Il Messaggero Riccardo, l’Orso Cacciatore, giunse di fronte ai giardini dell’immensa Villa Trivulzio quando la luna era già alta nel cielo. Era partito quella mattina stessa, non troppo lontano rispetto alla Città di Milano, ma la nebbia gli aveva fatto perdere la strada per ben due volte. Se non fosse stato per L’Ordo Tabellarium, al quale apparteneva, non avrebbe potuto accedere alla Città dopo la chiusura delle porte. Non aveva fatto soste pur di giungere a Villa Trivulzio in tempo e, nonostante avesse dovuto rinunciare al suo cavallo, era quasi arrivato tardi.
Ad attendere il Messaggero, come avesse previsto il suo arrivo, si trovava un Nobile Cacciatore in là con gli anni. Aveva uno sguardo che tradiva speranza, affetto e trepidante attesa. I suoi occhi catturarono la missiva non appena il giovane messaggero la estrasse dal suo involucro. Congedato il Messaggero con qualche moneta, l’uomo conosciuto come Cornelio Trivulzio rientrò silenziosamente nella Villa.
Onoratissimo Padre,
Vi scrivo per domandare il Vostro perdono. So che Vi avranno Risvegliato dopo il mio “tradimento” in favore di Dama Lurani, che adesso chiamo mia Regina, e immagino Vi sarete cosparso il capo di cenere di fronte al buon Guido e agli Anziani della nostra Famiglia. Ebbene, voglio scriverVi le mie ragioni e offrire il mio aiuto. Amo la Città di Milano e non sento di aver commesso alcun crimine contro di essa. Se sarete così indulgente da continuare a leggere questa missiva, vi racconterò di Dama Lurani e del suo regno.
Lurani un tempo sono stati una grande Famiglia, al pari dei Della Torre e dei fieri Terzaghi. Il fatto che abbiano abbandonato la Città di Milano a seguito della battaglia contro il Tarantasio non deve trarvi in inganno. Sono riusciti a far ritrarre le nebbie e a costruire un regno di tutto rispetto. I campi sono rigogliosi e il bestiame pascola sicuro, protetto dalle lame degli assassini.
Ho parlato a lungo con gli abitanti del villaggio prima di prendere la mia decisione. Mi hanno raccontato come ogni giorno giungano profughi dalla Città di Milano e dai territori circostanti, di come la Regina Lurani accetti tutti, senza distinzioni, e permetta ai più coraggiosi di arruolarsi tra le sue truppe. I migliori tra i soldati possono addirittura ambire all’adozione, entrando di fatto nella Famiglia.
Sebbene Ivana sia adorata come una Santa, conseguenza di credenze sciocche e ignoranti, ho visto con i miei occhi i postulanti che, ogni giorno, giungono alla sua corte per chiedere consiglio o aiuto. In fede mia, amato Padre, non ho mai visto nessuno tornare a casa più lieto di quelle persone.
Quanto ai nobili delle Famiglie minori, richiamati dalla promessa di una terra sicura lontana da Milano, la questione è ben diversa. Loro comprendono perfettamente la natura tutt’altro che Santa di Ivana Lurani e la spingono costantemente a muovere guerra alla Città di Milano… ma, percependo la spada sulle loro teste, preferiscono sottomettersi senza tradire le promesse fatte alla Regina.
Ritengo di aver appurato le buone intenzioni della sovrana di questi territori. Molto della mia nuova Capofamiglia mi sfugge ma, con il tempo e la pazienza, sono sicuro di poter scoprire maggiori informazioni.
Attendete mie nuove, amato Padre, avete la mia parola che non deluderò la vostra pazienza.
In Fede,
Marcus Trivulzio