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Intervista a Christian Zoltar Bellomo!

Salve lettori! Quella che state per leggere è un’intervista a christian Zoltar Bellomo, fondatore di Sage Advice e narratore navigatissimo, figura ammirevole del mondo D&D italiano ed estero. Ho avuto il piacere di conoscerlo e stringergli la mano allo scorso Masterclass di Piacenza dove è stato ospite assieme ad Alessandro Savino. Zoltar ha un curriculum davvero ampio alle spalle, innumerevoli collaborazioni e un sacco di colleghi nel mondo internazionale di D&D.

Ciao Christian “Zoltar” Bellomo, è un piacere intervistarti ed averti qui tra i Cercatori di Atlantide. Volevamo partire con delle domande semplici, diciamo da primi livelli, per poi avanzare con domande via via più complesse per i livelli alti. Cominciamo dal Nick: come è nato Zoltar?

Nel 1990 volevo dare un nome al mio mago di D&D e quando vidi il film ‘Big‘ con Tom Hanks venni fulminato. Un ragazzino al luna park vede una macchinetta che riproduce le fattezze del mago Zoltar ed esprime il desiderio di diventare grande: e il desiderio s’avvera.

Il mio Zoltar era un mago decisamente sopra le righe (in linea con la mia età da teenager): vestito di giallo limone, aveva un odio smisurato verso i Draghi e amava le Palle di Fuoco… che personaggio tamarro! Sta di fatto che ho iniziato ad usare Zoltar come nickname nel web e tutt’ora anche in ufficio mi chiamano così. Sulla fede nuziale di mia moglie c’è pure inciso “ZOLTAR”!

Zoltar in Big, con Tom Hanks

Ho avuto l’immenso onore di incontrarti di persona durante il Masterclass e ho potuto constatare che ne sai davvero un botto: sei un guru tra tutti e hai collaborato con le persone più importanti del mondo di D&D. Ci sono episodi segnanti nella tua vita professionale?

Non esageriamo con gli elogi che più si adattano a un’alta carica clericale, io al massimo faccio il campanaro. Più che professione è la passione che mi ha portato a conoscere persone che lavorano nel mondo di D&D e che considero amici.

In 30 anni mi sono capitati tanti episodi, quindi mi soffermerei sugli ultimi due: il primo è senza dubbio l’inaspettata accoglienza all’evento Storytellers di Piacenza. Ho un rapporto particolare con questa città perché ogni anno, il giorno del mio compleanno, prendo l’auto e vado apposta a Piacenza per regalarmi un piatto di pisarei e fasò (e non solo!). Qualche settimana fa Giovanni Tagliaferri mi ha invitato per una chiacchierata tra DM: avremmo dovuto essere una dozzina… beh, eravamo più di 40 persone tutte venute apposta ad approfondire il ruolo del Dungeon Master! Io, sinceramente non li ho mai visti 40 Dungeon Master in una stanza. È stato un incontro perfetto per i tempi, i temi trattati e per l’entusiasmo di noi relatori e degli ospiti.

Il secondo episodio mi ha toccato e mi ha fatto riflettere molto. A novembre conobbi alla Gamehole Con in America un ragazzo di nome Justice con cui feci amicizia perché ammiravo il suo entusiasmo nel mondo di D&D. Justice è iraniano/americano e nelle ultime settimane la situazione tra questi due paesi è stata terrificante. Justice con un tweet raccontava del suo sentimento contrastante e di voler sviare il suo pensiero con il gioco di ruolo e così la community di gioco con decine di tweet  l’ha virtualmente abbracciato per incoraggiarlo emotivamente. Non vedo l’ora di incontrarlo di nuovo per giocarci assieme.  

Zoltar, io ed Alessandro al Masterclass con lo staff Storytellers

Ne avevo sentito parlare, davvero una gran cosa! Parliamo di D&D in a Castle: com’è stata l’esperienza di giocare dentro un castello per cinque giorni? C’è stato un episodio interessante che vuoi raccontarci?

Anche in questo caso di aneddoti ce ne sono tanti ma quello che mi ha segnato profondamente è stato il mio primo Mastering in inglese. La mia conoscenza di questa lingua non è un granché, anzi: quello che ho imparato è stato proprio attraverso i manuali di Dungeons&Dragons. Mi sono preparato l’avventura basandomi su una mini quest di Dragonlance di Chris Perkins e mi sono scritto tutte le descrizioni e i dialoghi principali in modo da poterli leggere/recitare in inglese. Stranamente non ero emozionato: fare il DM per me è talmente una cosa naturale che il solo pensiero era “Dai, iniziamo?!” L’avventura è volata via in 4 ore ma la cosa che più mi ha emozionato è stata la sorpresa finale: ognuno dei miei giocatori proveniva da una nazione diversa. Una ragazza inglese e una svedese, un giocatore svizzero, un tedesco e un taiwanese che non aveva mai giocato ai GdR. È stata la realizzazione di un sogno. 

