Curiosi di scoprire cosa viene “Raccontato alla notte” da parte di Ian e Gmor?
E anche questa volta sono sul filo di lana del ritardo con la recensione. C’è però ancora una settimana prima dell’uscita di febbraio, quindi posso ancora considerarmi “nei tempi”…
Come al solito, chi fosse interessato alla storia finora della saga di “Dragonero il Ribelle” della Sergio Bonelli Editore può trovarla in questo articolo riepilogativo.
Vai con l’intro!
“…
Glory to the Brave, Glory to the Brave, 2007, HammerFall
Nothing on earth stays forever
But none of your deeds were in vain
Deep in our hearts you will live again
You’re gone to the home of the brave
…”
Raccontato alla notte
Gmor è nel suo eremo, là da qualche parte nell’Erondár, quando la perdita di una scommessa lo costringe a spalancare le porte di ricordi che invece si vorrebbero tenere custoditi in luoghi speciali, ed intimi, della nostra anima.
Cosa è celato, dunque, di così tanto riservato in quel vecchio libro dalla logora copertina di cuoio? Quali segreti si nasconderanno dentro? Forse soltanto qualcosa che lui e Ian hanno raccontato al buio della notte, in un momento particolare della loro vita, quando l’Impero lottava strenuamente per difendersi da uno spietato invasore…
Analisi dell’episodio
Devo ammettere candidamente che, ad una prima lettura, questo albo mi abbia lasciato leggermente dubbioso. Forse per le diverse scadenze che avevo, forse per uno stato d’animo un po’ altalenante, mi sono posto in maniera poco propositiva verso l’ennesima storia spezzettata composta da più avvenimenti. La cosa che all’inizio mi ha fatto storcere di più la bocca, era che gli avvenimenti raccontati, seppur introdotti da Old Man Gmor racconta, erano ambientati addirittura in un periodo pre-Ribellione!
C’è voluta qualche lettura in più, e un piccolo sforzo ulteriore nell’analizzare i vari livelli, per intuire che la storia, seppur scomposta come un vetro in frantumi, era pervasa in ogni sua pagina dal profondo senso del ricordare.
Il ricordo di Old Man Gmor, nel momento dell’estremo congedo a Yeraban Sarra, il Comandante del Corpo degli Scout Imperiali, innesca un’altra serie di ricordi che si dipana lungo tre racconti. Perché sono importanti queste tre storie? Lo sono perché rappresentano, anzi sono, le basi fondanti di quella che è oggi (o era ieri, adoro questa soluzione di tempo non lineare) la Ribellione, che sì vede il suo scopo finale nella liberazione dell’Erondár, ma molti di coloro che combattono tra le fila dei Ribelli (Ian, Gmor, Briana e molti altri) lo fa per un senso ancora più profondo. Libertà dei singoli, punizione delle sopraffazione, amicizia, amore e affetto. Bisogna ricordarci di ognuna di queste per non diventare come il nemico che si combatte!
In apertura
Nell’editoriale Cronache della Ribellione, Luca Barbieri, compie una duplice presentazione, che poi tanto duplice non è…
Ci propone il redazionale per il libro “I racconti degli scout“, un volume che raccoglie gli albi dedicati ai loro incontri (nn. 5, 24, 40 e 41), che inizia così:
La tradizione dei racconti attorno al fuoco è antica quanto l’uomo stesso, quantomeno antica come la sua voglia di condividere pensieri, riflessioni e, soprattutto, fantasie in grado di riscaldare gli animi dei propri simili, oppressi dalla pesante oscurità della notte.
Ecco, questa introduzione vale anche, e soprattutto, per l’albo di gennaio “Raccontato alla notte” (già dal titolo si intuiva, no?). Si tratta di un numero dalla costruzione particolare, quasi a “scatole cinesi”; c’è la cornice di Old Man Gmor racconta e in quel racconto c’è il ricordo di ciò che avvenne dopo la fine della Battaglia di Piana dei Ciclopi. Ian e Gmor si alternano a raccontare storie per accompagnare l’ultimo viaggio Yeraban Sarra.
Potete immaginare che, con un così gran numero di ricordi nei ricordi e storie ci siano più mani dietro la realizzazione dell’episodio; sono ben cinque (ma li vedremo dopo)! Mentre una sola è quella del soggetto e della sceneggiatura, la stessa di Luca Barbieri che riesce a dare vita a storie diverse tra loro ma estremamente interessanti.
Abbiamo già avuto modo di accennare a questa formula, sempre più in voga, che vede diversi autori impegnati in ogni albo di Dragonero, vuoi per velocizzare i tempi di realizzazione, vuoi per ampliare la rosa delle/dei disegnatrici/disegnatori.
Barbieri, poi, non perde l’occasione di buttare lì l’ennesima frase densa di ripercussioni future, già dal prossimo mese!
Disegni & lettering
Gianluca Pagliarani (disegni) e Paolo Francescutto (colori), come sempre riescono a cogliere e amplificare l’intensità del momento. La notte stellata sovrasta Ian e Gmor, il fuoco, il silenzio di chi ha appena parlato o poco prima di parlare. Per usare una sola parola: SPLENDIDA!
I disegnatori chiamati a dar vita a “Raccontato alla Notte” sono cinque, di cui il primo è Fabrizio Galliccia che si occupa della macro cornice Old Man Gmor. Si alternano poi Alex Massacci, Vincenzo Riccardi, Luca Bonessi e la new entry Tommaso Bianchi; ognuno con i propri punti di forza riesce a dare vita alla propria parte di episodio in maniera vibrante.
Al lettering troviamo Omar Tuis.
State pronti, perché tra qualche giorno inizieremo a scoprire (la storia si dipanerà su due albi) “Il passato di Alben” (“Dragonero il Ribelle” n° 28, 10 febbraio)!
Dall’ombra insorgiamo. Nel silenzio colpiamo.
I ribelli dell’Erondár
