In questo articolo parleremo di Fate/Kaleid Liner Prisma Illya. Se non conoscete il franchise di Fate o l’universo narrativo Nasuverse, vi consigliamo di recuperare gli articoli precedenti grazie ai link che abbiamo messo sopra.
Il post Fate/Zero
Gli anni successivi alla release dei volumi di Fate/Zero sono stati, per Type-Moon, anni di rifacimenti e riadattamenti: il remake Réalta Nua, le ripubblicazioni di Kara no Kyōkai, i picchiaduro a tema Fate; una serie di opere minori che permettevano alla compagnia di accumulare fondi per alcuni progetti particolarmente ampi in programma nel futuro prossimo come gli adattamenti animati di Ufotable e nuovi videogame a tema, senza però pubblicare nulla di effettivamente nuovo per l’universo narrativo e focalizzandosi principalmente su quanto già disponibile ai lettori.
Il seguito che i lavori di Nasu e Takeuchi avevano raccolto iniziò anche a dar vita a molti lavori trasversali, come spesso accade per i franchise di questo genere una volta acquisita la popolarità, quali fan art e fan fiction, spesso costruite per alleviare la crudezza spietata che pervade la scrittura di Nasu.
Un esempio di questi lavori è rappresentato dall’opera di Eri Takenashi, futura autrice di Kannagi, che nel corso degli anni ha pubblicato un manga parodia a tema Tsukihime intitolato Take Moon, che contrasta fortemente le atmosfere cupe e crude dell’opera originale con situazioni assurde e sopra le righe, sebbene mantenendo perfettamente intatta la caratterizzazione dei personaggi protagonisti.
La necessità di alleggerire il dramma
A muovere la voglia di creare dello humor e della leggerezza nel Nasuverse è dovuta proprio alla natura del Nasuverse stesso: le storie di Nasu, dopotutto, non sono storie completamente felici: è vero che c’è sempre un fondo di positività, un raggio di luce in fondo al tunnel, una visione positiva o uno squarcio di bellezza nel mondo nelle sue opere, ma sono opere connotate da un profondo disagio e dramma per i personaggi che ne fanno parte.
Anche Fate/stay night, nel suo mix di mistero e azione, nel suo raccogliere grandi eroi del passato, non fa eccezione: Shirō Emiya è un personaggio profondamente disturbato dal punto di vista psicologico ed ideologico, e l’intera storia verte fortemente sul mettere in discussione la sua visione della propria vita in un modo o nell’altro. Sebbene questo non comporti una fine o un futuro tragico, però, il settimo Master non è l’unica pedina sulla scacchiera di Fuyuki, e tutti i personaggi attorno a lui hanno modo di vivere le proprie difficoltà ed i propri traumi nel corso delle tre route, spesso con esiti piuttosto infelici.
L’attenzione per Illyasviel
Ed è proprio da questi ultimi che l’illustratore Hiroshi Hiroyama, conosciuto nel circolo dōjin con lo pseudonimo di KALMIA, si è sentito particolarmente toccato, sensibilizzato dalla triste storia di Illyasviel von Einzbern e dal fato a cui è andata in contro per via della sua natura come personaggio, specialmente negli eventi che l’hanno coinvolta nel corso di Unlimited Blade Works.
Per questa ragione Hiroyama ha voluto creare un mondo in cui la piccola Illya potesse vivere in pace e crescere come una normale ragazza, senza le orribili implicazioni che la Guerra del Santo Graal possono contemplare per la sua vita e senza che i suoi genitori le venissero strappati via prematuramente.
In quanto un grande fan e conoscitore del Nasuverse, ispirato dalle intenzioni sopra citate e da alcuni elementi introdotti in Fate/hollow ataraxia, Hiroyama inizia a dar vita alla sua opera, che ben presto venne ufficializzata da Nasu e Takeuchi come pubblicazione Type-Moon, iniziandone la diffusione a partire dal 2007: una serie di tre manga intitolata Fate/kaleid liner PRISMA☆ILLYA.
La storia di Fate/Kaleid
Come di consueto per le opere a tema Fate uscite fino ad ora, la storia si svolge a Fuyuki, benché questa volta ci si trovi in un universo completamente differente da quello di Fate/stay night.
In questo contesto, infatti, Kiritsugu ed Irisviel hanno scelto di impedire l’inizio del rituale della Guerra del Santo Graal mettendole fine, abbandonando gli Einzbern ed iniziando una felice vita famigliare con loro figlia Illya.
Le costanti nel cambiamento
In circostanze non meglio precisate (il Grande Incendio di Fuyuki dopotutto, in quanto conseguenza della Quarta Guerra del Santo Graal, non è mai avvenuto) adottano il giovane Shirō, che fa da fratello maggiore ad Illya vivendo con lei una vita normale senza alcuna conoscenza della magia e occupandosi di lei insieme alle domestiche Sella e Leysritt durante i numerosi viaggi dei genitori.
L’evento inaspettato
Un giorno, però, le cose iniziano a cambiare per via della comparsa delle Carte Classe, residui indesiderati del Santo Graal formati da frammenti corrotti di Spiriti Eroici, che disturbano la quiete cittadina dando vita a versioni oscure dei Servant a loro associati.
A far fronte alla minaccia delle Carte Classe, fortunatamente, sono presenti le due eroine streghette
Vecchi e nuovi personaggi
Kaleido Ruby e Kaleido Sapphire, identità segreta di Rin Tohsaka e Luviagelita Edelfelt che, scelte da Zelretch per occuparsi del pericolo, sono state dotate dal mago di due bacchette senzienti che, utilizzando la Seconda Magia, danno potere alle loro protette.