Uh sì, c’è stato anche il momento imbarazzante: una ragazza mi ha chiesto di firmarle il Manuale del Giocatore… non l’avevo mai fatto, chissà che sgorbio le ho disegnato!

D&D in a Castle

Ecco perché a Piacenza sembravi così sciolto nella presentazione: quando fai da master a 5 individui provenienti da nazioni diversi, tutto il resto è acqua fresca! So che hai vinto, nel Novembre 2018, un premio molto importante: com’è stato venir riconosciuto a livello Nazionale come divulgatore del gioco di Ruolo?

Il 18 novembre 2018 ho ricevuto il premio Immaginaria dedicato a Giovanni Ingellis: colui che negli anni 80 andò negli Stati Uniti, vide la meraviglia del gioco di Dungeons&Dragons e decise di portarlo in italia e tradurlo per tutti noi. Ho grandi ricordi delle Immaginaria che organizzava Giovanni al Palalido di Milano negli anni ‘90: un intero palazzetto sportivo riempito di giocatori, numeri che farebbero invidia alle moderne manifestazioni. Mi sono sentito così tanto in dovere nel dare un senso a questo premio che nei mesi successivi ho aiutato la Regina dei DM Satine Phoenix nella sua tappa italiana, ho partecipato come DM guest all’evento di Netflix/Mondadori in Piazza Duomo a Milano e a ottobre sono riuscito a mettermi in contatto con Joe Manganiello per giocare a casa sua… probabilmente il buon Ingellis mi avrà dato “Ispirazione” da lassù.     

Zoltar e Satine Phoenix

Il curriculum si fa sempre più interessante! Ma hai…detto di aver giocato con Joe Manganiello?! Com’è stato giocare con Joe? Hai notato caratteristiche nel suo modo di giocare che vuoi condividere?

È stata un’esperienza che ho tatuato nella memoria perché non credo che sia cosa da tutti i giorni poter giocare a Beverly Hills nella casa di Joe e di Sofia Vergara, la donna più pagata della televisione americana. L’emozione di varcare quella soglia e avere davanti un gigante che ti sorride e ti accoglie con un italianissimo: “Buona sera!” è stata indescrivibile.
Quel giorno Joe non era DM ma giocatore. Abbiamo giocato fianco a fianco. Quello che mi ha colpito di lui è l’essere il giocatore perfetto: spesso si commentano certi comportamenti dei DM ma poche volte si sofferma su quello che un giocatore dovrebbe fare al tavolo. Joe è un vero esempio e lo spiega molto bene in questo video. Prende appunti, disegna mappe, dà una mano al DM a sistemare gli scenari o il tavolo dopo la partita; poi dimostra una vera e propria dedizione nel creare i suoi personaggi, mai banali, primo fra tutti Krull: una pucciosa tartaruga bipede trasformata in un chierico della morte seguace di Tiamat.  

La bellezza che ho trovato nel gruppo di Joe (instagram @ladndsociety) è l’entusiasmo di tutti, perché questi ragazzi hanno riscoperto D&D in età adulta e se fosse per loro giocherebbero tutti i giorni. 

Zoltar e Joe Manganiello

Durante il Masterclass hai affermato di essere un giocatore Esploratore: quali sono le tipologie di giocatori con cui ti trovi meglio? Quali sono, se ne hai, le tue tipologie preferite tra i giocatori?

Quando (raramente) mi capita di essere giocatore tendo ad essere un Esploratore cioè colui che interagisce con il mondo descritto dal DM e cerca di renderlo ancora più vivo. Un Esploratore con tanta esperienza riesce a piegare lo scenario a suo favore, una sorta di MacGyver.

Non ho particolari preferenze sui tipi di giocatore, l’importante che siano stimolanti e che non si siedano passivi al tavolo con la tipica espressione: “Dai Master facce ride!”. Sono un tenace difensore dei i nuovi giocatori (gli osservatori) che sono il bene più prezioso per il futuro del GdR e li difendo a testa bassa se vengono presi di mira dai giocatori più esperti, perché credo che da un momento all’altro potrebbero aprirsi al gioco e rivelarsi sorprendenti. Un semplice aneddoto sugli Osservatori: una mia giocatrice è stata silenziosa per almeno un paio d’anni, ma era così segretamente innamorata del GdR che ha deciso di aprire un’associazione e poi un negozio di giochi da tavolo/ruolo e fumetti, inoltre quando è toccato a lei farmi da DM mi ha regalato un’avventura decisamente avvincente.         

Zoltar con uno dei suoi tanti gruppi

Dove possiamo trovarti prossimamente?

Sicuramente al Play Modena e alla Gamehole Con nel Wisconsin (ok, è un po’ fuori mano). Ci sono degli eventi che per scaramanzia non posso ancora svelare. L’ultimo mercoledì del mese sono in diretta su Casa Kilamdil con le Zoltar News e potete farmi le domande più disparate. La miglior cosa è seguirmi/amicarmi sul mio profilo FB dove aggiorno più costantemente i miei appuntamenti.

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