All’Università di Parma il 13 marzo si terrà un seminario sulla traduzione delle lingue artificiali, tenuto dalla Prof.ssa Michela Canepari, che si concentrerà sulle lingue create per le opere di Tolkien, Orwell e Star Wars.
Continua la conquista delle università italiane da parte di Tolkien!
Dopo il corso di scrittura su Lo Hobbit di Wu Ming 4 e il convegno Tolkien e la letteratura della Quarta Era (cui abbiamo accennato qui) tenutisi all’Università degli Studi di Trento, ora tocca all’Università di Parma.
Infatti, mercoledì 13 marzo la Prof.ssa Michela Canepari, docente di Lingua e traduzione inglese, terrà il seminario From J. R. R. Tolkien and Anthony Burgess to Star Wars: Translating Artificial Languages, che si concentrerà, appunto, sulla traduzione delle lingue artificiali nella letteratura e nel cinema. Qui potrete trovare l’annuncio di Unipr.
Approfondiamo un po’ la questione!
Lingue artificiali e rappresentazione del diverso: le tematiche del seminario
Come si riporta in questo articolo di Valérie Morisi sul sito dell’AIST, il seminario tenuto da Michela Canepari non verterà solamente su Tolkien e sui suoi conlang (altro termine per indicare le lingue artificiali), ma proprio sull’uso che in generale si fa di queste lingue non naturali e sulla loro traduzione.
Infatti, da un punto di vista linguistico le lingue artificiali non sono eccessivamente interessanti, poiché tendono a non mostrare fenomeni linguistici nuovi, ma sono invece l’espressione della conoscenza e della sensibilità linguistica del creatore. Quindi, se ormai si è praticamente detto tutto sulla morfosintassi e sul lessico dei vari Elfici di Tolkien, il modo in cui vengono utilizzati potrebbe ancora rivelarci delle sorprese.
Bisogna infatti dire che i conlang sono estremamente importanti per la caratterizzazione degli universi narrativi e delle differenti culture o politiche presenti. Conseguentemente, un traduttore dovrà esercitare particolare cautela quando traduce una lingua artificiale in italiano, poiché deve assicurarsi di aver colto tutte le implicazioni culturali di questi conlang.
Nel seminario di Parma, quindi, Canepari dovrebbe concentrarsi principalmente sulla traduzione in italiano di lingue artificiali letterarie, a partire dal Newspeak in 1984 di George Orwell, passando per il Nadsat in Arancia meccanica di Anthony Burgess, fino ad arrivare alle molte lingue create da Tolkien, soffermandosi brevemente anche sui linguaggi alieni di Star Wars.
Lingue artificiali aliene: il precedente di Star Wars
In tal senso, Michela Canepari riprenderà le tematiche che aveva già esposto alla XXVIII AIA Conference, ossia la conferenza dell’Associazione Italiana di Anglistica (AIA) del 2017. Questo intervento, invece, si intitolava Translating Artificial Languages on Science Fiction Films and Television Shows in cui, pur citando Tolkien, Canepari si concentrava principalmente sul ruolo che le lingue artificiali avevano nella fantascienza, specialmente se usate in relazione alle razze aliene per caratterizzarne la diversità culturale e fisica.
La docente, dunque, aveva introdotto l’argomento parlando del Klingon di Star Trek e del Marziano di Mars Attacks!, ma successivamente si è concentrata sui vari linguaggi alieni presenti nei film di Star Wars, quindi dal Basic Galattico Standard (scritto in alfabeto Aurebesh) al Droidspeak, fino al Gungan e all’Ewok.
Secondo Canepari, nei film di Star Wars tradotti e doppiati in italiano la traduzione audio-visiva di queste lingue artificiali non è particolarmente soddisfacente. Infatti, pare che la resa italiana tenda ad oscurare le caratteristiche e le implicazioni che questi conlang avrebbero ad un livello linguistico, culturale e filosofico.
Il 13 marzo, invece, vedremo cosa dirà Canepari della traduzione delle lingue di Tolkien in italiano: saranno adeguate o avranno lasciato per strada molti significati e implicazioni importanti?
Logistica e informazioni generali
Il seminario From J. R. R. Tolkien and Anthony Burgess to Star Wars: Translating Artificial Languages si terrà mercoledì 13 marzo, dalle 15.30 alle 17.00, presso l’aula Miazzi/Magna dell’Area di Lingue e Letterature del Dipartimento delle Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali (DUSIC), in viale San Michele 9.
L’ingresso è ovviamente libero e gratuito, come è tipico dell’università, ma si terrà in lingua inglese.
Il sito dell’AIST ci tiene a ricordare che, qualora un insegnante di scuola superiore volesse portare la sua classe a sentire il seminario, è importante avvertire per tempo la segreteria del Dipartimento, chiamando il numero 0521 034711 o il 0521 905110, o scrivendo all’indirizzo [email protected]
Se qualcuno di voi lettori riuscisse ad andare a seguire questa bella iniziativa, fateci sapere!