Rin e Luvia, sfortunatamente, non sono molto portate alla collaborazione e, durante un’accesa discussione, vengono abbandonate dai Kaleidostick che cercano, prontamente, due nuove portatrici che possano aiutarli a contrastare le Carte Classe.
È così che, entrando in contatto con Magical Ruby, la vita di Illya prenderà una nuova piega iniziando le sue strane avventure da streghetta alla scoperta del mondo segreto della magia.
Un mix di vecchio e nuovo
Fate/Kaleid liner è a tutti gli effetti un manga appartenente al genere Mahō Shojō, possedendone tutti i crismi e i cliché del caso, un particolare che viene goliardicamente preso in riferimento nell’opera stessa in cui Illya, grande fan di questo filone narrativo, tende a notare i paralleli e gli elementi familiari al genere.
Nonostante ciò, il manga non si esime dal creare situazioni più serie e pericolose per i protagonisti, mettendo in scena una storia sì più leggera e allegra rispetto alle produzioni di Nasu, ma senza privare il contesto di molte delle sue caratteristiche primarie, che particolareggiano il Nasuverse nella sua totalità.
Le caratteristiche del Nasuverse vengono rispettate
Hiroyama non solo conosce molto bene il multiverso messo in piedi da Type-Moon, ma dimostra nei suoi confronti un profondo rispetto tanto da coinvolgere numerosissimi personaggi chiave di Nasu creando nuovi personaggi solo laddove è strettamente necessario, mantenendo integre le caratteristiche dei protagonisti ricorrenti di Fate sottoponendo al lettore una loro versione credibile e plausibile della loro vita senza i terribili eventi della Guerra del Santo Graal.
I riferimenti strutturali al Nasuverse non si fermano nemmeno al solo Fate, inoltre, arrivando ad accennare elementi derivativi persino da Notes, denotando una cura quasi maniacale per il mondo che l’autore vuole proporre in questa sua visione dell’universo Type-Moon.
I cambiamenti necessari
La natura ed il soggetto di Fate/Kaleid Liner, però, richiedono l’infrazione di diverse regole ed elementi del Nasuverse per piegarli alle intenzioni dell’autore: è proprio per questa ragione che Hiroyama, in prima persona, ha voluto specificare come la sua opera non debba essere agganciata direttamente a quella del franchise principale e per questo vada trattata come un lavoro a sé stante.
Visti i termini e la posizione che l’autore ha preso per la sua opera, è naturale che Type-Moon abbia potuto ufficializzare il manga come parte delle proprie produzioni, dando al mangaka la possibilità di creare la propria visione e diffonderla in modo più ampio e libero.
Il manga originale conta solo due volumi, a cui però sono seguiti altri due manga che proseguono in modo diretto la narrazione iniziale, intitolati esattamente come il manga principale ma con l’aggiunta dei sottotitoli 2wei! e 3rei!!, quest’ultimo tuttora in pubblicazione.
Gli immancabili adattamenti
Nel 2010 Comp Ace, rivista su cui viene pubblicato Fate/Kaleid liner, pubblica uno speciale crossover con Magical Girl Lyrical Nanoha in occasione del cinquantesimo anniversario della rivista mentre nel 2013 inizia l’adattamento animato di PRISMA☆ILLYA ad opera dello studio Silver Link, proseguendo nell’anno successivo con l’adattamento di 2wei! in due parti e, nel 2016, l’adattamento parziale di 3rei!!, al termine del quale viene annunciato il film Fate/kaleid liner PRISMA☆ILLYA: Oath of the Snow, adattamento della seconda parte del manga in attesa del nuovo anime attualmente in produzione.
Oltre all’adattamento animato nel 2013 è uscito l’omonimo titolo per Nintendo 3DS, un picchiaduro arena in cui i giocatori, utilizzando Illya, Miyu, Rin o Luvia dovranno trovare le sette Carte Classe sconfiggendone i rappresentanti.
L’importanza dell’opera nel Nasuverse
Sebbene non sia veramente parte del Nasuverse, Fate/Kaleid liner PRISMA☆ILLYA rappresenta una presa di posizione ben specifica da parte di Kinoko Nasu, ribadita in diverse interviste successive all’uscita del manga, affermando come uno dei punti di forza di Type-Moon sia proprio la sua flessibilità e potenziale di espansione, elementi che affiancati alla grande quantità di creativi che supportano appassionati le loro opere apre le porte per l’ufficializzazione di qualsiasi lavoro rientri negli standard della compagnia, incoraggiando e stimolando chiunque tragga soddisfazione nell’utilizzare il proprio talento nel creare qualcosa di derivativo senza il timore di incorrere in freni creativi ma, anzi, andando incontro all’opportunità di ampliare ufficialmente l’universo oggetto delle loro passioni con spin-off e antologie, una caratteristica che, a detta di Gen Urobuchi rende i lavori Type-Moon la cosa più vicina che il Giappone abbia a Marvel Comics.
Il manga di Hiroshi Hiroyama rappresenta però solo la punta dell’iceberg delle capacità di espansione di Fate, che negli anni successivi vedrà non spin-off, ma numerosi lavori paralleli scritti o supervisionati da Nasu in persona volti ad ampliare ulteriormente la struttura del Nasuverse utilizzando il Santo Graal come strumento attraverso cui esaminare sotto una nuova luce alcuni eventi e fenomeni.