occasione per tentare di provocare almeno un mezzo sorriso sul viso degli avversari. Costumi, palloncini gonfiati con l’elio, personaggi pescati dal proprio repertorio, imitazioni, canzoni e balletti. Se sulla qualità si può discutere, la varietà delle situazioni proposte è innegabile.
Inoltre, contrariamente a quanto mi sarei aspettata dopo i primi minuti, le ammonizioni non sono così frequenti e ci sono addirittura puntate senza eliminazioni. Va detto che, almeno in un primo momento, vengano sanzionati solo i sorrisi evidenti e non le varie smorfie. Con il passare del tempo, invece, le maglie del regolamento si vanno stringendo.
Ma come evitare di ridere? Ogni concorrente ha una sua tecnica precisa: se Frank diventa un maratoneta, macinando centinaia di metri girando per la stanza e trasudando tensione, Lillo entra in modalità pesce-palla sbarrando gli occhi. Mentre Ciro tenta di raggiungere la pace dei sensi masticando bicchieri, Katia fissa insistentemente il soffitto. Qualunque cosa, insomma, purché funzioni.
MA FA DAVVERO RIDERE?
La risposta, manco a dirlo, è un ignavo “dipende”. Potenzialmente sì, ma tutto dipende dal vostro humor e dalle aspettative con cui premete play. Per quanto mi riguarda, sono un po’ la Caterina Guzzanti della situazione e non è facile farmi ridere di gusto, dunque non mi sono certo sbellicata. Eppure LOL: Chi ride è fuori è riuscito a strappare qualche sorriso persino a me.
A mio parere, la scelta del cast è ottima perché sono stati selezionati concorrenti di età e scuole diverse, consentendo di coprire un target molto ampio. E ha centrato l’obiettivo.
Questo il vero successo del programma, al netto delle risate: ne sta parlando chiunque. Dal liceale che la guarda durante l’intervallo mentre è in didattica a distanza, fino all’impiegato che ha lo streaming aperto accanto a una riunione su Zoom… il pubblico italiano sembra non aver visto altro negli ultimi giorni.
Anche la scelta di far uscire i primi quattro episodi e aspettare una settimana per caricare gli ultimi due è stata una mossa vincente perché ha infiammato le discussioni e i confronti online. Si è creata una profonda spaccatura tra chi lo trova tristemente trash e chi sta spammando ovunque i meme tratti dalle varie gag. A conti fatti, però, ciò significa che tutti lo stiano guardando.
COSA NON HA FUNZIONATO?
Secondo me, naturalmente.
Innanzitutto ho trovato lo show abbastanza disorganizzato, soprattutto verso gli ultimi episodi, e la sensazione è stata quella di una regia assente o latitante. Mentre il montaggio era sempre sul pezzo, sia le indicazioni date ai comici che le sfide proposte mi sono parse piuttosto blande e non molto coinvolgenti. Capiamoci, chiaramente non mi aspetto che Fedez abbia gestito tutta la baracca senza indicazioni autoriali dietro, ma il risultato mi è parso tutto sommato abbastanza amatoriale. In caso l’effetto fosse voluto, allora complimenti!
Poi ho trovato ripetitivo l’uso dei pulsanti per mettere in difficoltà in concorrenti. Ne avrei voluti di più, in modo da avere maggiore varietà, anziché trovare ciclicamente sempre quelle tre o quattro situazioni.
Sempre per quanto riguarda la stanza dei bottoni, non ho particolarmente apprezzato i pulsanti-scherzo ai danni di Fedez. Va bene la prima volta, ok anche la seconda… ma poi basta. Non solo mi ha annoiata ma mi ha proprio infastidita quasi quanto il continuo ripetere “LOL: Chi ride è fuori”.
Infine ci sono parecchi momenti di stallo, nonostante i tagli, soprattutto nelle ultime puntate. Ho trovato la gara interessante all’inizio ma poi il ritmo è notevolmente calato e si è creato un punto di equilibrio difficile da sbilanciare.
COSA POTREBBE FUNZIONARE?
Oltre a una maggiore varietà delle sfide e a una regia più attenta ai tempi comici, mi domando cosa si possa migliorare e cosa ci si possa aspettare da un’eventuale seconda stagione.
