Moltissime produzioni sono state rimandate o hanno subito rallentamenti a causa della pandemia protagonista di questo 2020, che ha duramente colpito il mondo dello spettacolo e dell’intrattenimento. In alcuni casi, però, il coronavirus è diventato addirittura parte integrante della trama o dell’ambientazione di alcune di esse.
Ecco, dunque, 19 serie TV che contengono riferimenti al covid-19.
Se non ne potete più di pensare alla situazione attuale, almeno sapete quali evitare.
SPOILER ALERT: nell’articolo non saranno presenti spoiler di trama, nemmeno riguardanti le stagioni precedenti.
CONTENT WARNING: il pezzo contiene brevi riferimenti a violenza di varia natura, razzismo, sparatorie, depressione, suicidio, dipendenza da sostanze e cancro. Se siete sensibili alla menzione di tali tematiche, non proseguite nella lettura.
MEDICAL DRAMA
Prevedibilmente, le serie più toccate dall’argomento covid sembrano essere quelle ambientate nelle corsie d’ospedale. Per ragioni di natura estetica, ci siamo ormai abituati a vedere i medici costantemente senza mascherine (se non durante gli interventi chirurgici). Che sia destinato ad essere solo un lontano ricordo?
1) GREY’S ANATOMY (17^ stagione) e STATION 19 (4^ stagione)
Sembra doveroso iniziare dal medical drama (in prima serata) più longevo della storia, le cui riprese erano state interrotte a causa del lockdown. Ma è stato proprio questo lungo iato a permettere alla ABC di modificare la sceneggiatura, inserendo le mascherine e le difficoltà nella gestione del Seattle Grace Mercy West Hospital durante la pandemia.
Se c’è una cosa a cui Grey’s Anatomy ha abituato i propri spettatori, in fondo, è la trattazione di argomenti “scottanti” quali mass shooting e suprematismo bianco. Il covid, dunque, non fa eccezione. Per gli appassionati della serie, tra l’altro, segnaliamo anche il ritorno di un personaggio molto amato dal pubblico e da tempo lontano dalle corsie del Seattle Grace. Che ruolo avrà? Sarà solo di passaggio?
Le prime due puntate della nuova stagione, inoltre, si rivelano essere dei crossover con l’episodio 4×01 di Station 19. Anche lo spin-off dedicato alle avventure dell’ex chirurgo Benjamin Warren come recluta nei vigili del fuoco di Seattle, infatti, non manca di parlare di coronavirus sfruttando l’incontro con la serie sorella.
2) THE GOOD DOCTOR (4^ stagione)
Anche la seconda serie medical targata ABC si aprirà con un episodio in due parti dedicato al coronavirus. Contrariamente ai colleghi del Seattle Grace, Shaun Murphy e l’equipe del San Jose St. Bonaventure Hospital dovrebbero essere preparati ad affrontare la pandemia, avendo già affrontato una quarantena negli omonimi episodi della seconda stagione.
3) CHICAGO MED (6^ stagione)
Gli showrunner della serie hanno tentato di trovare una quadra tra il dover parlare del coronavirus e il non voler raccontare solo di esso. Per quanto sia inevitabile inserire dei pazienti ricoverati a causa del virus, sembrano aver trovato un equilibrio con gli altri casi trattati. Anche la sorella maggiore Chicago Fire, di cui Med è uno spin-off, sembra includere qualche breve accenno al covid. A parlare in maniera più massiccia è, invece, Chicago P.D.: oltre alla pandemia, nella serie crime trova posto anche l’uccisione di George Floyd senza risultare una forzatura, grazie al chiaro messaggio antirazzista che ha chiuso la settima stagione. Non si sa nulla, per ora, riguardo alla presenza del virus in Chicago Justice.
4) THE RESIDENT (4^ stagione)
Secondo quanto dichiarato dalla co-creatrice Amy Holden Jones, la nuova stagione dell’apprezzata serie Fox si aprirà con le prime avvisaglie di quella che si scoprirà poi essere un’epidemia di coronavirus. Oltre a concentrarsi sull’impegno di medici e infermieri, pare che The Resident possa arrivare a trattare anche la questione vaccino. A vigilare sulla credibilità delle vicende narrate, saranno presenti alcuni operatori sanitari che hanno partecipato alla scrittura degli episodi.
5) NEW AMSTERDAM (3^ stagione)
Essendo ambientata a New York, epicentro statunitense della pandemia, la serie NBC sembra voler affrontare le tematiche più spinose. Oltre a poter osservare la diffusione del virus, infatti, gli spettatori toccheranno con mano questioni come discriminazione, movimenti antivaccinisti e persino violenza perpetrata ai danni di chi lavora in prima linea nell’ospedale della metropoli.
