Oggi parliamo di Phantom Liberty, ma prima…
Facciamo un po’ di storia
Ogni appassionato di videogiochi conosce perfettamente la vicenda che ruotano intorno a Cyberpunk 2077. Soprattutto a quel fatidico 10 dicembre 2020, giorno della release dell’opera di CD Project Red.
Si trattava di un gioco che aveva creato un hype pazzesco tra gli appassionati del media. In primis per l’incondizionato fascino del mondo di gioco e secondo poi per l’incredibile campagna pubblicitaria che la software house riuscì ad imbastire. È impossibile dimenticare quell’ormai lontano E3 dove in un secondo trailer, inaspettato, apparve la versione digitale del celebre Keanu Reeves. Per di più con tanto di presenza dell’attore Hollywoodiano stesso sul palco dello showcase. Fu il momento che fece andare la maggior parte dei fans in brodo di giuggiole. Non solo si prospettava, all’epoca, un gioco epocale e spettacolare, ma c’era anche un attore amato da tutti come personaggio in game. Fuori di testa!
Tutto questa voglia di mettere le mani sopra il futuristico titolo in questione, in qualche modo creò un aspettativa sicuramente fuori dalla portata degli sviluppatori. Sebbene l’emergente software house fosse reduce da titoli importanti (The Witcher 3), non era ancora così affermata per poter garantire un gioco di tali proporzioni. Soprattutto che girasse alla perfezione su tutte le console annunciate, compresa la “OLD GEN” di Ps4 e Xbox One!
In realtà, forse, fu proprio questo a rallentare il percorso di sviluppo. Riuscire ad incastrare la mole di dati grafici, la fluidità e l’assenza di bug in un gioco che, idealmente, poteva essere pensato solo ed esclusivamente per le nuove console e PC di fascia alta, mise non pochi bastoni tra le ruote al team di sviluppo.
Risultato: quell’atteso 10 dicembre 2077 sarà probabilmente ricordato come uno dei più grandi flop della storia dei videogiochi!
La versione di un gioco di nuova generazione che presentava cali di framerate, instabilità in game ed una quantità di bug indescrivibile. Bug che andavano a bloccare il giocatore senza la possibilità di progredire se non esclusivamente con l’uscita di una patch che risolvesse il problema. Patch che, il più delle volte, costringeva il giocatore ad aspettare giorni prima di poter passare il punto incriminato. Una fra tutte, che abbiamo provato sulla nostra pelle, è l’ossessiva telefonata di Takemura!
Ma il tasto dolente fu proprio la mantenuta promessa di far uscire il gioco anche sulle console di vecchia generazione. Qui il titolo risultava ad un confronto diretto completamente un altro gioco, città deserte, crash improvvisi, missioni bloccate, salvataggi corrotti ecc.
Insomma, per CD Project Red forse fu il capitolo più brutto della sua storia. Sebbene infatti il team di sviluppo fosse stato elogiato per il meraviglioso gioco ispirato allo strigo Geralt di Rivia, venne poi affossato da una valanga di commenti negativi, recensioni pessime e la rivolta anche degli acquirenti. Come ci si poteva aspettare, in molti chiesero il rimborso per intero del preorder del gioco. Questo perché il gioco non era nemmeno vicino alle promesse fatte dalla software house in campagna marketing. E in alcuni casi il rimborso fu anche accettato per le console di vecchia generazione, tali le condizioni catastrofiche dell’uscita del titolo.
Ma come una meravigliosa fenice, dalle proprie ceneri CD Project Red si è rimboccata le maniche! In due anni e mezzo ha fatto uscire una patch al mese circa, cercando di sistemare al meglio il gioco. Questo fino alla patch 2.0 che ha presentato un netto miglioramento delle criticità sopra citate in console di nuova generazione.
Poi arrivò l’annuncio del DLC che, in qualche modo, poteva essere una piccola rivalsa: Phantom Liberty!
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Phantom Liberty
Ed il 25 Settembre 2023 anche noi abbiamo messo le mani sul tanto atteso Phantom Liberty.
Anche in questo caso CD Project Red non si è smentita, imbastendo un’altra campagna marketing potente, mantenendo eccelsa la caratterizzazione dei personaggi. Questa volta, infatti, il volto iconico è quello dell’attore Idris Elba (Luther, Heimdall nei film della MARVEL su Thor). In più, come se non bastasse, è stato riconfermato Keanu Reeves nei panni dell’ormai iconico Johnny Silverhand!
Adesso giochiamo!
Pad alla mano torniamo finalmente a respirare il mondo di Cyberpunk in tutto il suo splendore!
Belle le ambientazioni, la fluidità e la prova attoriale magistrale dei personaggi. La storia non è assolutamente da meno. Subito intrigante inizia con un prologo decisamente esplosivo, che travolge il protagonista “V” in un affare di stato oltre le sue capacità. Chi gioca viene istantaneamente gettato all’interno della gravità dei fatti narrati.
Se siete interessati a dare un occhiata ai primi dieci minuti di gioco vi lasciamo il link al video:
Insomma questa volta sembra proprio che CD Project Red abbia voluto fare le cose per bene. Anche perché il DLC vanta una lunghezza di più di 20 ore e regala veramente alti momenti di gameplay.
I dialoghi, ma anche le telefonate o le chiacchierate a passeggio con qualcuno, rendono tutto più vivo e realistico. Donano al gioco un meraviglioso dinamismo che rende a volte difficile giocare e restare concentrato sul sempre perfetto doppiaggio italiano. Finalmente si alimenta la voglia di andare ad esplorare i vari luoghi a disposizione. Oppure a crearsi una build con le miriadi di armi e potenziamenti che il gioco mette a disposizione, cyber poteri, circuiti, parti del corpo e molto altro.
Il DLC spazia veramente in una moltitudine di cose da fare, in cui saremo chiamati anche a prendere delle scelte che segneranno la conclusione della storia con finali multipli!
La nota veramente dolente resta purtroppo l’IA, che ci portiamo dietro dalla release del 2020 e, ahimè, è una componente purtroppo difficile da migliorare. Lascia un piccola macchia che ricorda, senza volere, il travaglio dell’opera in questione. Donando al DLC, se possibile, ancor più valore. Inoltre l’espansione è veramente un ottimo movente per andarsi a recuperare Cyberpunk 2077 nella sua miglior forma e godersi quello che aveva in progetto CD Project Red come lavoro ultimato, cosa che per una serie di motivi non è stato possibile 3 anni fa.
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Phantom Liberty: Conclusioni
Per chiudere, anche se in ritardo, siamo comunque contenti di avere in mano un vero titolo “Triple A”! L’auspicio migliore che possiamo farci è quello di poter mettere le mani in futuro su un ipotetico Cyberpunk 2, che si porti dietro l’esperienza fallimentare del primo progetto, senza ripeterla e la forza di un team che ha voluto comunque dimostrare le potenzialità reali della sua opera originaria, riuscendoci!