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The Falcon and The Winter Soldier: promosso?

Ebbene, anche questa serie sulla Marvel è terminata. The Falcon and The Winter Soldier è finito venerdì scorso, in una puntata piena d’azione e combattimenti che ha portato a conclusione tutte le linee narrative sviluppate. Quello di oggi, quindi, è un articolo finale, dove si fa il punto della situazione, si cerca di capire cosa ci sia da salvare, cosa da bocciare e cosa possiamo dire, in generale, della serie.

L’articolo, per sua stessa conformazione, è un susseguirsi di Spoiler.

Linee Narrative: chi si è salvato?

Cominciamo con Sam Wilson, il nostro Falcon / Capitan Falcon / Capitan America, come i titoli di coda ci fanno capire. Sam Wilson entra in The Falcon and The Winter Soldier come personaggio principale; riesce in alcuni momenti a diventare unico protagonista ma con un leggero freno a mano tirato su alcune tematiche, idee e perfino sviluppi. Speravo che la storia di Isaiah aiutasse il distacco di Sam dalla figura di Cap, per questo non ho gradito il comeback.

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Bucky Barnes, Il Soldato D’Inverno, esce dalla serie rinnovato ma non propriamente migliorato. Era un personaggio scavato dal rimorso per le sue azioni passate, alle prese con una carriera non proprio felice e legato in qualche modo al Wakanda, che aveva portato in lui la pace. Con la serie perde parte della sua aura da combattente e acquisisce un po’ di saggezza zen, anche se su di lui si poteva lavorare meglio.

Zemo e Agent 13 ne escono decisamente approfonditi perché partiti come personaggi in secondo piano; Zemo meglio di Sharon a causa del finale non distruttivo (che Sharon subisce) e del ruolo e screentime maggiore. Ultimo ma non ultimo John Walker, new entry della serie, esce da quest’ultima con un personaggio interessante ma costruito in maniera forse troppo raffazzonata e poco empatica; in linea generale con lui si sarebbe potuto lavorare meglio, ma come dicevo nel terzo episodio, troppi attori sullo stesso palcoscenico non aiutano.

Ultima puntata: cosa è andato bene, cosa no?

Il sesto episodio di The Falcon and The Winter Soldier, pur essendo la conclusione della serie, è quello peggiore da molti punti di vista; partendo dal combattimento tra Falcon e George, dove lo scudo di Capitan America perde il confronto con una sedia calciata a caso, all’apparizione di Sam Walker pronto a dare battaglia, fino alle truppe dislocate ovunque intorno al consiglio ma incapaci di combattere i terroristi. La Marvel ha un problema con i finali, dal momento che anche con Wandavision ha mandato tutto in caciara.

L’ultima puntata, in linea generale, è stato un rush incredibile, una corsa a chiudere la trama tutta percorsa in un quartiere di New York. tra le linee narrative sopraelencate ho infatti tralasciato quella di Karli Mortenghau. La ragazza ha infatti uno sviluppo abbastanza lento, che risente in tutto e per tutto del rush dell’ultima puntata; è un peccato non essere riusciti a creare un legame di empatia maggiore rispetto ai Flag Smasher e alla ragazza in generale, che passa dall’essere una ribelle ad una terrorista.

Quindi, parere generale?

Ho trovato The Falcon and The Winter Soldier piacevole ma non straordinario- Wandavision mi ha tenuto in scacco fino all’ultima puntata, quando ho sentito fin troppo l’impronta Marvel e ho staccato l’interesse dalla trama; con The Falcon and The Winter Soldier l’interesse ha cominciato a scemare intorno alla terza puntata, riprendersi appena con il quarto e quinto episodio e fare il canto del cigno nell’ultimo.

Troppe scene sono facilitate da una sceneggiatura pigra, troppi sviluppi sono forzatamente portati alla conclusione prestabilita mentre le premesse dovrebbero portare da tutt’altra parte. L’ultima puntata, poi, ha avuto il suo apice nel “non è Capitan Falcon, ma Capitan America” da parte di un tizio a caso nel pubblico. Quello, secondo me, è stato l’apice della narrazione Marvel.

The Falcon and The Winter Soldier è una buona serie (come ho detto nel primo episodio, per il piccolo schermo effetti, costumi e recitazione sono top), ma risente dei toni troppo annacquati. Peccato, poteva essere qualcosa di decisamente più forte, più serio, e si è deciso di accontentare tutti e rimanere sul blando.

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