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Sex Education 3 non mi ha colpito

Sex Education è una serie che ha visto il suo esordio su Netflix nel 2019, ed oggi è arrivata alla sua terza stagione (abbreviata in questo articolo in Sex Education 3). La nuova stagione, arrivata il 17 Settembre su Netflix, ha introdotto alcuni personaggi, sviluppato alcune trame e stravolto un po’ di cose; il linea di massima l’ho trovata piacevole (come le sue due sorelle) ma non eccessivamente sagace.

Sex Education 3 è una serie Netflix di otto episodi diretta da Ben Taylor e Runyararo Mapfumo che rivede protagonisti Otis (Asa Butterfield), Eric (Ncuti Gatwa) e Maeve (Emma Mackey) nelle loro confusionarie vite scolastiche. Si tratta di una serie che tocca molti argomenti riguardanti la sessualità, cercando di costruire una storia intrigante e allo stesso tempo dando rappresentazione alle categorie marginalizzate. La terza stagione, sebbene piacevole, introduce due personaggi intriganti ma non troppo incisivi.

Una scena di Sex Education 3

Arrivati al finale: un parere generale

Prima di parlare dei protagonisti “maggiori” ci terrei a dire che le storie di tutti i protagonisti secondari (da Groff a Aimee, da Ola a Lily) sono state piacevoli e interessanti. Si aprono in maniera precisa e naturale e si chiudono con un ottimo finale; i personaggi che hanno (o avevano ereditato dalle stagioni precedenti) dei conti in sospeso sono riusciti (più o meno) a ricucire le toppe meglio del buco.

Di contro chiunque abbia avuto a che fare con i protagonisti maggiori si è trovato un po’ azzoppato per quanto riguarda risultati raggiunti e percorso personale; abbiamo personaggi che sono tornati al punto di partenza, altri che non hanno nemmeno più tempo di esistere, altri ancora più “macchietta” e così via. A riguardare la serie sembra quasi essere una maledizione quella che colpisce chiunque venga in contatti con Otis, Maeve o Eric.

Otis: torniamo al punto di partenza

Avevamo lasciato Otis alle prese con Ruby, afflitto dall’amore non corrisposto di Maeve e alle con un conflitto eterno terapeuta-genitore. La sua relazione con Ruby, inizialmente abbastanza superficiale e basata sul solo rapporto fisico, ascende lentamente ad un’accettazione più completa tra i due. Proprio quando le cose sembravano però andare per il meglio, ecco che Otis non se la sente e lascia la ragazza. Il rapporto con la madre migliora, ma la costante presenza di Maeve porta spesso il ragazzo a mettere in luce comportamenti tossici, che gli fanno perdere punti.

Volendo riassumere il suo percorso durante Sex Education 3, Otis è capace di tantissime buone azioni e allo stesso tempo di enormi cadute di stile; volendo parafrasare, “questo personaggio piò essere fero o può essere piuma“. In generale è il personaggio che ho trovato meno intrigante all’interno della terza stagione: rimane statico sul suo posto, dopo alcuni cambi di palco.

Una scena di Sex Education 3

Eric: non è andata come mi immaginavo

Partiamo dal presupposto che adoro il ruolo di Gatwa e che per me Eric è un personaggio scritto bene e interpretato benissimo. I presupposti della seconda stagione davano Eric e Adam come una coppia in esplosione e pronta a lanciarsi dal dirupo dell’amore. La terza stagione impone una brusca frenata alla corsa (quasi una retromarcia, direi) dal momento che né uno nell’altro sembrano essere sicuri di quello che vogliono dall’altro. C’è un eterno rincorrersi, fuggire, affrontarsi e nascondersi, che culmina in un comportamento un po’ “fuori tono” da parte di Eric.

Volendo fare una classifica, Eric rimane un personaggio positivo benché la sua trama sembra retrocedere per volere divino più che per cause naturali; diciamo che sembra strano che il furore al termine della seconda stagione si sia placato improvvisamente. Adam, di contro, guadagna molti punti in classifica, mostrando lati di sé che ne approfondiscono il personaggio e lo rendono più completo.

Maeve: non so che cosa pensare

Adoro Maeve: ammiro la sua incredibile forza d’animo a fronte delle difficoltà che la vita gli propone (oserei dire con puntuale scadenza); d’altro canto, non riesce mai a togliersi completamente dalle situazioni difficili. Una sorta di scambio equivalente la cui equazione dà sempre il risultato Maeve deve soffrire. Il personaggio di Maeve comincia Sex Education 3 con una storia romantica con Isaac. Il personaggio di Isaac è interessante, la storia romantica con lui pure, nonostante ciò le cose non funzionano.

A Maeve piace Otis, c’è poco da fare. Isaac esce di scena e temo non tornerà: il suo personaggio ha finito di avere cose da dire. Una strana attrazione, quella tra i due (nonché motore della serie stessa) ma che in alcuni punti ho trovato un po’ macchinosa, quasi forzata. E non si tratta solo di perdono (Maeve ne è capacissima) ma proprio di rispetto personale. Se nelle stagioni precedenti Maeve mi era piaciuta, in questa ho solo okay. È un okay sofferto, un finale dolce e amaro.

Una scena di Sex Education 3

Note a margine: Jean a Hope

Jean (Gillian Anderson) a parte essere enorme su schermo, ha un personaggio davvero interessante. La sua attrazione verso Jackob e la nuova gravidanza tengono il personaggio impegnato senza aggiungere troppo e lasciando quindi sul tavolo un ottimo risultato. La Anderson è fenomenale nel suo ruolo, riuscendo a rappresentare un personaggio incredibilmente complesso con poche espressioni e linee di dialogo.

Hope (Jemima Kirke) non riesce invece a convincermi: il ruolo di “malvagia” della serie sembra essere indossato momentaneamente, manca di profondità (probabilmente verrà affrontata meglio nella quarta stagione) ma il volerla fuori dalla scuola mi è sembrato un modo fin troppo semplice per liquidare una situazione, sintetizzabile nella frase “il progressismo va bene fino a che fa bene al capitale“. A mio parere avrebbe avuto bisogno di più tempo e scene, cosa che purtroppo non è avvenuta. Il risultato è stato un personaggio un po’ dimensionale che ha ancora molto da dire.

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