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ALICIZATION – WAR OF THE UNDERWORLD II: EPISODE VI

In questo articolo torniamo a parlare di Alicization. Se non avete familiarità con la serie, vi consigliamo di recuperare le recensioni degli altri episodi a questo link.
Avviandoci verso la parte conclusiva di Alicization è giunto il tempo di uscire, momentaneamente, dal mondo virtuale di Underworld per addentrarci in un mondo molto più complesso di qualsiasi altro ambiente digitale proposto all’interno del franchise: la mente umana.

Alicization: Connessioni

Il sesto episodio di questo secondo cour di War of Underworld, come ci ricorda il sottotitolo della sigla d’apertura, segna l’inizio dell’adattamento di Alicization Lasting, diciottesimo ed ultimo volume di Sword Art Online (almeno fino a poco tempo fa) nonché volume conclusivo di tutto l’arco narrativo riguardante Rath, il Progetto Alicization e Underworld.
E mai prima d’ora il titolo dell’episodio, “Ricordi”, è stato tanto azzeccato: è infatti alla memoria che si deve il punto focale dei temi e del messaggio di questo episodio, il cui evento principale è il risveglio, dopo tanto tempo, del protagonista della serie.
Ad essere più specifici, l’episodio sceglie di mettere in mostra come, nei momenti più cupi della vita, quando si è toccato li fondo, per quanto importanti possano essere grandi obiettivi come proteggere gli innocenti o salvare il mondo ciò da cui è possibile trarre più forza, tirare avanti e affrontare le avversità piuttosto che arrendersi sono le motivazioni molto più personali, a tratti egoistiche,  dei legami, dei ricordi e dei desideri dei propri cari. In questo senso, sia Kirito che Asuna avranno modo nel corso dell’episodio di dar forma a questo principio in maniera più diretta.

alicization

Nel caso di Asuna, questo significa trarre forza dalla memoria di Yuki: l’arco narrativo di Mother Rosario è un punto di collegamento emotivo fondamentale tra le due, e più di una volta è stato chiaro quanto la temporanea collaborazione con Sleeping Knights abbia lasciato un forte impatto su Asuna. Il suo utilizzo di Mother Rosario (possibile solo grazie all’Incarnation System, dato che non è una Sword Skill originariamente parte del Seed) contro PoH, sebbene non totalmente efficace nel neutralizzare l’assassino, è il punto narrativamente più appropriato per mettere in scena quello che è, dal punto di vista visivo, uno dei momenti più brillanti dell’intera serie animata.

Kirito, d’altra parte, è in una situazione un po’ più complessa: dalla morte di Quinella in poi si sono cercate le più disparate e tecniche ragioni dello stato catatonico del ragazzo, dal collegamento elettrico interrotto al danneggiamento del suo Fluctlight fino a concludere che la componente dell’ego si trova in uno stato inattivo. La realtà, implicita già nel precedente episodio ma qui messa in scena senza mezzi termini, è che l’unica cosa a tenere prigioniero Kirito è la sua stessa mente.
Per quanto indiscutibilmente mal rappresentato, infatti, Kirito è un personaggio che ha sofferto di sindrome del sopravvissuto, una forma di disturbo post-traumatico da stress, sin dagli eventi che l’hanno coinvolto con Sachi ed i Moonlit Black Cats.

Il trauma di quell’avvenimento è stato uno dei principali motori di Kirito come personaggio nelle sue decisioni e modi di affrontare ogni evento nella serie, ed è stato solo alimentato e peggiorato da quelle occasioni in cui è stato costretto ad uccidere o a far del male ad altre persone.
La morte di Eugeo, di cui è effettivamente parzialmente responsabile (un po’ per averlo coinvolto in quello che doveva essere un viaggio mosso da scopi meramente personali, un po’ per aver passato con lui anni senza dirgli tutta la verità) è stato l’ultimo chiodo nella bara, lasciando Kirito in uno stato mentale fortemente compromesso.
Il montaggio di moltissime scene chiave di tutti gli archi narrativi di Sword Art Online in una luce più tetra rendono la situazione di Kirito ampiamente comprensibile, e con Eugeo a rappresentare per lui quello che Yuki rappresenta per Asuna è facile accettare che quella connessione responsabile per il blocco di Kirito dovesse essere anche responsabile del suo sblocco, molto più delle tre co-protagoniste dei precedenti archi narrativi.

Alicization

Il tutto viene incartato in uno dei migliori episodi di Alicization per quanto riguarda l’utilizzo di musiche, simbolismi e presentazione visiva, che riescono a portare su schermo anche i momenti più sopra le righe (Kirito che tenta di strapparsi il cuore e PoH redivivo con un enorme buco nel torace, ad esempio) in maniera accurata e con una messa in scena efficace.
L’episodio si conclude con il trionfale ritorno di Kirito nella scena, accompagnato dal suo utilizzo del potere congelante della Blue Rose di Eugeo e dalle Arti Sacre che ha appreso nella sua esperienza come abitante a lungo termine di Underworld, iniziando subito a darsi da fare dopo 17 episodi di totale inattività.

Con Kirito pronto ad affrontare PoH nel prossimo episodio, è facile tirare un sospiro di sollievo e ritenere risolto questo problema: oltre alla battaglia dell’Impero Umano, tuttavia, Alice è ancora inseguita da Subtilizer, e quel problema, il vero principale ostacolo di questo arco narrativo, è ancora lontano dall’essere risolto.

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