Intanto va detto che solo in Messico la serie sia stata rinnovata, per poi essere abbandonata dopo due anni. Che non sia piaciuta abbastanza? Che funzioni solo grazie al fattore novità?
Il rischio di diminuire la qualità del cast è palpabile, a meno di puntare sul ripescaggio di uno o due comici di questa edizione, magari il vincitore e/o il primo eliminato. Non si può dire che umoristi e cabarettisti ci manchino e dunque, con una scelta ponderata, sicuramente si potrebbero tirare fuori almeno un altro paio di edizioni valide.
Insomma, a mio parere ci si potrebbe aspettare il rinnovo per una seconda stagione, soprattutto visti gli ascolti: secondo Prime Video, infatti, LOL: Chi ride è fuori è stato lo show più visto sulla piattaforma (ndr, statistiche aggiornate al 7/04).
Infine, per evitare situazioni di stallo, potrebbe essere interessante avere un ospite jolly che non partecipa alla competizione ma entra in scena quando necessario. Un elemento inaspettato potrebbe spostare gli equilibri e prendere alla sprovvista i concorrenti.
CONCLUSIONI
LOL: Chi ride è fuori è uno show che non avremmo potuto vedere in televisione. Per la quantità di parolacce, riferimenti sessuali e rimandi alla droga, infatti, un programma del genere sarebbe stato impossibile da inserire in un palinsesto di rilievo senza relegarlo in seconda serata.
L’impressione è che questa stagione sia stata prodotta un po’ per tastare il terreno, per prendere le misure dei gusti del pubblico. Non era detto che funzionasse, soprattutto dopo il costoso flop di Celebrity Hunted, ma sembrano davvero aver azzeccato il momento giusto per pubblicarla. Sarebbe stata così seguita se non fosse uscita durante il lockdown? Forse no, ma va bene così.
Onestamente, apprezzo il concept e non sono pentita delle tre ore spese a guardarlo. Fa ridere? Dipende da voi, a me fa giusto sorridere. Di sicuro fa parlare di sé e intrattiene piacevolmente per una serata.
Infine, non va dimenticato che si presti davvero molto bene come spunto per un gioco alcolico: LOL: Chi ride beve. Insomma, se non vi divertono le gag, probabilmente lo faranno le facce della persona seduta accanto a voi sul divano. Vale tutto, solletico incluso. Provare per credere.
(La parte spoiler inizia dopo l’immagine.)
LOL: Chi ride è fuori – SPOILER E POLEMICHE
Se non avete visto LOL: Chi ride è fuori, questo è il momento di chiudere l’articolo e aprire Amazon Prime, fosse anche solo per recuperare alcuni dei film candidati agli Oscar (trovate l’elenco completo qui).
E ora veniamo alla parte succosa e controversa: gli spoiler e le polemiche.
PERFORMANCE DEI COMICI
Fru si fa ridere da solo ed è l’emblema della regola d’oro per un buon comico: se una battuta non fa ridere te, difficilmente piacerà agli altri. Che poi si sia messo a ridere mimando la scala, è un altro discorso. Gianluca è troppo gioioso e sorridente per reggere a lungo in un programma del genere. E infatti… primo eliminato.
Il secondo cartellino rosso è telefonatissimo, perché Luca Ravenna appare a disagio fin dal primo momento ed è sempre sottotono rispetto alle sue capacità. Un vero peccato ma è comprensibile, vista l’emozione di trovarsi a competere con alcuni mostri sacri della comicità.
Pintus palesemente non ce la faceva più: era in difficoltà da tutta la puntata e si è incastrato con le sue stesse mani. Se non altro, ha dato vita al meme del momento, con la sua imitazione di Cannavacciuolo che si preoccupa dei movimenti intestinali altrui.
Su Michela Giraud che dire, se non “peccato”? L’ho trovata sottotono, fin troppo misurata rispetto al suo essere caciarona e anche sboccata. Che sia stata anche lei vittima dell’emozione come il suo coetaneo Luca? Di certo il suo braccio non è uscito intatto, visto l’accanimento su di esso per cercare di non ridere.
