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The Dragon Prince: la Recensione

Poiché in Italia pare che tutto taccia, parliamo di una serie animata fantasy di grande qualità, che merita di essere conosciuta e che ci potrà dare molte soddisfazioni!

Stiamo parlando di The Dragon Prince, disponibile nel nostro paese attraverso Netflix. Questa serie animata computerizzata è frutto del lavoro dei Wonderstorm, il piccolo studio americano dove militano tra l’altro alcuni dei creatori della storica serie cartoon The Last Airbender (sui cui nuovi libri abbiamo parlato qui!).

Vediamone un po’ la trama (senza spoiler!), i punti di forza e quelli di debolezza!

The Dragon Prince: la sinossi

In principio, la magica terra di Xadia era un unico grande continente dove umani e creature magiche vivevano insieme e la magia traeva il suo potere solo dalle sei fonti primarie, ovvero sole, luna, cielo, terra, oceano e stelle.

Tutto cambiò quando gli umani scoprirono l’esistenza di una settima fonte, ovvero le creature magiche stesse, inventando così la magia oscura.

Per niente felici di questa scoperta, le creature magiche sotto la guida di draghi e elfi presero la decisione di esiliare tutti gli umani nella parte ovest del continente. Recintarono tutto con un’enorme montagna e piazzarono il re dei draghi in persona a sorvegliare il confine e a fulminare chiunque osasse oltrepassarlo.

Mille anni dopo, gli umani sono finalmente riusciti a uccidere Tuono, il re dei draghi e a distruggere persino l’uovo del suo legittimo erede. Il mondo è sull’orlo di una guerra totale e un gruppo di elfi lunari assassini si aggira per le terre degli uomini in cerca di vendetta. Ciò darà inizio a una serie di eventi che porterà due principi umani, i fratelli Callum e Ezran, a partire insieme all’elfa Rayla per una nuova emozionante avventura.

Callum, Ezran e Rayla si godono l'emozionante avventura
Callum, Ezran e Rayla si godono l’emozionante avventura

Retroscena, pregi e difetti di The Dragon Prince

Inizia così la storia di The Dragon Prince. Chi conosce The Last Airbender si troverà subito a proprio agio: ancora una volta infatti ci troviamo di fronte a una serie che, anche se è pesantemente ispirata al mondo degli anime non rinuncia alle sue origini occidentali. I suoi dialoghi sono pieni di ironia e di giochi di parole e la storia tradisce in ogni scena una profonda ispirazione al Trono di spade e ai romanzi di G. R. R. Martin.

Come in The Last Airbender (a cui però The Dragon Prince non è legata in alcun modo) ogni stagione è chiamata Libro e prende il nome da una delle sei fonti primarie di cui parlavamo prima e di cui vengono affrontati di volta le caratteristiche e la filosofia.

Ogni Libro è diviso in capitoli/episodi, nove per ogni serie uscita finora. Questi capitoli durano lievemente di più rispetto ai classici venti minuti delle comuni serie animate, quindi rendono ogni Libro più simile a un lungometraggio fantasy di tre ore e mezzo come Il signore degli anelli di Peter Jackson, che a una serie TV vera e propria.

Un’animazione 3D non sempre all’altezza delle aspettative

L’uso dell’animazione 3D al posto di quella tradizionale è forse l’unico punto debole della serie (non è stato invece il caso di Gen:Lock, il cui ultimo episodio è stato recensito qui). Non sempre infatti possiamo dire che le animazioni dei personaggi siano all’altezza della storia che raccontano e, specie nella prima serie, alcuni movimenti dei personaggi appaiono spesso legnosi e innaturali.

La cosa è comunque destinata a migliorare stagione dopo stagione, con l’aumento del budget e della popolarità della serie. Già nel secondo Libro il salto qualitativo rispetto a quello precedente è davvero notevole.

Quindi se si sceglie di dare a The Dragon Prince comunque una possibilità, la pazienza dello spettatore è destinata a essere ampiamente ricompensata.

L'animazione ha effettivamente avuto un buon salto qualitativo dalla prima alla seconda stagione!
L’animazione ha effettivamente avuto un buon salto qualitativo dalla prima alla seconda stagione!

Doppiaggio e worldbuilding di alto livello

A salvare un po’ il comparto tecnico è anche il doppiaggio dei personaggi che, almeno in originale, è fatto da veterani della serie The Last Airbender, le cui voci si sposano benissimo con le personalità dei vari personaggi.

