Il nuovo film di Dune di Denis Villeneuve (e le musiche di Hans Zimmer) è incredibilmente ben fatto o, se posso sbilanciarmi, stupendo. Per godermi a pieno la visione ho visionato il lungometraggio WB all’interno di una gigantesca sala Atmos in compagnia di un vetusto fan della serie; dal momento che sono ben lontano anagraficamente dal 1984, avevo bisogno di qualcuno che presenziasse per valutare la qualità del cambio del testimone.
Fortunatamente, Dune è piaciuto ad entrambi; si tratta di un film piacevole, dalle musiche davvero stupende, abbastanza lento (è il primo film di una X-logia, pertanto deve spiegare moltissime cose) e tecnicamente straordinario. Lo abbiamo raccontato in una recensione senza spoiler.
La storia di Dune, raccontata da Villeneuve
Dune è un romanzo fantascientifico uscito nel 1965 e scritto da Frank Herbert. In questo romanzo (primo di una lunga serie) si racconta la storia della casa Atreides e, più in particolare, del principe della casata, Paul Atreides. Interpretato da Timothéè Chalamet, Paul è un giovane attratto dalla carica nobiliare del padre Leto ma confuso da numerose visioni che gli appaiono in sogno.
Sarà l’arrivo della casata Atreides su Arrakis, pianeta cardine per l’Impero grazie alla presenza della Spezia, a segnare l’inizio di un viaggio che porterà Paul ad affrontare pericoli inimmaginabili. Il giovane dovrà difatti affrontare gli intrighi politici dell’Impero, combattere per sopravvivere e comprendere al meglio le sue visioni. Questo è quello che succede nel Romanzo e che, ovviamente, viene raccontato nel film. Tra libro e film c’è abbastanza attinenza (non si può ovviamente parlare di totale fedeltà) ed il prodotto (all’appassionato di vecchia data) è piaciuto.
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Tecnicamente incredibile. Design e costumi eccezionali nel Film di Dune
Ciò che piace di Dune è la sua capacità di ritrarre benissimo un mondo che non è il nostro; il film di Villeneuve riesce a catapultare lo spettatore in un mondo immaginario vicinissimo a quello reale. I costumi di scena, la CGI e in generale la direzione artistica del film sono gestiti in maniera eccelsa, staccandosi dal vecchio e proponendo uno standard ri-modernizzato e decisamente più alla mano con i tempi (nonostante il primo film fosse co-diretto da Herbert in persona).
Oltre a costumi di scena incredibili (davvero, vien voglia di comprarsi l’uniforme della Casata Atreides) e alla tecnologia maestosa di un Impero lontanissimo dal nostro (e vicinissimo), a fare dal collante al tutto abbiamo le musiche di Hans Zimmer. Abbiamo quindi il maestro in azione (già conosciuto con film come Interstellar, Inception, Batman) che ovviamente fa il suo lavoro (come sempre) in maniera eccelsa. Ogni scena ha il suo tono in linea con quello che si vede ed il flusso è incredibilmente omogeneo e ben fatto.
La parte due è nelle mani di Dicembre
Dune è il primo film di una serie di film (presumo due, ma penso possano essere di più) usciti da noi (in Europa) a Settembre, ma che usciranno a Dicembre negli U.S.A. Questo significa che se il botteghino segnerà buoni incassi nel mercato americano, WB potrà prendere in considerazione l’idea di proseguire la saga e (magari) raccontare anche i romanzi successivi, anziché fermarsi al primo.
Nonostante ciò (e ben sperando nel mercato americano), Dune non è un film perfetto; qualcuno potrebbe avvicinarsi al film pensando di guardare un sosia di Star Wars o Star Trek (erroneamente, ma considerando la fama delle due, potrebbe accadere). Dune (il film) è un lungometraggio che serve da introduzione, è pertanto lungo (ma non noioso) e privo di molte scene d’azione che potrebbero diluire la noia dello spettatore. Si tratta di un film politico, uno “spiegone” graficamente stupendo di un universo fantascientifico diverso da quelli più famosi. Ovviamente non mancano le scene in slow motion che tanto piacciono al regista.
Nonostante ciò, se siete rimasti incuriositi dal trailer, dategli una chance. E se non lo avete fatto, potete comprarlo a questo indirizzo!