Avete già letto l’introduzione e l’analisi dei tornei di Guilty Gear e Super Smash? Allora è il momento di parlare di Tekken!
L’ultimo anno è stato molto positivo per il recente capitolo della storica serie Namco, l’unico ad aver registrato un incremento di partecipanti all’EVO rispetto all’edizione precedente con i suoi 1504 giocatori provenienti da ogni parte del mondo.
In quanto terzo torneo più grande dell’EVO 2018, Tekken 7 non si è smentito dando al suo pubblico uno spettacolo inaspettatamente vario e pieno di momenti intensi, caratteristica che aveva contraddistinto il torneo anche l’anno precedente.
Nonostante l’assenza del celebre giocatore coreano Knee, che ha preferito evitare lo stress del viaggio per passare le vacanze con la propria famiglia e prepararsi in tutto relax al prossimo Tekken World Tour, non sono mancati grandi nomi della scena competitiva: JDCR, dopo aver conquistato magistralmente l’EVO 2017 ritorna nella top 8 insieme ad uno dei suoi rivali e campioni storici del franchise, Qudans.
Arrivano in top anche LowHigh, Book, NOROMA, Rangchu, chirichiri e Lil Majin.
Rimbalzando tra Shaheen e Law, LowHigh conquista partita dopo partita il titolo di campione in una finale che per il celebre Qudans ed il suo altrettanto famoso Devil Jin si è rivelata particolarmente difficile.
Nonostante la qualità della finale, però, è Lil Majin, piazzatosi al terzo posto della competizione, la vera superstar di questo EVO, che ha meravigliato il pubblico riuscendo a sconfiggere il campione in carica JDCR, uno dei migliori giocatori di Tekken in assoluto, facendolo finire al quarto posto in una delle partite più entusiasmanti di questo evento e riuscendo a far entrare gli USA nel podio dell’EVO 2018 dimostrando sotto gli occhi di tutti il titolo di “King of America”, appropriatamente legato al luchador da lui utilizzato.
Rifiutando di scendere sotto al quarto posto, il Dragunov di JDCR domina sul resto della competizione, seguito dal Jin di Book, il Panda di Rangchu, lo Shaheen di chirichiri ed il Dragunov di NOROMA, benché quest’ultimo non abbia esistato ad estrarre Jack-7 all’occorrenza.