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Gen:Lock Ep 7: La Recensione

Avete già letto la recensione dello scorso episodio di Gen:Lock? Potete trovarla qui.

Dopo le grandi rivelazioni e gli spiacevoli avvenimenti dell’ultima puntata, ritroviamo il nostro team in fuga. Senza più il professor Weller a far loro da guida, il progetto Gen:Lock deve chiedersi cosa sia giusto fare.

Sinossi episodio di Gen:Lock

Nella scorsa puntata, i membri della squadra Gen:Lock sono fuggiti, mettendosi in salvo, dopo che l’Union aveva attaccato la base militare del Polity. Il nuovo episodio si apre con una rivelazione incredibile: il nemico riesce a tracciare la squadra ovunque essa vada. Questo li mette ovviamente in costante pericolo e, cosa peggiore, toglie sicurezza a chiunque decida di ospitarli. Uno svantaggio non da poco quando si combatte una guerra contro un nemico apparentemente invincibile e in grado di sferrare un attacco pesante ad ognuna delle basi militari del Polity.

Valentina, improvvisamente, afferra la chitarra di Kazu e inizia suonare come se nulla fosse. Alla sorpresa del giapponese risponde che i ricordi li abbia presi proprio da lui. Durante la battaglia i due avevano spinto il collegamento ancora più in profondità e, a quanto pare, le loro menti si sono “contaminate” a vicenda. Lo scambio probabilmente renderà la comprensione tra i due ancora più profonda.

Nel frattempo, Chase comincia ad udire i pensieri della sua Nemesi quando si trova all’interno dell’Holon. Analizzando la cosa, il team realizza qualcosa che avrebbero già dovuto capire: pur essendo una versione corrotta del Gen:Lock, Nemesi si trova comunque nel network a cui tutti loro possono accedere. In questo modo ha sempre potuto trovarli e potrà ogni volta che decideranno di caricare le loro menti. La rivelazione porta la squadra a farsi domande sul suo futuro. Scappare e vivere al sicuro, in eterna fuga dalla guerra, oppure combattere e mettere tutti in pericolo? Distruggere Gen:Lock o continuare la lotta?

La sorpresa di Weller

I pensieri vengono interrotti da Caliban che, con la voce del Dr. Weller, parla per la prima volta nella serie. Si scopre così che il robot rappresenti il piano di emergenza dello scienziato, il quale aveva caricato tutte le sue idee, le sue teorie e i suoi progetti per il programma Gen:Lock in esso. Un ologramma del dottore spiega quali siano i prossimi passi. Nell’ultimo messaggio di Weller, scopriamo tutto il lato emotivo dell’uomo che si era tenuto ben chiuso fino a quel momento.

Caliban suggerisce alla squadra la prossima fase del progetto: dopo il prototipo e la produzione, lo step successivo sarebbe stato spostare Gen:Lock al RTASA (il cuore pulsante della ricerca aerospaziale del Polity) per continuare a sperimentare.

Qualche ora dopo, mentre il viaggio verso la base è in corso, Yaz cerca di consolare Chase. Per lui deve esser stato difficile scoprire di essere una copia e di star combattendo se stesso, nonostante le torture e le manipolazioni mentali. Julian si chiede se lui sia reale, se ci sia ancora qualcosa di autentico in se stesso. Yaz risponde che, per la squadra e per lei, lui sia reale.

L’accoglienza alla base non è delle più calorose ma, grazie ad un ricercatore che avevano salvato nella scorsa missione, la squadra riesce ad ottenere l’accesso al RTASA. All’interno incontrano la dottoressa Jha, che apprende con immenso dolore della morte di Weller. Dopo aver scoperto quanto il progetto Gen:Lock sia proseguito velocemente, la donna li mette in contatto con Marc Holcroft. I due e Rufus Weller erano amici, e lo erano rimasti anche dopo che la dottoressa Jha e Weller si erano sposati.

Marc, principale finanziatore della ricerca del Polity, si dimostra ben preparato a fare la loro conoscenza. Nonostante appaia solo come un ologramma, possiede tutti i profili dei membri della squadra e sembra averli studiati a dovere. Il team espone il problema del tracciamento da parte di Nemesi e Camie propone di riscrivere i protocolli di sicurezza della rete Gen:Lock. Marc non sembra contento di apprendere che lei sappia cose sul programma che a lui sfuggono.

Grazie alle risorse del RTASA, Camie riesce a ricostruire e personalizzare gli Holon, dando a ciascuno esattamente quello di cui hanno bisogno per esprimersi al meglio sul campo di battaglia.

Commento all’episodio di Gen:Lock

Non si metterà mai abbastanza in evidenza quanto la serie bilanci perfettamente le informazioni in ogni puntata. Ad oggi, ad una puntata dalla conclusione della serie, non abbiamo avuto nessun episodio senza un nuovo tassello della storia e del programma. A differenza di altre serie di Rooster Teeth, come RWBY, la scrittura ha raggiunto un equilibrio che si potrebbe definire perfetto.

Le interazioni tra i membri della squadra, che all’inizio della serie erano superficiali, si sono fatte davvero personali. La possibilità di poter unire due menti e scambiarsi involontariamente ricordi e intere capacità permetterà una maggiore comprensione nel team.

Non è possibile dare una lettura univoca alla figura di Yaz in questo episodio. Le sue confidenze con Chase potrebbero essere solo un tentativo di tranquillizzarlo, vista la sua situazione unica e particolare, oppure una volontà di portare le cose ad un livello superiore alla semplice amicizia. Con Miranda fuori dai giochi, Chase potrebbe trovarsi convenientemente libero.

Il Dr. Weller riesce ad essere un personaggio fondamentale della serie anche quando non presente. La sua morte, per quanto dolorosa, non si avverte grazie a Caliban e al protocollo Omega. L’introduzione nella narrazione della sua ex moglie e di uno dei suoi migliori amici rendono la figura ancora più misteriosa. Entrambi si esprimono come se lui li tenesse a distanza, aprendosi però con il team Gen:Lock e permettendo loro di scoprire cose ad altri precluse.

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