“L’esercito del male” apre la saga, che si dipanerà lungo i prossimi quattro mesi, dell’invasione dell’Erondár da parte di una moltitudine di non morti evocati dal negromante Saul Jeranas.
Come al solito, chi fosse interessato a come la storia della saga di “Dragonero il Ribelle“, edita dalla Sergio Bonelli Editore, si sia dipanata fino a questo momento, può trovarla in questo articolo riepilogativo.
Vai con l’intro!
“Legion Of The Damned
Legion Of The DamnedDeprived of our lives, pushed into war
Legion of the Damned, Alchemy, 1999, Yngwie Malmsteen
Our fearless leader lies,
he’s rotten to the core
As per instruction
march through no man’s land
Machines of destruction,
combat hand to hand
…”
L’esercito del male
Proprio all’alba della resa dei conti finale tra la Teocrazia e i Ribelli dell’Erondár, il caduto luresindo Saul Jeranas scatena la sua fatale negromanzia su tutto l’Erondár. Il suo esercito di non morti risorge e dilaga, di nuovo, sulla terra. Nonostante Alben avesse, ormai da tempo, avvertito della nefasta minaccia, lo sciamare delle orde dei dannati di Ekhelas coglie tutti di sorpresa. Subito i primi villaggi cadono e l’orda mostra di avere un obiettivo: le mura di Vàhlendàrt!
La battaglia è solo agli inizi, ma una cosa è subito chiara a Ian: aiutare l’Erondár è più importante della lotta contro Leario!
Analisi dell’episodio
Anche questo mese la penna dietro al primo capitolo della mini-saga dei non morti, “L’esercito del male“, è quella di Stefano Vietti. E non poteva che essere la sua dato che, di primo acchito, la storia pare essere il naturale prosieguo di quella dei mesi scorsi. Anche se di Alben non ve ne sia quasi traccia in quest’albo…
È invece della sua metà oscura il palcoscenico, adesso, e lo sarà per i prossimi mesi: Saul Jeranas.
Stringiamo tra le mani un albo denso di avvenimenti, con diversi teatri di azione. Questo non toglie però la possibilità allo sceneggiatore di gettare ulteriori semi e spunti, e tirare anche qualche filo, andando ad ampliare l’arazzo della storia di Dragonero.
Troviamo personaggi che non vedevamo da diversi numeri (Mimr, Yazir e Aura). Vediamo le reazioni di Leario e Rooney, la convergenza tra le due fazioni contrapposte (Teocrazia e Ribelli), obbligate a respingere sì un’orda di cadaveri ambulanti, ma tra le cui fila avanzano parenti e amici caduti. L’incipit con Ayla la Grifoniera, che supporta un villaggio dalla prima ondata di non morti, esemplifica bene la disperazione di chi vede tornare una persona amata la cui unica missione è ora quella di abbattere qualsiasi persona o cosa gli si pari innanzi.
Va da sé che ripensare all’albo “Raccontato alla notte” (“Dragonero il Ribelle” n. 27), non è un buon presagio…
Da tutto l’albo traspare la bravura nel disporre ogni pezzo sulla scacchiera della storia; può sembrare difficile, e a volte innaturale, saltare tra gli avvenimenti e renderli uniti in un flusso omogeneo, ma Vietti, ancora una volta, è magistrale nel suo lavoro.
Ma la clé de voûte dell’intero albo è però da ritrovarsi nel breve flashback riguardo Saul Jeranas, del resto lui e Alben sono due facce della stessa medaglia. Le loro vite, così intrecciate tra di loro fin dai tempi dell’Accademia, li hanno portati a percorrere una via che li ha infine portati in un momento in cui le due facce sono costrette a fronteggiarsi, con tutto ciò che ne conseguerà…
In apertura
Nell’editoriale, Cronache della Ribellione, Luca Barbieri traccia una brevissima cronistoria del personaggio che apre questa mini-saga: Ayla, Grifoniera di Aergyll. Andando a ritroso l’abbiamo vista sulla copertina di “La spada verso il cielo” (“Dragonero il Ribelle” n. 11), negli albi incentrati sulla Guerra delle Regine Nere, “L’arte della Guerra” e “Il giorno degli eroi” (“Dragonero” nn. 60 e 62), dove ha svolto il suo ruolo, fino ad arrivare alla sua prima apparizione nel luglio del 2015 con “L’orda dei morti” (“Dragonero” n. 26).
Coincidenze? Io non credo
Adam Kadmon
Barbieri, ancora una volta, ci anticipa le prossime tappe di Dragonero, dopo le due storie riguardanti il passato di Alben (e Jeranas), “L’esercito del male” è l’albo di inizio della saga dei non morti, che ci accompagnerà nei prossimi albi fino all’estate (compreso il numero bis di luglio!).
Disegni & lettering
Gianluca Pagliarani (disegni) e Paolo Francescutto (colori), come sempre, riescono a cogliere l’essenza della storia dando vita ad una copertina densa di azione e patos. Ian è la figura centrale, unico baluardo intorno alla quale si avviluppa una spirale di non morti pronta a travolgere tutto, vero e proprio “L’esercito del male“.
Per quanto riguarda i disegni, Lorenzo Nuti, forte dei suoi profondi neri, si occupa della vicenda principale, mentre per quanto riguarda il flashback sul passato di Saul Jeranas, ritroviamo Fabio Babich che già il mese scorso si era dedicato al caduto luresindo ora votato alle tenebre.
Al reparto lettering troviamo Omar Tuis.
Il prossimo numero, “La morsa del buio” (“Dragonero il Ribelle” n. 31, 11 maggio), stringe tra le fauci il secondo tassello della saga dei non morti. Prontə ad affrontare il passato che risorgerà dalle forre di Ekhelas?
Dall’ombra insorgiamo. Nel silenzio colpiamo.
I ribelli dell’Erondár