“Danganronpa: Trigger Happy Havoc” è il primo titolo della serie di visual novel a tema investigativo “Danganronpa”, creata e pubblicata da Spike Chunsoft prima su psp e poi infine su Steam, che funge da capostipite per quella che sarà una serie di successo. Benché non in molti abbiano giocato la visual novel, coloro che frequentano le serie ad alto tasso di cosplayer ricorderanno il successo avuto dal personaggio di Junko Enoshima, molto apprezzato ai tempi.
Nonostante gli undici passati, Danganronpa appartiene a quelle serie videoludiche che non invecchiano di un giorno, vuoi per la semplicità del gameplay vuoi per la nicchia alla quale appartengono, e questa sarà un’ottima occasione per chi non conosce il franchise di sentirne parlare.
Trama
Tutto ruota attorno alla Hope’s Peak Academy, la scuola superiore che raccoglie studenti da tutto il mondo in maniera completamente gratuita attraverso un processo di scouting. A essere invitati sono infatti solo i ragazzi ai quali viene riconosciuto un talento molto specifico, gli Ultimate, che varia da persona a persona, che potrebbe farli diventare i migliori in assoluto in quel campo. Lo scopo della scuola è quella di formare i giovani che diventeranno le speranze del domani, dando loro un luogo dove poter affinare le loro abilità e coltivare i loro talenti.
Ogni anno la Hope’s Peak Academy estrae, da tutto il mondo, un singolo studente non inserito nei loro corsi. Questa persona viene invitata a entrare con il titolo di “Ultimate Lucky Student” ed è l’unico talento del quale esistano “doppioni”.
Il protagonista di Trigger Happy Havoc, il primo titolo della serie, è Makoto Naegi, Ultimate Lucky Student della classe 78, che si trova a perdere i sensi poco dopo il suo ingresso nella scuola. Al suo risveglio scoprirà come la scuola sia blindata, in grado di sostenere un lungo assedio, e di come la sua classe sia condannata a viverci per sempre dal preside Monokuma.
Gameplay
“Danganronpa: Trigger Happy Havoc” è un gioco investigativo che prende le forme di una visual novel ma, a differenza di molti altri titoli, fa dell’interazione con il giocatore un punto focale dell’avventura. I giocatori permetteranno a Makoto di esplorare la Hope’s Peak Academy, di parlare con le persone, di trovare indizi e di risolvere il mistero che li vede intrappolati nella scuola.
Il gioco prevede, nella storia principale, tre modalità di interazione: tempo libero; indagini e processo di classe. Nella prima fase, quella più libera, i giocatori potranno scegliere di esplorare diverse aule, stanze o luoghi importanti della Hope’s Peak Academy, per poi passare del tempo con i loro compagni di classe, approfondendone la conoscenza, o tornare in camera a riposare. La seconda fase si fa già più complicata, perché nelle indagini bisognerà trovare tutti gli indizi disponibili al fine di trovarsi preparati al processo. Non c’è da temere, sebbene sembri che il tempo a disposizione sia limitato, proseguire alla fase successiva implica aver trovato tutti gli indizi e parlato con tutte le persone rilevanti.
Ultimo ma non ultimo il processo di classe, cuore dell’esperienza di gioco e parte in cui Danganronpa si lancia nel nuovo rispetto a titoli dello stesso genere (uno fra tutti Ace Attorney) attraverso l’uso sapiente di tanti piccoli minigiochi.
L’esplorazione, sia durante le indagini che durante il tempo libero, è incentivata dalla presenza di monetine collezionabili che potranno essere spese per acquistare regali per i nostri compagni di classe.
Personaggi
I titoli della serie Danganronpa basano la loro bellezza interamente sui personaggi, tutti con un design estetico e di personalità unico, che farà affezionare i giocatori a loro e li farà temere per il loro destino. Sebbene imparare a conoscerli sia un processo lungo, ognuno di loro sorprenderà il giocatore con una storia, una personalità e dei pensieri sulla Hope’s Peak Academy diversi. I personaggi presentati in totale sono sedici: quindici studenti e il preside Monokuma, diventato simbolo e mascotte della serie.
Monokuma
Il design del villain di questo gioco, nonché suo simbolo, merita una riflessione apposita. Monokuma ci viene presentato in grande stile e la sua natura di orsacchiotto rende quello che dice assolutamente strano. Molto presto nel gioco scopriamo come abbia il totale controllo della scuola e come malmenarlo possa portare a risultati disastrosi. La versione con il doppiaggio inglese punta a farlo sembrare irritante mentre quella giapponese spinge sulla sua tenerezza, tanto da creare un effetto disonnante attraverso la doppiatrice: la stessa di Doraemon.
Lunghezza
Per essere una visual novel, Danganronpa non è lunghissimo e la presenza di molte interazioni con il giocatore permette a quest’ultimo di non percepire il tempo che passa. Il titolo è finibile in un paio di settimane, dedicando qualche ora a sera senza bisogno di grandi maratone, e il finale farà venir voglia ai giocatori di iniziare immediatamente il secondo: Goodbye Despair.
Adattamento animato
Il gioco ha ricevuto un adattamento animato nel 2013 da parte dello studio Lerche. Sebbene gli eventi narrati siano fedeli a quelli del gioco, il ritmo utilizzato dalla serie non permette di trasmettere le sensazioni originali della visual novel, arrivando a creare un anime banale e per nulla apprezzabile. Se possibile si consiglia di recuperare il titolo su Steam, con la recente possibilità di scaricare la traduzione italiana.