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In questo articolo parleremo di Fate/Extra Last Encore. Se non siete familiari con i concetti del Nasuverse e del franchise di Fate/Stay Night, vi consigliamo di recuperare prima questi due articoli.

Un nuovo adattamento per un nuovo spirito

Il prodotto animato targato Type-Moon di cui tratteremo oggi è piuttosto recente, pur essendo ancora riferito al pacchetto di Fate/Extra e, differentemente dal solito adattamento, spicca per lo spirito con cui è stato ideato.

Ad un anno di distanza da un generico annuncio di un adattamento di Fate/Extra avvenuto al panel Fate Project nel 2016 è stato lo studio Shaft, già noto per Puella Magi Madoka Magica e la serie Monogatari ad annunciare che, sotto la guida di Kinoko Nasu in funzione di scrittore, avrebbero prodotto l’anime intitolato Fate/Extra Last Encore.
Subito, però, vengono evidenziate le differenze tra il prodotto in questione e la struttura tipica di un adattamento animato: con Last Encore, Nasu ha esplicitamente espresso l’intenzione di creare qualcosa di distintamente anomalo a prescindere dalla conoscenza delle premesse di Extra, proponendo una serie che faccia da punto di partenza per chiunque si avvicini per la prima volta al così detto “Extraverse” e, contemporaneamente, sbigottire con delle profonde differenze strutturali tutti quelli che hanno familiarità con il gioco originale.

In tal senso Last Encore risulta essere più un tassello di Extra che non una sua semplice versione animata come può essere accaduto, ad esempio, con Fate/Zero.

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Differenze chiave tra Fate/Extra e Last Encore

Le premesse della Guerra del Santo Graal di Moon Cell restano invariate rispetto a quanto discusso precedentemente, costringendo 128 persone a partecipare ad una battaglia di sopravvivenza in uno spazio virtuale collocato sulla Luna.

Tuttavia immediatamente le carte vengono rimescolate da alcuni cambiamenti fondamentali alla struttura della Guerra, dovuti all’utilizzo del Noble Phantasm da parte di Saver, che ha riscritto alcune regole del conflitto.

Così Hakuno e Saber si ritrovano in una Guerra iniziata da lungo tempo, in un mondo ormai ben lontano da quello che conosciamo: sono passati infatti ben 1000 anni dall’inizio della Guerra di Moon Cell, e sulla terra sono rimasti solo cento esseri umani, rendendo gli abitanti di Moon Cell l’ultima traccia dell’umanità.

Seguendo Hakuno, scioglieremo progressivamente i nodi dei misteri dietro alle strane circostanze degli eventi in corso mentre la vivace ed eccentrica Saber lo aiuterà a fronteggiare gli ostacoli che si pareranno davanti al duo.

Un prodotto inconsistente

Fate/Extra Last Encore è una serie piuttosto polarizzante sia tra gli spettatori più estraneo al franchise di Fate che per i fan di lunga data.

Innanzitutto è necessario precisare che è sconsigliato avvicinarsi al franchise di Fate partendo da questo anime. Se da una parte Last Encore si prende effettivamente il tempo necessario per spiegare tutte le peculiarità specifiche di Extra, come ad esempio il sistema SE.RA.PH., la storia da per scontata la familiarità con i fondamenti della Guerra del Santo Graal al centro di tutto il franchise.

Attenzione all’info dump

Last Encore è inoltre il primo copione anime scritto di primo pugno da Nasu,  fino ad ora avvezzo alla sola stesura di narrazioni per Visual e Light Novel.

Questa mancanza di esperienza da parte dell’autore è spesso tangibile, specialmente nei primi episodi, dove il denso bombardamento di nozioni dettagliate tipiche di Nasu possono risultare disorientanti, lasciando lo spettatore incerto su quali concetti abbiano la priorità.

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Aggiunte poco approfondite

A questo si aggiungono trama e personaggi spesso poco concreti: la rilettura cupa di quello che prima era un Dungeon Crawler lineare vuole mostrare allo spettatore l’intero sistema in decadimento, con i personaggi alla mercé di una realtà virtuale da cui non possono fuggire, al cui centro della narrazione, come di consueto, non sono i combattimenti bensì gli enigmi e le bizzarrie che pervadono gli eventi.

Questo è evidente fin dal primo episodio, dove vengono impostati diversi eventi anomali che però di rado ricevono risposte e spiegazioni.

Addio attenzione alle dinamiche sociali

Anche uno degli aspetti più intriganti di Fate, ovvero l’intreccio delle dinamiche sociali con le regole della Guerra, subisce qui un colpo piuttosto duro. Il formato “monster-of-the-week” e  l’esasperata grandiosità che generalmente caratterizza i Servant di Last Encore contribuiscono ad eliminare quelle dinamiche, e se da una parte i Master secondari vengono sacrificati in favore del protagonista, Hakuno è l’adattamento di un protagonista di un RPG senza personalità, un tratto che emerge tanto dal character design quanto dal suo atteggiamento generale nel corso della storia.

Ciò crea uno strano contrasto con il carattere vivace, sicuro, eccentrico, teatrale e gioioso di Saber, che spesso per via della sua forte personalità ruba la scena al proprio Master piuttosto che fare da complemento perché entrambe le parti del contratto abbiano una crescita.

 Nonostante ciò Fate/Extra Last Encore è un’opera che, nelle sue particolarità, può risultare assai godibile benché a tratti confusionario anche per chi conosce bene Extra e CCC.

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