Continuiamo la nostra sfilza di recensioni riguardanti la nuova serie relativa a Star Wars: The Clone Wars con il terzo episodio, On the Wind of Keeradaks. L’episodio, praticamente fondato sulla mera azione, è una vera gioia per gli occhi, lasciando inalterata la qualità che abbiamo visto negli episodi precedenti (1 e 2). Riprendiamo l’azione da dove l’avevamo lasciata, in compagnia di Anakin, la Bad Batch e il Comandante Rex.
Ora volano?
Mentre i cloni cercano invano di trattenere i droidi dell’Unione Tecnologica (Tecno Union), Anakin incontra finalmente Echo, ancora ancorato ai macchinari dell’organizzazione. I nemici sembrano non finire mai e l’unica soluzione è barricarsi all’interno della stanza e sperare di resistere quanto più a lungo possibile. Mentre scende in campo un macchinario letale quanto lento, i nostri eroi riescono a trovare una via di fuga proprio grazie al malconcio (e cyborgizzato) Echo, trovandosi prima all’interno del classico condotto d’aria, poi in bilico su una passerella che a me ha ricordato terribilmente FF8. L’imboscata non si lascia attendere ma l’utilizzo dei Keeradaks riesce a portare i nostri eroi “al sicuro”. L’Unione Tecnologica è però determinata a non lasciarsi sfuggire il frutto di anni ed anni di studi e, in un terreno che dovrebbe essere neutrale, sfocia una violenta battaglia, ovviamente vinta dai nostri eroi.
Alcune considerazioni
La parola chiave per l’intero episodio è “Azione”: tra blaster e poteri della Forza, esplosioni e droidi distrutti i 18 minuti dell’episodio volano praticamente via. Ottime come sempre le animazioni anche se la nebbia di fondo durante lo scontro finale strizza l’occhio ad un budget un po’ più limitato. Il messaggio iniziale è stato cambiato da “In War there is no such thing as neutrality” a “Survive is one step in the path to living”. cambiamento giusto, visto che la prima frase è stata ripetuta e mostra allo sfinimento. Interessante anche l’ultima linea di discorso tra Rex e Echo; forse un colpo di scena è in agguato nel quarto episodio?