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Army of the Dead: la recensione

Ammetto che è da un po’ (anzi, da un bel po’) che non vedevo film horror sugli zombie. Army of the Dead, un film del 2021 uscito recentemente su Netflix, ha rotto questa mia abitudine. Si tratta di un film piacevole, che non richiede troppo impegno nell’essere guardato ma che ne ha richiesto un quantitativo esorbitante e che, in definitiva, mi sento di promuovere.

In questa recensione si faranno enormi spoiler sulla trama di Army of the Dead; avanzate quindi solo a vostro rischio e pericolo, dal momento che la città del peccato non perdona!

I tipici film sugli zombie

È notte fonda: una commessa si trova inspiegabilmente a dover chiudere il negozio a tarda notte, quando si presenta uno sconosciuto. Chiede di poter usare il bagno, è evidente che non stia bene. La commessa glielo concede ed il tizio scompare dalla scena. Passa una quantità X di tempo e il tizio deve ancora tornare; la commessa quindi va a cercarlo, in un bagno lurido alla luce al led sfarfallante.

Ed ecco che viene morsa dall’ennesimo zombie. Questo è l’inizio tipo di ogni film sugli zombie che ho visto; scena tranquilla, arrivano gli zombie, paura, titolone, e poi si parte. E dire che degli zombie non sono esperto, dal momento che mi sono guardato La Notte dei Morti Viventi molti anni fa, passando da molti altri film (28 giorni Dopo, Resident Evil, Quella Cabina nel Bosto, La Ragazza che Sapeva Troppo, perfino un po’ di TWD), film/serie con un nemico comune ma distante anni luce in quanto a qualità e storie raccontate.

Army of the Dead non è un tipico film sugli zombie o, almeno, non del tutto. Potrebbe chiaramente piazzarsi tra un film di Resident Evil (gli ultimi, che manco ci provano più a spaventare) ed una partita a normale tra pro di Killing Floor 2; aggiungiamoci un po’ di Zombieland e Overlord e avete trovato Army of the Dead.

Army of the Dead: una trama facile

Nevada, Las Vegas. Un convoglio militare finisce con il perdere un preziosissimo carico: uno zombie “originale”, potente, agile e soprattutto resistente ai proiettili. I militari possono fare poco; Las Vegas diventa una città di zombie. Il governo la chiude in un cerchio murario di container, mentre alcuni sopravvissuti si distinguono per atti eroici.

Anni dopo il ricco uomo d’affari Bill Tanaka (Hiroyuki Sanada) cerca alcuni valorosi per svuotare il suo caveau; tra le sue mire Scott (Dave Bautista), che velocemente arruola Maria (Ana de la Raguera), Vanderohe (Omari Hardwick) e Marianne (Tig Notaro) per portare a termine una missione milionaria. Ad aiutarlo un abile scassinatore, Dieter (Matthias Schweighöfer) e qualche uomo in più. Ma gli zombie sono l’ultimo dei problemi: la figlia di Scott, Kate (Ella Purnell) decide di seguirlo dentro Las Vegas Zombie per salvare un’amica entrata per provare a fare il colpaccio. Il tutto, ovviamente, mentre la città è a 12 ore dal saltare in aria.

La vita a Las Vegan appare fin troppo difficile fin da subito: molti zombie si sono evoluti in una specie più evoluta e vicina all’originale. Una specie rara e, per questo, molto più remunerativa di un caveau; Bill Tanaka froda quindi i “nostri eroi” e, al contempo, rende la vita ancora più difficile facendo infuriare il capobranco zombie. La fine del gruppo viene quindi segnata e, uno dopo l’altro, tutti periscono (chi in modi più strabiliante di altri), ma i rimanenti riescono a portare a termine la missione.

Army of the Dead

Pareri a parte, tecnicamente è fenomenale

I miei pareri li ho detti, quindi focalizziamoci su quello che è il pregio di Army of the Dead: la tecnica. Guardando questo video, difatti, si possono notare gli innumerevoli dettagli che sono stati presi nella semplice produzione degli alpha, la specie avanzata di zombie. Dall’impiego di atleti parkour alla creazione di pattern simili a quelli delle meduse, fino alla testa della Regina completamente meccanica, questi piccoli accorgimenti sono stati fenomenali.

Questo video, invece, parla direttamente del come è stato girato il film. A parlare è Zack Snyder stesso, il regista, e alcune delle osservazioni che fa sono utili per capire il tipo di lavoro che c’è dietro ad un tipo di film sugli zombie. Partendo dalle lenti, le inquadrature, perfino le camere utilizzate e il momento nel quale sono state utilizzate ha portato molte recensioni positive al film.

Per concludere Army of the Dead è un ottimo film, piacevole, nella categoria, ed è esattamente ciò che mi aspettavo da un film di zombie.

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