Il mondo di The Dragon Prince è una sorta di versione progressista del classico medioevo fantasy a cui siamo abituati. Ovvero, è un mondo in cui la gente ha deciso che non ha senso criticare e discriminare il prossimo in base a etnia, colore della pelle, orientamento sessuale o disabilità fisiche, quando si fa prima a prendersela con gli sporchi elfi dalle quattro dita.

In un periodo storico in cui nei media la diversità viene tanto esaltata e pubblicizzata, The Dragon Prince sceglie invece di adottare sia dentro che fuori la serie un approccio simile a quello dei suoi personaggi.

La diversità è considerata una cosa scontata su cui non vale la pena soffermarsi più tanto: un regno può essere governato da una coppia di regine con figlia al seguito, uno dei generali più forti della serie è una donna sordomuta che si esprime nella lingua dei segni americana. E le cose davvero importanti di tutti questi personaggi sono ben altre.

Gli sporchi elfi con quattro dita!
Gli sporchi elfi con quattro dita!

Un forte cast di personaggi e dilemmi morali seri

Sono proprio i personaggi uno dei punti di forza della serie e dove la lezione appresa dall’opera di Martin si fa più evidente al punto che, per chi conosce entrambe le serie, è impossibile non vedere l’influenza che hanno avuto sulla caratterizzazione dei personaggi gente come Ned Stark o Jamie Lannister.

Tanto gli eroi quanto gli antagonisti della serie sono tutti dotati di una personalità a tutto tondo e di motivazioni altamente credibili anche quando è impossibile condividerle.

Viren è un bellissimo personaggio ed ha le sue ragioni, nonostante tutto
Viren è un bellissimo personaggio ed ha le sue ragioni, nonostante tutto

In questa serie, possiamo tranquillamente dire che non esiste la malvagità fine a se stessa, anche quando viene usata la magia oscura. Quest’ultima, infatti, essendo più facile e dai risultati immediati, spesso sembra essere l’unica soluzione praticabile ai propri problemi, creando così molti interessanti conflitti morali.

Una serie che deve migliorare, ma che merita davvero!

Tirando le somme The Dragon Prince è una delle serie animate più interessanti degli ultimi anni, tradita però da un comparto tecnico non sempre all’altezza del suo contenuto.

Nonostante tutto questo, la storia narrata finora merita davvero di essere ascoltata e di fare quel salto di qualità che le permetterebbe di essere alla pari con il suo illustre predecessore.

Per questo motivo non posso fare a meno che consigliarla a tutti gli amanti del genere fantasy e delle belle storie in generale.

Concludo con un piccolo consiglio: non saltate mai i titoli di coda degli episodi! Sono sempre accompagnati da una serie di disegni, unici per ogni episodio, contenenti bozzetti preparatori, siparietti divertenti e a volte persino vere e proprie “scene tagliate” che non fanno che arricchire sempre di più il bellissimo mondo di The Dragon Prince.

6 Commento

  • Leonardo
    Posted 28 Giugno 2019 at 18:08

    Sono Leonardo,il doppiatore di Ezran, credo anch’io che i movimenti in 3D dei personaggi a volte siano un po’ brutti,però in sala di doppiaggio ho visto che i movimenti dei personaggi diventavano migliori ad ogni episodio che passava.

    Con cordiali saluti,Ezran :)

    • Patrizio
      Posted 23 Luglio 2019 at 23:18

      Per favore a tutti voi che passate di qui e leggete, tollerate i toni a volte feroci di questo messaggio e non giudicatelo se e non prima d’averlo letto tutto .
      poi pensate quel che vi pare , che se sono i vostri pensieri fatti dopo aver letto fino in fondo, è una vera opinione ed è al momento la vostra qualunque sia::

      Considerare ottima (o anche solo non immondizia) la costruzione del mondo di questa serie e paragonarla a quella di Avatar l’ultimo dominatore dell’aria è semplicemente la prova che troppi oggi non sanno più cosa voglia dire Worldbuilding realmente.

      Avatar aveva un mondo ricco di cultura, interamente basato su delle culture reali di cui prendeva in maniera rispettosa, semplificata si ma rispettosa ispirazione in tutto. è riuscito ad essere genuinamente spirituale con riferimenti semplificati alla teologia di religioni reali addirittura !
      Ma soprattutto Avatar era reso grande dalla realtà! Non solo personaggi reali ed umani ma un mondo reale ed umano, le cui dinamiche di sangue, cultura ,guerra, pace, politica, vita comune sembrano così vere perché beh, lo sono.

