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La Terra di Mezzo e le Armi – Oltre il mero oggetto

La Terra di Mezzo è un mondo vasto, molto ben caratterizzato e denso di avvenimenti (questo articolo può essere d’aiuto come una bussola). Quindi perfino le armi ricoprono un ruolo importante nelle storie narrate di Tolkien. Un aspetto, però, che assume un valore particolare e differente rispetto ai topoi del genere. L’arma, nella Terra di Mezzo, non ha valore solo in quanto arma che il personaggio brandisce, ma anche per altri aspetti più profondi.
Le armi, nella Terra di Mezzo, assumono molti valori. Ci vorrebbe un intero libro per parlarne, in questa sede, quindi, mi limiterò a due aspetti che ritengo fondamentali.

L’arma come eredità di famiglia. Ricordo e consapevolezza

Molte armi, nella Terra di Mezzo, passano di padre in figlio. Diventano così simbolo non solo dinastico e di prestigio, atte a manifestare la potenza e l’antichità della famiglia, ma trasmettono ricordi e valori ben precisi.

Pensiamo a Narsil, la futura Spada che Fu Spezzata, con la quale Elendil combatté a Mordor contro Sauron e che si spezzò quando cadde. Quella spada è un’antichissima eredità di famiglia, perché conservata per secoli dai Re di Nùmenor Poi, verso la fine della Seconda Era, trasmessa alla casa di Andùnie, quella di cui era a capo proprio Elendil. Da lì, sebbene solo in frammenti, la spada giungerà fino ad Aragorn, come leggiamo nel Signore degli Anelli, che la farà forgiare nuovamente come Andùril, ovvero Fiamma dell’Occidente.

Come si può vedere, questa spada non simboleggia solo un’eredità di famiglia, è proprio il valore di quella famiglia. Una linea di sangue fondata sul rispetto dei Valar e l’amicizia verso gli Elfi. Tramandare la spada, quindi, significa anche trasmettere il ricordo di quello che si era per non dimenticarlo e rimanere sempre fedeli a quelle idee. Senza il ricordo di ciò che voleva dire quella spada, a mio parere, Aragorn difficilmente avrebbe potuto essere la persona che è stata: amico degli Elfi e di Gandalf, custode dei piccoli Hobbit e colui che rifiuta l’Anello.

E ovviamente, lo stesso valore assume anche la spada Pungolo, trovata da Bilbo nella caverna dei Troll ne Lo Hobbit. Questa passa in eredità a Frodo e nei momenti più drammatici a Mordor persino a Sam. In quell’occasione la spada non è solo eredità di famiglia e dono utile per cavarsela in momenti tremendi e pericolosi. È proprio la consapevolezza di quello che comporta il possederla. Compiere grandi imprese quando meno te lo aspetti, nello stile degli Hobbit, che sia contro gli Orchi a Moria, contro i ragni nel Bosco Atro o nella tana di Shelob contro il terribile mostro. Perché, come dice Bilbo:

Anche se si è lontani gli Hobbit dovrebbero rimanere sempre uniti, e in particolar modo i Baggins.

Pungolo

L’arma fatata nella Terra di Mezzo. Dono e maledizione allo stesso tempo

Una tipologia davvero particolare di arma è l’arma “fatata”, dotata di proprietà magiche e spesso anche in grado di parlare. Questa tipologia di arma si ritrova spesso nei miti e nelle leggende d’Europa. Tolkien, grande riscrittore di miti e leggende secondo il suo gusto, inserisce questa tipologia dandole un doppio valore.
Come dono, perché comunque una spada del genere può arrivare ad essere impugnata solo se qualcuno decide di donartela liberamente. Come maledizione, perché le spade di questo tipo provano sentimenti. La mano che infatti le impugna influenza anche la l’arma e ciò che essa prova, a seconda del comportamento del possessore.

Nei Figli di Hùrin facciamo la conoscenza della spada Anglachel, “fatta di ferro caduto dal cielo come una stella fulgente; poteva fendere tutto il ferro cavato dalla terra”. Era stata fabbricata da Eol, l’Elfo Scuro, che la diede al Re Thingol “come compenso, ma lo fece controvoglia, perché lo lasciasse abitare a Nan Elmoth”. Alla fine, Thingol la donò all’Elfo Beleg, perché per cercare Tùrin che se n’era andato. C’era bisogno di una spada potente per affrontare i pericoli della Prima Era, che erano ovunque. Ma quella era una spada strana, come capì subito Melian la Maia:

C’è malizia in questa spada. Il cuore del fabbro che la forgiò ancora vi abita e quel cuore era scuro. Non amerà la mano di colui che servirà, né rimarrà con te a lungo”.

Come si può vedere, la spada non è un semplice oggetto, ma un prolungamento della persona. Il fabbro ne influenza le caratteristiche, perché il suo cuore era in parte malvagio, e una spada del genere difficilmente porta bene al suo portatore. Infatti, più avanti, quando Beleg cercherà di liberare Tùrin, la spada lo tradirà, facendogli ferire involontariamente l’amico, che gli prenderà Anglachel dalle mani per poi ucciderlo, credendolo un Orco. Spada potente ma maledetta, quindi, che uccide colui che la maneggia. E non sarà l’ultima volta, perché anche Tùrin ne sarà vittima. Non gli servirà a nulla riforgiarla come Gurthang, Ferro di Morte. Il cuore nero di Eol, quasi un mago tra gli Elfi, continuerà a influenzare la spada. Il fatto che Tùrin la usi non solo per ammazzare Orchi, ma anche un uomo innocente come Brandir peggiorerà la situazione.

Infatti, quando Turin scoprirà infine la tremenda verità su se stesso e l’amata Nìniel – non erano altro che fratello e sorella – e deciderà di uccidersi, Gurthang/ Anglachel finalmente parlerà, accusando Tùrin delle sue male azioni. Tùrin, quasi intuisse le particolari abilità e poteri di quella spada, ci dialoga come una persona:

Salve, Gurthang, Ferro di Morte, tu sola mi rimani! Ma quale signore leale conosci tu, salvo la mano che t’impugna? Nessun sangue ti ripugna! Vuoi bere anche quello di Tùrin Tùrambar? Vuoi uccidermi in fretta?”. E dalla lama uscì in risposta una fredda voce: “Sì, voglio bere il tuo sangue, per modo che possa dimenticare il sangue di Beleg mio padrone, e il sangue di Brandir, ucciso ingiustamente. Ti ammazzerò in fretta”.

Come si vede, Gurthang prova sentimenti. Sa che Beleg era il miglior padrone che avesse mai avuto, e sembra rimpiangerlo. Allo stesso tempo, però, è anche voce della coscienza di Tùrin, perché gli ricorda l’ingiusta morte di Brandir lo Zoppo.

Terra di Mezzo Anglachel gurthang
L’apparizione della lama nella serie “Gli Anelli del Potere”

Conclusioni sulle Armi della Terra di Mezzo

Che sia un’ascia o una spada, insomma, nella Terra di Mezzo una spada non è mai soltanto una spada! E voi conoscete qualche arma famosa della Terra di Mezzo? Quale è la vostra preferita? Scrivetecelo nei commenti. Se poi foste interessati a conoscere un po’ meglio le armi e il modo di fare la guerra vi consigliamo questo volume acquistabile su Amazon!

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