In cosa il San Diego Comic-Con Online (Comic-Con@Home) ha avuto successo, nonostante i cambiamenti fatti a causa della pandemia? In quali settori avrebbe dovuto essere pensato meglio?
Come ben sappiamo, la pandemia di Covid-19 di quest’anno ha ampiamente cambiato la nostra quotidianità e si è messa in mezzo a molti eventi, tra cui le Olimpiadi di Tokyo. Anche noi nerd abbiamo subito le conseguenze della quarantena e delle nuove misure di sicurezza, vedendo molte nostre fiere storiche cancellate. Abbiamo già parlato del Modena Play, prima rinviato a settembre e poi cancellato, ma anche molte altre fiere hanno dovuto rinnovarsi, come il FabCon e, ovviamente, il Lucca Comics & Games.
Prevedibilmente, anche negli Stati Uniti molte fiere sono state cancellate o sono state tenute unicamente online. Tra queste, la più eclatante è stata sicuramente il San Diego Comic-Con (SDCC), ossia la fiera del fumetto e, in generale, di tutto ciò che è geek più grande del mondo. Che il San Diego Comic-Con non potesse essere fatto in presenza a causa del suo altissimo numero di partecipanti è stato evidente fin da inizio pandemia. Pertanto gli organizzatori hanno dovuto prendere provvedimenti, rivoluzionando l’evento e spostandolo unicamente online.
Tuttavia, la modalità online è stata un bene per il SDCC? Ecco un piccolo approfondimento.
San Diego Comic-Con Online: in cosa consiste?
La prima versione totalmente online del San Diego Comic-Con, ribattezzata Comic-Con@Home, si è tenuto da mercoledì 22 a domenica 26 luglio. L’evento si è articolato in diverse attività, il più simili possibile a quelle che normalmente sarebbero state presenti in un SDCC fisico. Sottolineo che tutte queste attività sono state gratuite.
I panel online
Le attività più significative sono stati sicuramente i panel online, in cui registi/e, produttori/trici, attori/trici, fumettisti/e, scrittori/trici discutono delle proprie opere e annunciano le maggiori novità per il 2021. In questo caso, però, i panel non sono stati delle vere e proprie conferenze in diretta, bensì sono tutti stati registrati in precedenza, per poi essere mandati in onda prima sul sito del San Diego Comic-Con, e poi caricati su YouTube.
Tra i maggiori panel dell’evento, citiamo giusto quello su Star Trek, dove si è parlato delle serie Discovery, Picard e Lower Decks, e quello su New Mutants, il nuovo film supereroistico horror della Marvel.
La Masquerade dei cosplayer e la Con art show
Un’altra attività del San Diego Comic-Con Online è la Masquerade virtuale dedicata ai/lle cosplayer, ai quali si rivolge l’invito di inviare le proprie foto o i propri video per creare una sfilata online. Questa Masquerade si è tenuta sulla pagina Tumblr del Comic-Con ed è stata aperta ai primi cinquanta cosplayer iscrittisi.
Sempre su Tumblr, poi, si è tenuto un Con art show, ossia una galleria online dedicata ai disegnatori e alle disegnatrici che generalmente espongono le proprie opere al SDCC.
I watch party e lo shopping online
Per ricreare l’atmosfera comunitaria del San Diego Comic-Con, l’edizione online ha proposto dei watch party. Si tratta di appuntamenti per guardare in streaming dei film importanti per la cultura geek, come Balle Spaziali o i film dei Monty Python, in cui gli spettatori possono commentare il film in diretta.
Oltre a queste attività, il San Diego Comic-Con Online ha proposto anche tutta una serie di offerte di shopping, che vanno dal merchandising della fiera ai Funko Pop esclusivi prodotti proprio per l’evento.
Cosa ha funzionato del San Diego Comic-Con Online?
Sebbene l’edizione online del San Diego Comic-Con sia stata un esperimento e ci sia ancora molto da migliorare, si sono notati alcuni elementi positivi.