      Tutto in avatar è ancorato alla sua base di ispirazione e la usa per trattare dei Veri universali, spesso non trattati temi dell’umanità. Dal propio destino all’etica passando per il genocidio ed il colonialismo

      Il principe dei Draghi al contrario ha l’ennesimo falso medioevo fatto da gente priva di qualunque idea su come sia il medioevo reale. Un mondo di estetica e solo estetica, ripeto estetica e solo estetica: schiaffare regine lesbiche o catapulte per draghi o un’ospedale sono la stesa cosa “Un’idiozia”.
      Ci sono dei motivi pratici per molti degli aspetti più scandalosi del medioevo e di molte società arcaiche. La gente non ha vissuto in schemi oppressivi e soffocanti, che pretendono l’essere una macchina per figli per le donne e una macchina e basta (da usare fino alla morte o per morire in guerra) per gli uomini. Ma per questioni di sopravvivenza legate alle necessità di una società civilizzata ma a basso livello tecnologico.
      Non dico di mostrarli tutti in un programma per bambini ma fare il giro e mostrare un mondo che non potrebbe in nessun senso logico è logistico funzionare, puntando sulla bellezza del messaggio progressista per essere approvati è grottesco
      (anche la magia della lore non è un aiuto, abbiamo visito il tipo di magia da fattucchiere merlino del re degli umani, anzi è la cosa più geniale finora di sta serie visto che è il tipo di magia utilitaristica, anche estrema ma rara e non pervasiva che appare nelle storie del vero medioevo)

      Il problema vero è che nessuno ha il coraggio di fare il vero equivalente dell’ultimo dominatore dell’aria per il mondo occidentale perché dovresti parlare per forza di :
      1) monoteismo anche inventato ma monoteismo, perché parlare del mondo occidentale me che mai medievale ignorando quell’elefante nella stanza è non parlarne affatto
      2) filosofia, politica e cultura reale della nostra storia come base e quindi del fatto: il continente europeo è passato da una accozzaglia feudale divisa e ricca di culture e credenze ma unità religiosamente e convinta di essere un solo stato (l’impero) anche quando nei fatti non lo era Ad un insieme di stati nazioni dove è nata la scienza ma anche il colonialismo moderni.

      Ah oggi, oggi che ci scanniamo sulla manipolazione da una parte e dall’altra del passato quanto avremmo bisogno di una serie del genere, una serie che ci liberi da quelle ossessioni per cui si può parlare di Buddha o Shiva nel fantasy ma non di Gesù o Maometto. Per cui appena parli di noi Occidente tutti lì ad imporre la loro visione da chi mitizza la sua idea distorta di passato senza saperne niente in realtà(destra) a chi vorrebbe che il passato neanche esistesse perché disturba il suo mito del progresso eterno, mono direzionale e certo(sinistra).

      Oggi avremmo realmente bisogno di una vera leggenda di aang nostrana

      • Simone Maccapani
        Posted 24 Luglio 2019 at 7:05

        Ti fermo subito dicendo che worldbuilding e realtà non debbano andare necessariamente a braccetto. Mi spiace.

  • Patrizio
    Posted 23 Luglio 2019 at 23:22

    Scusate c’è un refuso nella parte sugli schemi oppressivi e soffocanti il testo corretto è: “non ha vissuto in schemi oppressivi e soffocanti senza motivo; schemi che…”

    • Simone Maccapani
      Posted 24 Luglio 2019 at 7:07

      Non è un refuso e, onestamente, non vedo un errore particolare nel testo. Grazie per la segnalazione!

  • Patrizio
    Posted 24 Luglio 2019 at 15:19

    È verissimo worldbuilding e realismo non vanno necessariamente a braccetto. ma worldbulding ed autosolvenza (tenersi in piedi sulle sue basi) si!
    Ed il worldbuiding non è riempirle una mappa di nomi ma creare un ambiente, realistico o no

    È questo il punto, DP non è un ambiente, non ha in nessun modo una qualsiasi vera personalità E dinamiche di fondo. Ma è una mappa, riempita di mitologia, razze e nomi di nazioni senza delle vere basi.

    A me piace vedere il principe dei draghi, è una bella serie, divertente, con alcuni problemi (che potrebbero essere indizi di svolte preparate dagli autori) di gestione dell’etica (come l’episodio famoso del drago o le controversie sulla magia oscura)

    Ma non riesco a capire come la si paragoni ad Aang od anche a Korra.
    Anzi mi spaventa che le si paragoni Per motivi che credo di aver già spiegato

    Poi magari c’è qualcosa che non capisco E non riesco a vedere, in tal caso sarei felice se qualcuno mi illuminasse (non sto scherzando sono sincero)

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