Lillo ha alternato spunti brillanti a un’eccessiva ripetizione della stessa gag (“Sono Lillo!”). Il fatto che, verso la fine, abbiano tentato di riproporla nella speranza di far crollare i finalisti, è stato uno dei momenti più bassi. Quinto eliminato, consapevole.
Frank ha passato tutte le puntate a sorridere impunemente, tentando di scappare a gambe levate (letteralmente) da chiunque lo facesse divertire. Un’ottima tecnica, in realtà, perché consente di distrarsi su qualcosa di fisico. Comunque non utile quanto la noncuranza della regia.
Elio subisce la vendetta di Frank, rientrato per eliminare il responsabile del proprio cartellino rosso. Non resiste alla risata contagiosa di Matano.
Caterina viene eliminata per aver partecipato meno, causando poche ammonizioni ed eliminazioni. Anzi, direi proprio nessuna, ma potrebbe essermi sfuggita. Non fosse stato per questa regola, avrebbe vinto a mani basse. Una statua di sale.
Scontro finale tra Ciro e Katia; quest’ultima fa un errore madornale nel chiedergli a chi lui voglia dedicare la vittoria e sorride pensando ai bambini. Autogol, vittoria di Ciro e assegno devoluto ad ActionAid. Considerando che sia stato il secondo ammonito, non avrei scommesso un euro sul fondatore dei The Jackal, invece sembrava davvero aver raggiunto la pace dei sensi. Nomen omen: sembrava girare attorno alle prede come uno sciacallo, in attesa che si arrendessero al proprio destino.
ARBITRO VENDUTO?
Passiamo alle polemiche. Innanzitutto, mi lascia perplessa la cadenza delle ammonizioni e delle eliminazioni.
Prima puntata: un solo giallo.
Seconda e terza puntata: due gialli e un rosso ciascuna.
Quarta puntata: tre gialli e un rosso.
Quinta e sesta puntata: tre rossi ciascuna.
La sensazione è che sia stato scelto di eliminare un singolo concorrente per ciascun episodio del primo blocco, per lasciare più carne al fuoco di cui parlare prima dell’uscita degli ultimi due.
Legittimo, sia chiaro, ma lo spettatore si trova spesso a vedere sorrisi non sanzionati ed è difficile pensare che ci fossero solo i quattro occhi dei conduttori a controllare tutte quelle telecamere. Magari sono troppo sospettosa io, ma non posso fare a meno di domandarmi se non si siano girati dall’altra parte in più occasioni, per amore dello spettacolo.
IL PRESUNTO DISSING DI PINTUS A MATANO
A conferma di ciò, ci sarebbe anche un commento fatto da Pintus subito dopo essere stato eliminato. Angelo afferma, infatti, di aver sogghignato incrociando lo sguardo di una persona che stava ridendo. Aggiunge anche di non conoscere abbastanza persone, come a sottintendere un trattamento privilegiato nei confronti di un altro concorrente.
Certo, l’intera faccenda si potrebbe derubricare a battuta salace ma in molti si sono chiesti a chi si stesse riferendo. L’ipotesi più accreditata è che stesse parlando di Frank Matano, da anni al fianco di Mara Maionchi come giudice a Italia’s Got Talent.
Che i conduttori abbiano chiuso un occhio?
Da notare, tra l’altro, che Frank sia stato eliminato dopo essere stato preso di mira da Elio e pressato anche dagli altri comici ancora in gara. Non so se sia il caso di introdurre una sorta di penalità per evitare che accada, come ho sentito proporre, perché ammetto di trovare molto divertente l’idea che si creino alleanze all’interno del cast.
Polemiche a parte, che siano solo commenti provocatori o meno, sicuramente stanno contribuendo a tenere acceso il dibattito.
Mentre aspettiamo notizie da Amazon per una possibile seconda stagione, ci godiamo i meme e le fanart (ne trovate una sul nostro profilo Instagram).
2 Commento
Andrea Matera
Una bella recensione. Completa e dettagliata.
Se azzeccano sempre il cast e forniscono prove e sfide sempre più creative , lo show può durare anni.
Beatrice Mazzetti
Ti ringrazio, Andrea. Speriamo davvero che tengano alto il livello della competizione.
I commenti sono chiusi.