Violet Evergarden nasce come light novel scritta da Kana Akatsuki, pubblicata da Kyoto Animation, i cui pregi furono così apprezzati tanto da iniziare la produzione dell’anime. Attualmente gli episodi sono tutti recuperabili tramite Netflix e sarà proprio della versione animata che andremo a parlare in questa recensione. La serie anime è formata da tredici episodi della durata di circa venti minuti più uno speciale da mezz’ora.
Trama
Violet Evergarden è un’orfana di guerra, con abilità tattico militari superiori a qualunque combattente sul campo di battaglia. Dopo esser stata trattata come un’arma per gran parte della guerra, Violet deve imparare a vivere come una persona normale. Il suo unico contatto con l’umanità durante il conflitto è stato il maggiore Gilbert, che le ha insegnato a parlare, leggere, scrivere, e le ha donato anche il suo stesso nome. Al termine del conflitto, Violet perde sia il maggiore che entrambe le braccia. Le seconde vengono rimpiazzate con delle protesi ma è l’assenza dell’unica persona che l’abbia mai trattata da essere umano ad essere insostituibile.
Accolta prima dalla famiglia Evergarden e poi da Claudia Hodgins, un caro amico di Gilbert, Violet trova la sua vocazione nelle Auto Memory Dolls. Queste ultime non sono altro che ghostwriter dattilografe, incaricate di scrivere lettere per clienti analfabeti o che hanno bisogno di tradurre i pensieri in una forma appropriata. Ascoltando per errore una di loro lavorare, Violet ode le ultime parole che Gilbert le aveva dedicato: ti amo. Nel tentativo di comprendere il significato dietro quelle cinque lettere, la giovane si avvicina al mondo delle Auto Memory Dolls, diventando in poco tempo molto abile.
Temi di Violet Evergarden
La serie tocca molti temi, anche molto distanti tra loro, ma in generale si muove all’interno di un contesto post bellico.
La Guerra
Il mondo nel quale è ambientata la storia è appena uscito da un aspro conflitto di natura bellica, cosa che porta gli strascichi del conflitto nella vita di coloro che sono rimasti a casa. Menomati di guerra, vedove, genitori rimasti senza figli, persone che devono reinventare se stesse dopo aver passato anni a combattere e rischiare la vita. In pochissime occasioni la guerra viene mostrata nell’anime ma, la cosa più bella, è che riesca comunque ad essere protagonista degli episodi. Si percepisce quella tensione post bellica tra le nazioni, con un trattato di pace ancora da firmare e la speranza da ricostruire.
Le Lettere
Uno dei cuori dell’opera è senza dubbio quello delle lettere. Si parte fin dalle prime puntate con l’origine di esse. La serie molto velocemente risponde alle domande: che cos’è una lettera? Qual è il lavoro di un Auto Memory Doll? Il responso non potrebbe essere più romantico. Una lettera non è soltanto un insieme di parole scritte in maniera corretta e ortograficamente soddisfacente, magari con un linguaggio forbito. Violet imparerà che scrivere una lettera significhi tradurre pensieri e sentimenti su carta, al fine di trasmettere questi ultimi al destinatario. Per coloro che, a causa della mancanza di istruzione, non possono leggere e scrivere, una lettera è un mondo mistico. Molto spesso queste persone non hanno un linguaggio particolarmente elevato o appropriato, motivo per cui la sorpresa di vedere i propri sentimenti trasposti in quel modo riesce a toccare i cuori di tutti.
L’Amore
Come precedentemente accennato, lo scopo di Violet Evergarden come Auto Memory Doll è comprendere il significato delle parole “Ti Amo”, pronunciate dal maggiore Gilbert prima di separarsi da lei. In generale, la giovane deve imparare a comprendere i sentimenti umani e a empatizzare con le persone, in modo da poter lei stessa provare qualcosa. Nella serie vediamo tanti tipi di amore, espressi in ognuna delle sue mille sfaccettature: l’amore per i genitori; per la persona che ci fa battere il cuore; per i figli: per la propria nazione: per una persona del nostro passato.
La Speranza
Dopo una guerra, la speranza è l’unica cosa che possa mandare avanti le persone. Nella serie possiamo vederla in tante declinazioni, come per tutti gli altri temi, ed è meraviglioso che l’attenzione venga posta nel grande e nel piccolo.
L’Andare Avanti
Questo concetto molto vago permea tutti i temi trattati fino ad ora. Gran parte degli episodi parlano di qualcuno, a parte Violet, che deve imparare ad affrontare il proprio dolore e poi andare avanti. La capacità di rialzarsi dopo un evento doloroso, diverso per ognuno, è molto importante. Dire addio ad una persona amata, dire addio ai propri cari morti, dire addio alla propria figlia. Ma anche dire addio all’odio, alla perdita, alla voglia di vendetta.
Colonna Sonora di Violet Evergarden
La colonna sonora dell’anime è stata interamente composta da Evan Call, già noto al pubblico per Tokyo ESP e Sayonara, Enari-kun. È composta da ben 47 tracce e può essere recuperata tranquillamente su youtube oppure comprando il cd VIOLET EVERGARDEN Automemories. Si tratta di una colonna sonora che spicca per la qualità della produzione e per le emozioni in grado di suscitare. Consiglio l’ascolto separatamente per potersela gustare al meglio.
Animazione di Violet Evergarden
Lo studio di animazione Kyoto Animation è già noto al grande pubblico per opere come K-on!, Full Metal Panic, La Malinconia di Harui Suzumiya, La Forma della Voce. È uno di quei studi che blindano il successo di un’opera e, fortunatamente, posso dire che non siano così pochi in Giappone. Come nelle opere sopracitate, l’animazione è puntuale e mai fuori posto. L’unico studio che avrebbe potuto fare meglio quest’opera è Ufotable.
Considerazioni Finali
Ho divorato l’anime in meno di ventiquattr’ore e non vedo l’ora di averne di più. Se siete giunti fino a questo punto senza conoscere questa serie fantastica, recuperatela ad ogni costo! Vi assicuro che valga ogni minuto della vostra vita speso. Questa serie, nel panorama anime trovabile su Netflix, si trova sicuramente nella vetta dei must watch.
1 Commento
Inside The Game
good job