Heretic è un film scritto e diretto dal duo Scott Beck e Ryan Woods [A Quiet Place (2018), Haunt (2018) Nightlight (2015), 65 (2023)]. Il palcoscenico per il suo debutto (8 settembre 2024) è stato il Toronto International Film Festival (TIFF). La casa di distribuzione, la A24, lo ha fatto uscire nelle sale americane l’8 Novembre. Heretic ha raggiunto, neanche a dirlo, il primo posto al botteghino nel weekend di apertura!
Quando i media distorcono la fede.
Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni
Il tema
Un horror religioso come non se ne vedevano dai tempi de L’Esorcista! A differenza però del suo illustre predecessore non punta a sconvolgere lo spettatore. Tende ad inquietarlo con una tensione emotiva che diventa via via più forte per l’intera durata del film.
La sensazione claustrofobica di imminente tragedia viene intervallata, senza però perdere di intensità, da momenti che devono tutto ai ritmi della commedia, che il protagonista conosce benissimo.
Heretic: Il cast
Il film trova la sua forza in un cast estremamente ristretto. In Heretic Hugh Grant [Notting Hill (1999), Bridget Jones’ Diaries (2001), Four weddings and a Funeral (1994)] smette i panni da protagonista di commedie romantiche. Qui interpreta forse il suo ruolo più inquietante: Mr. Reed. Il personaggio interpretato da Grant è un sadico ed intelligente manipolatore alla ricerca della Vera religione.
Ad accompagnarlo sullo schermo troviamo due attrici. La prima è Sophie Thatcher [Yellowjackets (2012), The Boogeyman (2023), MaXXXine (2024)] nei panni di Sister Barnes. Accanto a lei c’è Chloe East [The Febelmans (2022), Popular Theory (2024), Next Level (2019)] nei panni di Sister Paxton. I loro personaggi sono due giovani missionarie della chiesa mormone che si troveranno a dover difendere la loro fede, e la loro vita, in una casa dalla quale sembra impossibile uscire. Il tutto sotto lo sguardo spietato di Mr. Reed!
Non lo sapevamo, ma non abbiamo potuto fare a meno di notare, fin dalla prima volta, come la chimica tra Sophie e Chloe andasse oltre il loro essere attrici. Abbiamo provato altre candidate, ma nessuna riusciva come loro a catturare la nostra attenzione. Solo dopo abbiamo scoperto che entrambe erano state cresciute come mormoni.
Beck e Woods
Hugh Grant, è sempre Hugh Grant!
È sempre divertente vedere Hugh Grant sullo schermo. Soprattutto negli ultimi anni quando, smessi i panni fin troppo rigidi del protagonista, ha cominciato a divertirsi davvero sul set usando a suo vantaggio la libertà che essere un attore supporto regala. In Heretic accade la stessa cosa. Solo che si parte da un assunto diverso, da una semplice domanda: che cosa succederebbe se Hugh Grant fosse cattivo?
La trasformazione che avviene sotto i nostri occhi è allo stesso tempo spaventosa e ammaliante. Quello che vediamo sullo schermo, infatti, è Hugh Grant senza l’uso di protesi mirate a far impallidire o denti finti che rendano il suo linguaggio difficile da comprendere. Non prova neanche a mascherare il suo accento così tipicamente britannico. No, è lui, solo che potrebbe anche essere il gemello cattivo di cui nessuno sapeva niente fino ad ora!
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È come guardare due persone diverse avvicendarsi sulla scena. All’inizio c’è Hugh, affabile e affascinante come sempre. Accoglie in casa propria le due missionarie, e sembra così rispettoso delle loro regole e anche impaziente di parlare con loro del mormonismo.
Piano, piano, però, sotto i nostri occhi, Hugh si trasforma in Grant. Accanito, avido di mettere alla prova la fede delle due ragazze ponendo domande anche scomode. Ma soprattutto mostrando una conoscenza che va al di là del semplice interesse nelle religioni.
È chiaro fin dall’inizio che Mr. Reed non ha alcun vero rispetto verso il credo delle ragazze. Eppure non lo è in maniera offensiva quando cerca di mostrare la fallacità della loro fede. Ed è proprio sulla dualità, così cara al genere umano, che tutto il film è giocato. La vera fonte della sua forza!
Sarebbe giusto che le due missionaria abbandonassero la casa, se potessero, al primo accenno che qualcosa non va, o dovrebbero invece concedere a Mr. Reed una possibilità di mostrare il vero se stesso senza essere giudicato a priori?
La strada verso l’uscita è quella dettata dalla fede, oppure dal rinnegarla? La loro fede è vera, o è solo un costrutto della società nella quale sono nate e cresciute?
Sorella Barnes
Ed ecco allora la scelta, fatta da Sorella Barnes. Tra le due è quella all’apparenza più decisa, che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Neanche da Mr. Reed che scherza, privo di qualunque empatia, sulla malattia che le ha portato via il padre, per poi nascondersi dietro un fraintendimento.
Decisa, Sorella Barnes ignora quello che Mr. Reed dice sul fare una scelta. Apre così una delle due porte per poi chiuderla all’improvviso. Senza lasciare a nessuno il tempo di vedere che cosa si nasconde dietro la porta che ha scelto…
Per quello che ne sa lo spettatore Sorella Barnes potrebbe aver visto di tutto dietro quella porta che resta non scelta. Una via per l’Inferno, la cucina dove la moglie inesistente di Mr. Reed cucina torte che non esistono, perfino il bagno. Oppure il temutissimo sgabuzzino delle scope, che nessuno usa in quella casa da tempi immemori…
clé de voûte di Heretic
La scena dà i brividi perché è in quel momento che le prediche deliranti di Mr. Reed entrano di forza nella vita reale e si mettono tra le ragazze e il loro desiderio di fuggire da una situazione che si fa sempre più disperata per loro.
È un gioco di potere, niente di più, niente di meno. Un gioco come il Monopoli o i suoi sconosciuti predecessori. Diviene metafora delle tre religioni rivelate e della degenerazione di una di esse che è la Chiesa Mormone.
Mr. Reed è un uomo che ama il suono della propria voce e che ritiene le proprie idee superiori a quelle di chiunque altro. Una volta che cade la trama soprannaturale, quello che resta è il desiderio di uomo di avere ragione e di controllare gli altri, soprattutto se donne. Vuole che il suo genio venga riconosciuto, e quando le due missionarie rifiutano di cedere davanti alla prevaricazione, comincia la violenza.
Cade la maschera di Mr. Reed per lasciare lo spettatore a guardare negli occhi quella verità che l’uomo non ammetterà né accetterà mai.
Lui non è affatto diverso da quelle migliaia di persone che prendono in giro la religione e la fede degli altri solo per sentirsi in qualche modo importanti
E, come sempre, quando la maschera lascia il posto al vero volto di un uomo del genere, le verità che vengono mostrate non sono mai piacevoli.
Heretic: Conclusioni
Quello che è piacevole è il film stesso che, nonostante alcuni buchi di trama, immancabili quando si deve far quadrare il cerchio, e non ci si chiama Christopher Nolan, scorre bene e lascia lo spettatore spaventato a dovere, ma anche con delle considerazioni da fare dopo la visione.
Guardatelo. Non ve ne pentirete!