Innanzitutto, questa edizione online completamente gratuita ha permesso a molte più persone di assistere ai panel del SDCC, senza le solite limitazioni fisiche e/o economiche. Per esempio, il panel della serie TV Queste oscure materie è attualmente a quasi 50.000 visualizzazioni, mentre quello di Star Trek è a 68.000. Sono numeri molto elevati, soprattutto se si tiene conto del fatto che la sala più capiente del SDCC fisico può ospitare “solo” 6.500 persone.
Inoltre, per la prima volta, gli appassionati e le appassionate hanno la possibilità di vedere tutti i panel presenti, senza dover necessariamente scegliere tra uno e l’altro.
Cosa non ha funzionato del San Diego Comic-Con Online?
Purtroppo l’edizione online del SDCC non è riuscita a soddisfare tutti e si è notata una lunga serie di mancanze. Questo articolo di Variety le spiega molto bene, ma noi cercheremo di riassumerle qui.
Poco spazio e cura dedicate ai venditori
Innanzitutto, il New York Times fa notare che lo shopping online è risultato poco scorrevole a causa del layout poco user-friendly del sito dell’evento. Pertanto, molti artisti, venditori o negozi che normalmente sarebbero stati presenti al San Diego Comic-Con per vendere il proprio materiale si sono ritrovati oscurati dalla conformazione stessa del sito.
Panel impersonali, niente domande da parte del pubblico e problemi tecnici
In secondo luogo, i panel online, per quanto ben fatti, per molti sono risultati troppo sterili e impersonali, proprio perché privi delle sviste, degli inciampi e degli errori naturali propri sia dei panel dal vivo, sia delle live. Altri panel risultano così editati da essere molto poco naturali, proprio perché qualsiasi balbettio o esitazione degli attori è stata tagliata.
Inoltre, parrebbe mancare tantissimo il rapporto col pubblico dei panel dal vivo o delle live, poiché le registrazioni non permettevano ai fan di porre domande. Addirittura, ai video dei panel poi caricati su YouTube i commenti sono stati disattivati. In tal senso, YouTube parrebbe aver dato dei problemi ai video dei panel caricati dal profilo del SDCC, con i bot automatici che avrebbero temporaneamente cancellato alcuni video per violazione del copyright.
In tal senso, la redazione di IO9 sottolinea che il San Diego Comic-Con online pare quasi più una serie di video promozionali che una vera convention, e questo perché non si è data la priorità ai fan e alla loro esperienza. E se proprio fosse necessario registrare prima gli interventi dei panel, questi dovrebbero essere più simili a delle conversazioni tra gli artisti e un qualche genere di udienza.
Disney e Warner Bros.: i giganti dell’intrattenimento assenti
Un altro grosso problema del San Diego Comic-Con è stata l’assenza di alcune delle maggiori case produttrici che normalmente lanciano i propri nuovi prodotti a questa fiera. Stiamo ovviamente parlando di colossi come la Disney e la Warner Bros., che quest’anno non hanno partecipato al SDCC.
Infatti, la Warner Bros., per promuovere i propri prodotti fumettistici e cinematografici, ha organizzato una fiera online propria, la DC FanDome, che si terrà il 22 agosto. La Disney, invece, per promuovere Star Wars, si rifarà nel 2022 con la Star Wars Celebration. E per quanto il San Diego Comic-Con 2020 abbia avuto dei panel di serie e nomi importanti, la mancanza dei giganti dell’intrattenimento mondiale si è fatta sentire. Soprattutto, si è fatto sentire il fatto che i fan della DC Comics abbiano organizzato, nello stesso weekend del SDCC, un’altra convention online, la Justice Con, dove il regista Zack Snyder ha presentato un’anteprima della propria versione di Justice League.
Infine, bisogna notare che anche alcuni ospiti hanno preferito tenere per sé alcuni annunci, rilasciati solo dopo il San Diego Comic-Con. È stato questo il caso di Star Trek Discovery, che ha annunciato la data di lancio (il 15 ottobre) della sua terza stagione non durante il SDCC, ma il lunedì immediatamente dopo.
Un interesse più basso verso il San Diego Comic-Con?
