Duchessa Lurani era mutata. Dopo essersi risvegliata dal rituale di Leonardo Da Vinci in uno stadio… primordiale, era diventata quello che lei stessa avrebbe definito, fino a non molto tempo prima, un Abominio. La sua mente aveva cominciato lentamente ad aprirsi sulle bugie che le erano state raccontate. Si era unita all’esercito di Gianmaria Odescalchi, pronta a sbattere in faccia la verità alla Città di Milano o a raderla al suolo, se necessario.
Il suo unico, silenzioso, rammarico era stato vedere che tra i mutati non ci fosse Rodrigo.
Nella battaglia imminente, lo sapeva, avrebbero potuto essere avversari.
Terminato il pranzo con Rodrigo, Ivana tornò al lavoro. Le truppe andavano ispezionate, il suo Regno aveva bisogno delle cure della propria sovrana, e non aveva ancora parlato con la nobiltà in quella lunga mattinata. Purtroppo sapeva già quello che le avrebbero chiesto. Oggi, come allora, qualcuno le metteva pressioni affinché attaccasse Milano e la conquistasse.
L’imponente armata di Gianmaria Odescalschi si era abbattuta su Milano come uno sciame, inondando la Città di Abomini e non morti. Era solo questione di tempo prima che la vittoria li arridesse… ma Ivana avrebbe preferito non spargere inutilmente il Sangue di Nobili Cacciatori. Rodrigo l’aveva cercata, durante quello scontro, nella speranza di poter superare il divario tra loro, o di morire nel tentativo.
Il Cacciatore tentò di parlarle e convincerla delle sue buone intenzioni. Rodrigo l’amava ancora e questo diede ad Ivana uno strumento utile per portarlo dalla sua parte. Si mostrò dura e tagliente con le parole, affermando che quello non fosse il momento giusto per parlarne, e poi gli mise davanti una scelta: avrebbe potuto attaccarla e morire, oppure seguirla e, forse, continuare la conversazione lontano da quella Città bugiarda.
Rodrigo scelse lei, e Ivana finse di non esserne lieta.
Ma la battaglia di Milano venne interrotta dall’arrivo del Tarantasio, che in tutta la sua potenza si liberò di Gianmaria e costrinse Abomini e Nobili Cacciatori a mettere da parte le proprie divergenze per battersi con lui.
Ivana osservò compiaciuta il formarsi di quell’alleanza. Trovava inutile continuare quel massacro, causato soltanto dagli sciocchi preconcetti dei Cacciatori di Milano. Lo scontro fu arduo e le verità che nascondeva scossero Ivana nel profondo. Quando dal drago uscì una forma umana, che diede a tutti loro degli schiavi degli Dei Esterni, Dama Lurani cominciò ad unire i pezzi del puzzle.
Dopo la battaglia, Leonardo Da Vinci aveva richiamato a sé gli Abomini e li aveva condotti fuori Milano, salvando la Città da distruzione certa. Ivana e Rodrigo lo avevano seguito senza guardarsi indietro. Non c’era più nulla per loro in quelle mura, ed era il momento di costruirsi una nuova vita, nella quale poter essere felici insieme.
Comprendendo le loro potenzialità, Leonardo Da Vinci aveva indicato a Ivana un luogo vicino ad una torre e una cascata. Grazie al potere di entrambe, Dama Lurani avrebbe purificato la terra e creato il suo Regno. Ma da allora Milano era cambiata e, Ivana lo sapeva, presto avrebbe dovuto farvi ritorno.