La prima volta che sono entrato in contatto con Klothos – I Fili del Destino, è stato prima della sua pubblicazione nel 2017 quando il suo autore, Claudio Serena membro del collettivo di Fumble GDR, mise online una beta scaricabile dalla pagina FB associata, ora confluita nella loro nuova pagina Facebook.
Sarò molto sincero con voi, rimasi molto affascinato dalla tema trattato tanto da scaricarmi la beta, stamparla e, ovviamente per mancanza di tempo, lasciarla lì a prendere polvere.
La scarsità endemica di tempo e la mia presenza nel Limbo del giocatore di ruolo, mi hanno sempre di più portato a subire questa sorte, in aggiunta a questo c’è anche da dire che era in corso un grosso cambiamento per me e i miei altri colleghi e amici con cui gestiamo queste pagine, ma è inutile stare a recriminare sul tempo passato.
Analisi su Klothos – I Fili del Destino
Il manuale, che consta di 224 pagine, si presenta in due formati: copertina cartonata e brossurato formato A5. La carta è molto leggera, quasi trasparente, con gradevoli illustrazioni, uscite dalla mano di Pietro Bastas, che sono un piacevole intermezzo alle regole e alle spiegazioni delle meccaniche.
Il sistema di gioco usato è chiamato Thread System, da qui il termine Fili del Destino, integrato con il dado a sei facce. Tutte le prove, che si affrontano durante lo svolgimento del gioco, si risolvono in maniera semplice e standard, il lancio di un singolo dado più l’approccio più adatto alla situazione, che può variare in base a come viene descritta l’azione da parte del giocatore, se il risultato finale è pari a 7 o maggiore l’azione è riuscita.
È inoltre presente anche una meccanica riguardante la fortuna e la sfortuna e come queste due possano influenzare il gioco tramite sciagure e cambi repentini di sorte.
Di cosa parla effettivamente Klothos – I Fili del Destino?
Questo manuale trae ispirazione, in ogni sua parte, dalle opere di Joseph Campbell, “L’eroe dai Mille Volti”, e “Il Viaggio dell’Eroe” di Christopher Vogler. Il connubio tra le tematiche di questi due libri porta alla nascita di Klothos. Questo manuale infatti è un ottimo punto di partenza per coloro che stanno cominciando ad affacciarsi al gioco di ruolo o per coloro che sono giocatori da anni e cercano un prodotto narrativo che contenga, tuttavia, anche elementi action.
La più interessante innovazione che questo prodotto introduce è l’uso dei Fili del Destino. Questi Fili possono essere usati per forzare al successo una prova che un giocatore non vuole assolutamente sbagliare, ma questa scelta va fatta prima che la prova d’approccio sia effettuata. Che cosa comporta tuttavia quest’utilizzo? Prendere coscienza del proprio Destino permette di sbloccare il potenziale del proprio personaggio e aumentare le proprie capacità potendo così scegliere un nuovo potere legato alla Costellazione che lo guida. Ovviamente c’è un fio da pagare. Arrivati a bruciare l’ultimo Filo del Destino il personaggio andrà incontro alla morte alla fine della scena descritta così da rendere immortale nella mente di coloro che restano quello che il giocatore avrà compiuto, donando ai propri compagni rimasti la possibilità di attingere a quel potere nel momento del bisogno.
Conclusioni
Questo gioco ha vinto il premio come Miglior Game Design del 2019 nel concorso Player Awards (mi annovero tra i votanti in suo favore) e devo proprio confermare ancora oggi la mia scelta. La prima volta che lo tenni tra le mani mi dissi di aver sentito una così forte attrazione verso un prodotto simile solo un’altra volta, molti anni prima quando la Janus-Design pubblicò il gioco “Polaris – Tragedia Cavalleresca all’Estremo Nord”.
Stiamo parlando indubbiamente di due giochi profondamente diversi, ma i temi trattati, il sacrificio finale, il tono delle storie proposte tuttavia rendono questi due giochi dei lontani parenti.
Il mio consiglio è di provare assolutamente questo gioco, se ne avete il tempo, anche solo perché è qualcosa di diverso dai classici canoni di gioco fantasy, e ciò potrebbe dare molte soddisfazioni. Esiste inoltre un’avventura, chiamata “La Corte di Oberon”, che oltre a sei scene giocabili, arricchisce il manuale base di nuovi mostri e presenta alcuni nuovi personaggi pregenerati.