Sebbene, come abbiamo detto prima, il SDCC Online abbia raggiunto molte più persone del solito, in realtà sembrerebbe che l’interesse verso i suoi panel e i suoi annunci sia sceso. Come riportato qui, parrebbe che su Twitter si siano scritti molti meno post che menzionano l’evento, rispetto all’anno scorso. Infatti, nel 2019 il pubblico aveva prodotto 1.7 milioni di tweet sul SDCC, mentre nel 2020 ne sono stati scritti solo 93.000: un calo del 95%.
Inoltre, sebbene i panel maggiori abbiano molte visualizzazioni, con The New Mutants e Vikings che superano le 200.000, in realtà le visualizzazioni medie per panel su YouTube si attestano attorno alle 15.000, numeri ben più bassi.
Cosa possiamo imparare in vista del Lucca Comics & Games?
Poiché anche il nostrano Lucca Comics & Games avrà una parte online, è giusto chiedersi quali lezioni gli organizzatori possano imparare dalla (non totale) riuscita della fiera geek più famosa del mondo.
Personalmente, credo che potrebbe essere utile se LC&G puntasse molto sull’interazione dei fan con gli artisti, poiché questa è stata evidentemente la parte più problematica del SDCC. In tal senso, si potrebbe prendere spunto dalla Justice Con, organizzata dai fan e, soprattutto, in live. Nella Justice Con, infatti, si è potuto vedere Zack Snyder interagire moltissimo con i fan, dando quindi un’esperienza più vicina a quella di una vera convention.
In tal senso, però, sembrerebbe che gli organizzatori del LC&G abbiano già puntato su una fiera online con eventi in diretta e attività online che coinvolgano direttamente l’utenza. Che dopo novembre sia il San Diego Comic-Con a dover prendere appunti da noi italiani?
Alcune considerazioni finali sul SDCC Online
In generale, il SDCC è stato un grosso esperimento e, viste le circostanze, non è andato esattamente malissimo. Soprattutto, bisogna tener conto del fatto che gli organizzatori della fiera hanno dovuto mettere insieme questo format e coordinare tutti i panel in soli quattro mesi. Ciononostante, questa convention online ci invita a porci alcune domande su come il San Diego Comic-Con continuerà a esistere, in futuro.
Una prova per il futuro?
Per esempio, come suggerisce la redazione di IO9 (vedasi il link sopra), c’è la possibilità che gli organizzatori del SDCC Online abbiano volutamente rilasciato un prodotto difettoso. Infatti, se il San Diego Comic-Con Online fosse stato un enorme successo, ci sarebbe stato il rischio che, nei prossimi anni, non si sarebbe sentito il bisogno di avere un SDCC in presenza. Una simile prospettiva, ovviamente, non è rassicurante per gli organizzatori della convention, almeno da un punto di vista economico.
Inoltre, Wendy Patrick, esperta di social media ed economia alla San Diego State University, afferma che questa versione online potrebbe servire agli organizzatori del San Diego Comic-Con per capire quali panel siano effettivamente più interessanti per il pubblico. Capita, infatti, al SDCC classico, che alcuni spettatori prendano posto in sala ore prima della conferenza a cui sono effettivamente interessati, venendo quindi conteggiati tra il pubblico di panel che altrimenti avrebbero avuto molti meno spettatori. Inoltre, essendo il San Diego Comic-Con Online aperto a molti più spettatori, c’è la possibilità che, appena finirà l’emergenza Covid-19, il pubblico del SDCC aumenterà grazie all’arrivo di nuovi interessati attirati da questi panel online.
Tornare alle convention fisiche, ma maggiormente accessibili?
In generale, però, sembra chiaro che il pubblico si sia accontentato dei format online durante il periodo di quarantena. Ma col passare del tempo si vorrà ritornare a esperienze più fisiche e rodate.
Tuttavia, la maggiore accessibilità di questi panel online apre numerose possibilità per il futuro. Che sia giunto il momento di rendere il San Diego Comic-Con maggiormente accessibile a chi non può partecipare fisicamente? Magari caricando su YouTube le registrazioni dei panel qualche giorno dopo l’evento, aumentandone la fruibilità?