CRIME DRAMA E ACTION DRAMA
Ma non è solo chi lavora negli ospedali a doversi scontrare con gli effetti del coronavirus. Ad essere coinvolte, infatti, sono anche le serie crime e quelle d’azione, tra cui le sopracitate Staion 19, Chicago Fire e Chicago P.D.
Ma vediamo insieme le altre!
6) 9-1-1 e 9-1-1: LONE STAR
Nella nuova stagione della serie drammatica 9-1-1 e del suo spin-off Lone Star verranno mostrate le persone che si trovano in prima linea, coloro che corrono in soccorso nelle emergenze. Al cast si unirà anche l’attrice Gina Torres, nel ruolo di un paramedico in pensione, tornata a lavorare sul campo per arginare la carenza di personale sanitario.
7) NCIS: NEW ORLEANS (7^ stagione) e NCIS: LOS ANGELES (12^ stagione)
Il distaccamento in Louisiana del Naval Criminal Investigative Service si trova ad affrontare la pandemia attraverso i corpi distesi sul tavolo del medico legale, alcuni dei quali arrivati lì a causa del virus. L’attrice che interpreta la coroner ha dichiarato che, tra di essi, figurerà anche una persona nota al suo personaggio.
Per quanto riguarda la squadra californiana, invece, lo showrunner R. Scott Gemmill ha annunciato che la nuova stagione sarà ambientata in un mondo post-pandemia, con tutte le conseguenze del caso.
FAMILY DRAMA, SITCOM E ALTRO
Veniamo ora a tutto ciò che nulla ha a che vedere con ospedali e pronto intervento, in una carrellata di drammi familiari e sitcom, passando per una serie animata e una giudiziaria.
8) STAGED (1^ stagione)
Commedia inglese in sei parti, Staged è ambientata durante la pandemia ed è interamente girata in videoconferenza. In sostanza, David Tennant e Michael Sheen interpretano delle versioni lievemente parodistiche di loro stessi, mentre provano le battute di Sei personaggi in cerca d’autore. Proprio a causa del coronavirus, infatti, i due attori si trovano impossibilitati a portare in scena il dramma di Pirandello. L’accoglienza del pubblico è stata così positiva da aver già annunciato la produzione di una seconda stagione.
Serve davvero dire altro? Se non vi siete convinti a “Michael Sheen e David Tennant”, non c’è proprio speranza.
9) THIS IS US (5^ stagione):
Come per Grey’s Anatomy, anche qui pare sia stata rimaneggiata la sceneggiatura in corso d’opera, anche se il creatore David Fogelman sostiene di non aver cambiato il finale originariamente previsto e neppure il percorso della trama. Il covid viene mostrato nel momento presente, in una delle storyline diramatesi con la chiusura della quarta stagione. Non mancano nemmeno gli espliciti rimandi all’assassinio di George Floyd.
10) SUPERSTORE (6^ stagione)
Trattandosi di una sitcom ambientata all’interno di un supermercato, quale occasione migliore per inserire l’argomento coronavirus? Lo spettatore può osservare gli impiegati del Cloud 9 mentre si barcamenano tra mascherine e misure di contenimento del contagio. I primi due episodi sono gli ultimi in cui compare America Ferrera: essi avrebbero dovuto chiudere la quinta stagione ma le riprese sono state interrotte a causa della pandemia, rimandando l’addio al set dell’attrice.
11) ALL RISE (1^ stagione)
L’episodio “Dancing at Los Angeles” mostra il primo processo interamente virtuale della serie, svoltosi utilizzando piattaforme quali Zoom, WebEx, FaceTime, Skype e altre ancora. Senza dubbio un finale di stagione interessante, che mostra anche l’impatto emotivo del lockdown oltre alle difficoltà tecniche di un tribunale ai tempi del coronavirus.
12) A MILLION LITTLE THINGS (3^ stagione)
Dj Nash, creatore del family drama firmato ABC, ha dichiarato in un’intervista che avesse inizialmente pensato di non includere il coronavirus nella trama della serie. Sebbene appaia il Dr. Anthony Fauci su una TV dell’ospedale in cui si trova uno dei personaggi, le vicende si svolgono in un lasso di tempo antecedente alla pandemia. Lo stesso Nash ha però aggiunto che, nel momento in cui la timeline dovesse allinearsi, il covid andrà ad impattare sulla vita dei personaggi.
