Se siete curiosi di scoprire contro chi cercherà la sua vendetta “La Ritornante“, non avete che da prendere l’albo, omonimo, in edicola in questi giorni.
Siamo giunti alla quarta uscita in due mesi, la Sergio Bonelli Editore ci ha proprio coccolati in questa estate, e pensare che è il suo compleanno, l’ottantesimo, ed è lei che ci fa i regali!
Come al solito, chi fosse interessato alla storia finora della saga di “Dragonero il Ribelle” può trovarla in questo articolo riepilogativo.
Vai con l’intro!
“…
D.M.R., Vampyre, 2017, Dead Man Risen
Risen from the dead
Risen from the dark
Buried deep, left to rot
Yet (s)he still returns
…”
La Ritornante
Ian e Gmor sono nuovamente sotto copertura nel tentativo di ottenere il sostegno alla ribellione. La leva per arrivare al potente, ed indipendente, barone di Lungamura è il comandante della milizia cittadina, Ardean, un vecchio commilitone di Ian. A complicare il tutto in città sono radunati gli implacabili cacciatori di taglie dei Bestiarii. La situazione rischia di precipitare ulteriormente quando si palesa una ragazza ritornante che ha un solo scopo: vendicarsi. Ian e Gmor si troveranno così a dover gestire ben tre fronti. Riusciranno nella loro delicata missione?
Analisi dell’episodio
Luca Enoch, ancora una volta, riesce, con maestria, a costruire un albo dalla trama prettamente verticale che però va ad ampliare, approfondire e legare la grande trama orizzontale della saga di “Dragonero il Ribelle“. In questo numero c’è tutto: l’ennesima missione, di una Ribellione sempre più con l’acqua alla gola, incalzata dall’inesorabile maglio della spietata Teocrazia Erondariana pronto ad abbattersi su chi le si oppone, vecchie conoscenze che si ritrovano. Non manca, inoltre, una situazione drammatica ai danni di una donna, tratteggiata sempre con la particolare sensibilità di Enoch, che farà di lei una nuova alleata dei Ribelli.
Vogliate scusarmi se mi ripeto (per la terza volta), ma la terra in cui si svolgono le avventure di Ian e compagni è un mondo con motori ambientali e narrativi così ben sviluppati, che praticamente vive di vita propria [semicitazione da “Planetary” (1998) di Warren Ellis (testi) e John Cassady (disegni)], e in questo albo siamo nuovamente messi davanti a questo fatto.
Tutto si muove, ogni personaggio che abbiamo incontrato sta percorrendo la sua via, volti appena accennati ritornano, situazioni ed emozioni già viste ci vengono riproposte da nuovi punti di vista, si intersecano, come abbiamo visto in albi passati, le altre proposte editoriali di Dragonero, insomma Vietti ed Enoch si mostrano ancora una volta abili architetti!
In apertura
Luca Barbieri, nell’editoriale Cronache della Ribellione, approfondisce alcuni momenti dello scorso albo. Come abbiamo visto nell’ultimo articolo, Ian festeggia, “Sulla pista dei ricordi” (“Dragonero il Ribelle” n. 21bis, agosto 2021), ben quattro compleanni. Quello dei dieci anni è legato ad una storia breve delle Adventures (“Il ponte dei troll“) scritta e disegnata dagli stessi autori, Enoch e Bonesso. Il compleanno per i venti anni ha come sfondo il periodo di Ian all’Accademia, con alcuni suoi compagni (dalla non invidiabile sorte) visti ne “I sotterranei di Roccabruna” (“Dragonero” n. 49, giugno 2017) e “Prigioniero!” (“Dragonero” n. 57, febbraio 2018). Nel pozzo dell’Accademia, Ian ha anche modo di rivedere persino il povero Burba, arruolato anche lui nella compagnia di ventura dei Senzanima (“Fame“). Per i trent’anni un altro commilitone fa una brutta fine… in realtà il fato di Ney già lo conoscevamo da “La vendetta” (“Dragonero” n. 50, luglio 2017).
Come già successo, così, in chiusura dell’editoriale, Barbieri cala l’ennesimo asso di briscola:
Altri riferimenti, invece, sono più criptici; ma soltanto per ora…
Disegni & lettering
È inutile dire che la copertina è di Gianluca Pagliarani (disegni) e Paolo Francescutto (colori). Questa volta, però, devo esprimere un giudizio meno entusiasta del solito. L’immagine evoca sì un forte senso di pericolo e di movimento, soprattutto grazie alla lama, schivata da Ian, che vola verso il lettore, e qui la bravura di Pagliarani e Francescutto è indubbia, ma non riesce, a mio avviso, a cogliere e trasmettere il profondo problema e il dramma della Ritornante, Gheal.
Due sono gli artisti che firmano l’albo. I disegni di Manolo Morrone riescono a comunicare il senso di impellenza della missione di Ian e Gmor, sempre più a corto di alleati e circondati ogni dove dalla Teocrazia, ed il senso di vendetta della Ritornante. Pagliarani si fa “perdonare” la copertina, riuscendo infatti a fondere la sceneggiatura di Enoch con i propri disegni, ci trasmette, in poche tavole, la tragicità degli ultimi momenti, scanditi da una violenza inaudita, della vita (precedente) di Gheal.
Il lettering è sempre dell’ottima Marina Sanfelice.
Pare sia proprio giunto il momento per i Ribelli di iniziare a contrattaccare. Liberare l’Imperatore Nahim è di primaria importanza, ma attaccare Vàlendàrt potrebbe risultare un suicidio, rimarrebbe l’opzione di un’incursione dal cielo… ci sarebbe bisogno de “L’assalto degli Sparvieri” (“Dragonero il Ribelle” n. 23, 9 settembre).
Chissà se molti lettori, che ultimamente si sono “lamentati”, in diversi gruppi social, per la mancanza di una sorta di continuity nella saga di “Dragonero il Ribelle“, nei prossimi mesi verranno “accontentati” da una serie di albi con una storia più serrata…
Dall’ombra insorgiamo. Nel silenzio colpiamo.
I ribelli dell’Erondár