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Snowpiercer: La recensione della serie tv

“Snowpiercer” è una serie tv statunitense basata sulla graphic novel “Le Transperceneige”, dalla quale è stato tratto anche l’omonimo film del quale la serie si pone come prequel. “Snowpiercer” conta dieci episodi della durata di poco meno di un’ora, anche se più lunghi dei canonici quarantaminuti tipici dei telefilm che non appartengono al genere sitcom.
La serie risulta di buona fattura, con attori in grado di trasmettere le emozioni e i temi trattati dall’opera, che rappresentano il cuore stesso di questa produzione. Purtroppo la sceneggiatura e il ritmo degli episodi non sempre tengono alta questa qualità, abbassando il giudizio sulal serie.

Ambientazione e Timeline

La serie “Snowpiercer” si pone sette anni prima degli eventi narrati nel film e otto dopo il cataclisma che ha precipitato il mondo in una pesante era glaciale. Nel tentativo di fermare il surriscaldamento globale, un esperimento fallito ha creato una glaciazione che ha sterminato la maggior parte dell’umanità. I pochi e coraggiosi sopravvissuti sono condannati a spostarsi su un treno, mosso da un motore perpetuo, girando intorno al globo per tutta la vita.
I passeggeri del treno sono divisi in quattro classi di biglietto e sociali: la Prima classe è composta da coloro che sono stati i maggiori finanziatori del treno Snowpiercer e che si sono comprati un biglietto a vita per l’agio e il lusso; la Seconda classe è per i più abbienti e coloro che si sono distinti dalla Terza, anche per loro ci sono agi e comodità ma non il lusso tipico della Prima; la Terza classe è rappresentata dalla maggioranza di coloro che hanno comprato il biglietto e rappresenta la classe lavoratrice del treno; infine abbiamo gli abitanti della coda, persone che al momento del treno hanno assaltato lo Snowpiercer di forza guadagnandosi con la violenza un posticino. Le quattro classi rappresentano anche quattro classi sociali, naturalmente, in costante lotta tra di loro.
A tenere insieme la struttura sociale e meccanica dello Snowpiercer è la figura di Mr. Wilford, creatore e ideatore del treno, figura carismatica che si pone come un padre per ciascuno dei passeggeri.

Snowpiercer', un treno chiamato vita - la Repubblica

Sceneggiatura

Uno dei maggiori difetti di questa produzione televisiva è la distribuzione degli eventi e la sceneggiatura, fatta di picchi e valli decisamente mal distribuiti. La serie tratta due vicende che accadono una successivamente all’altra ma che, a livello di puntate, si concentrano all’inizio e alla fine della serie. Con delle scelte più coraggiose nell’ambito del ritmo sarebbe stato possibile ridurre il numero degli episodi di circa la metà. Il rilascio settimanale, purtroppo, non ha aiutato in alcun modo ad alleggerire la mancanza di contenuto di alcuni episodi.

Personaggi e tematiche

I personaggi e le tematiche rappresentano sia un punto di forza che un punto di debolezza della serie. Il tema principale di “Snowpiercer” è, come molti avranno capito, la lotta di classe, intesa quasi letteralmente in questo caso. Le 1001 carrozze del treno sono distribuite in base al biglietto e dunque al censo, relegando i meno abbienti nell’oscurità e al freddo. Trovo tuttavia che il punto di vista offerto dalla serie sia quantomeno semplicistico, relegando tutta la colpa agli “snob” della Prima classe e ai gestori del treno. Ci si potrebbe interrogare sulla possibilità che un’azienda privata, che costruisce un treno con finanziamenti privati, possa avere delle reazioni “forti” con dei pirati che salgono sul treno e prendono possesso di alcune carrozze con la violenza. Il fatto che tutto ciò sia stato fatto per sopravvivere e non per qualche intento meschino ovviamente complica questo quadro, dando vita a riflessioni interessanti nello spettatore ma purtroppo non nella serie.

I personaggi presentati in dieci puntate sono davvero tanti e, se alcuni si distinguono per le loro sfaccettature, altri risultano, a voler essere gentili, bidimensionali. All’infuori dei protagonisti Layton e di Melanie Cavill, che insieme ci mostrano come gestire un treno simile richieda spesso e volentieri decisioni difficili, impopolari e crudeli, gli altri personaggi sembrano davvero delle macchiette sullo sfondo di una tragedia. Di particolare qualità la recitazione di Jennifer Connelly che, da sola, vale la visione di tutta la serie.

Snowpiercer: perché trasformiamo tutto in una serie tv? | Videodrome

Aspetto Tecnico

Come abbiamo già spiegato, il ritmo della serie è una grossa falla, pur non inficiando la godibilità della stessa, e un altro aspetto critico è l’utilizzo della CGI per le scene esterne al treno, che rivelano la debolezza con cui questo aspetto è stato trattato.
I veri punti di forza sono fotografia, scenografia e musica. Questo trio imprescindibile riesce a rendere unica ogni carrozza dello Snowpiercer, dividendo le classi e restituendo allo spettatore tutto il microcosmo presente all’interno del treno. Alcuni vagoni sembrano immensi e infiniti grazie al gioco di fotografia e scenografia.

Una serie godibile ma non perfetta

“Snowpiercer” è una buona serie, capace di regalare ottime ore di intrattenimento agli spettatori, questo non vuol dire che sia perfetta. La visione rivela anche a un occhio meno attento diverse falle e il fatto che alcune occasioni non siano state sfruttate sembra quasi relegare la serie a qualcosa di “pigro”. Non resta che attendere la seconda stagione per scoprire quali siano stati gli sviluppi nella storia e nella produzione.

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