Del resto, A Million Little Things non è certo nuova ad argomenti intensi quali depressione, suicidio, violenza domestica, dipendenza da sostanze e cancro al seno.
13) SHAMELESS (11^ stagione)
Nel caso di questo comedy-drama targato Showtime, ci troviamo di fronte a un completo rimaneggiamento della trama. Il creatore stesso, John Wells, ha dichiarato di aver riscritto la maggior parte della stagione finale per raccontare non solo la pandemia ma anche l’impatto di essa sull’economia e sui lavoratori.
14) BLACK-ISH (7^ stagione) e GROWN-ISH (3^ stagione)
Dopo lo speciale animato dedicato alle elezioni statunitensi, i prossimi episodi di Black-ish si concentreranno sulle prime fasi della diffusione del virus. Il creatore Kenya Barris (di cui abbiamo tristemente recensito il film Le Streghe qui) ha dichiarato che anche lo spin-off Grown-ish avrà dei rimandi al covid nella seconda parte della stagione, soprattutto per quanto riguarda l’impatto sugli studenti e sul mondo della scuola.
15) THE CONNERS (3^ stagione)
Nello spin-off e naturale continuazione della fortunata serie Pappa e Ciccia, il coronavirus viene inserito fin dal primo episodio e anche i due successivi ruotano intorno alle difficoltà della famiglia Conner durante la pandemia. Dalle piccole rinunce come l’impossibilità di fare “Dolcetto o scherzetto”, alle discussioni sulle elezioni imminenti, lo spazio per l’attualità non manca di certo. Peccato solo che la serie sia giunta alla terza stagione negli USA, mentre in Italia stiamo ancora aspettando la prima.
16) SOUTH PARK (episodio 308)
Con lo “Speciale Pandemia” di settembre, accompagniamo i protagonisti nel loro rientro a scuola dopo il lockdown in un episodio standalone dedicato al tema. Come da tradizione, non manca la satira tagliente su argomenti come salute mentale, brutalità della polizia, “defund the police”, uso scorretto delle mascherine e sinofobia (xenofobia verso le persone cinesi), ma anche una narrazione articolata dell’origine e della diffusione del virus.
SERIE CREATE AD HOC
Dopo aver parlato delle produzioni che hanno scelto di incorporare il coronavirus tra le tematiche trattate nelle stagioni in uscita, veniamo ora alle serie ideate appositamente per parlare della pandemia che ha fagocitato il 2020.
17) CONNECTING
Si tratta di un format molto semplice ma in cui è davvero facile immedesimarsi. I sette protagonisti sono parte dello stesso gruppo di amici e cercano di mantenere i contatti tra loro attraverso videochiamate collettive. Sostanzialmente è una serie TV a tinte comiche ma… su Zoom. La rappresentazione della nostra vita negli ultimi tempi, in un certo senso.
18) LOVE IN THE TIME OF CORONA
Il titolo è chiaramente un omaggio a L’amore ai tempi del colera, romanzo di Gabriel García Márquez. In un periodo in cui pesa l’assenza di contatto umano, vengono raccontate le vite di alcune persone che cercano di costruire relazioni, siano esse di natura sessuale, romantica o semplice ricerca di vicinanza. La peculiarità di questa serie è il fatto che gli attori abbiano girato ciascuno a casa propria, durante il lockdown, in una sorta di set casalingo. Ovviamente non è che si siano improvvisati registi o operatori delle cineprese, ma il tutto pare essere stato gestito in remoto dalla troupe.
19) SOCIAL DISTANCE
Serie Netflix firmata dalla creatrice di Orange Is the New Black, si tratta di un’antologia in otto puntate. In ogni episodio si racconta la storia di una persona (o famiglia) diversa e del modo in cui affronta la pandemia di coronavirus. Anche in questo caso, si trovano anche espliciti riferimenti alla morte di George Floyd e, in generale, i toni sono molto più seri rispetto alle due produzioni citate sopra.
CONCLUSIONI
Per quanto fosse immaginabile che la situazione attuale finisse per riflettersi anche nelle produzioni artistiche, mi rendo conto che non tutti gli spettatori desiderino accendere la TV e trovarsi per l’ennesima volta di fronte alla faticosa realtà di una pandemia globale.
Comprensibilmente, c’è chi si rifugia nel bingewatching per cercare un momento di evasione dalle preoccupazioni quotidiane e non vuole sentir parlare di coronavirus nemmeno in cartolina. In tal caso, questo articolo vi fornisce un pratico elenco delle 19 serie da non guardare.
E anche la conferma del fatto che io non sappia contare, visto che sono 25.