In questo articolo torniamo a parlare di Alicization. Se non avete familiarità con la serie, vi consigliamo di recuperare le recensioni degli altri episodi a questo link.
Mentre in prima linea i Cavalieri Integratori affrontano la prima ondata delle armate di Vector, le retrovie sono lasciate a sé stesse dal loro comandante che, preso dal panico, si mette al sicuro.
Quando il nemico supera il primo blocco, tuttavia, l’intervento del più giovane Cavaliere si fa sempre più necessario.
Alicization: Distruzione di massa
Fizel e Linel si trovano alle strette dopo che una parte
dell’esercito dei goblin, attraverso un sotterfugio, riesce ad aggirare Eldrie
ed il suo plotone lasciando alle truppe di supporto il compito di fermarli.
Sfortunatamente Renly Synthesis Twenty-seven, che avrebbe dovuto affrontare una
tale eventualità, sembra essere scomparso, nascostosi in preda al terrore
dovuto alla sua inesperienza e giovane età.
Anche nelle condizioni più terribili, però, sarà Kirito a dare supporto al Cavaliere rovesciando la situazione, mentre l’esercito del Territorio Oscuro dovrà assistere all’esibizione di potere distruttivo di cui i migliori guerrieri della Chiesa di Axiom sono capaci.
Considerazioni
Con questo episodio Kirito rinforza l’idea di essere una figura più di ispirazione per le IA che abitano Underworld, più che un agente attivo nelle vicende dell’ambiente virtuale: già in precedenza l’abbiamo visto dare una svolta del tutto nuova alle prospettive di diversi personaggi, con Eugeo e Alice in cima alla lista, ma vedere come la sua presenza resti tangibile e concreta anche a discapito della sua condizione corrente non fa che cementare questo suo ruolo.
La prima metà del settimo episodio di War of Underworld si concentra su Renly, il Cavaliere Integratore più giovane con i suoi appena 15 anni che sappiamo essere stato congelato a tempo indeterminato come punizione da Quinella, incantesimo infranto con la morte del Pontefice.
Diversi flashback ci spiegano il motivo di tale punizione: Renly è considerato difettoso per la sua incapacità di ottenere il pieno controllo delle Arti Sacre della sua arma, ponendolo ad un livello ben inferiore a quello che ci si aspetta da un Cavaliere Integratore.
Scopriamo che questo suo difetto proviene dal trauma, di cui ha ancora memoria, subito durante il torneo per decidere il prossimo candidato ad unirsi alla Chiesa di Axiom, occasione in cui Renly ha ucciso accidentalmente un caro amico provocando in lui un senso di inadeguatezza che ha portato con sé anche dopo l’investitura.
In un mondo come Underworld, dove l’immagine di sé è legata a
doppio filo con le proprie capacità, non è dunque sorprendente che Renly sia
debole tanto fisicamente quanto mentalmente.
Incapace di voltare pagina una volta scongelato, la brutalità della guerra
prende il sopravvento sul suo stato già fragile combinato con la sua
inesperienza, portandolo a rifugiarsi nelle tende delle forniture che il suo
plotone avrebbe dovuto proteggere.
In questo frangente, che scopriamo essere in concomitanza con la nube di fumo
gettata dai goblin per scavalcare il plotone di Eldrie nello scorso episodio,
Tiese e Ronye fanno la loro comparsa per cercare un nascondiglio che possa
tenere Kirito al sicuro.
Inevitabilmente il quartetto si ritrova faccia a faccia con uno dei nemici passati oltre l’avanguardia ed è qui che Renly riesce a trovare coraggio nel vedere non solo le due cadette, che per loro stessa ammissione non possiedono le abilità necessarie per affrontare un goblin, schierarsi per adempiere al compito loro assegnato, ma persino un Kirito incapace di parlare o di interagire con l’ambiente circostante dare segni di coscienza pur di difendere le due.
Benché forse in maniera eccessivamente repentina, dunque, Renly riacquista il proprio tenore cavalleresco dando esibizione delle sue abilità riuscendo a difendere con successo Kirito e le sue due custodi, per poi addirittura sconfiggere uno dei capitani goblin.
Tornando invece al fulcro della battaglia, veniamo finalmente al corrente del motivo per cui Bercouli sia stato schierato nelle retrovie: la preparazione di una trappola per le truppe aeree del Territorio Oscuro utilizzando il pieno potere della sua spada in un attacco che è sì carente di spettacolarità visiva ma che in compenso si rivela estremamente efficiente.
Questo evento fa da segnale per Alice, che già in precedenza avevamo visto preparare un incantesimo: la ragazza sta infatti accumulando potere magico tanto dall’ambiente quanto dalla forza vitale residua dei caduti in battaglia, concentrando tutta quell’energia in una sfera specchiata all’interno della quale innumerevoli raggi di luce rimbalzano infinitamente, accumulando energia ad ogni rimbalzo.
Una volta individuato il segnale di Bercouli possiamo finalmente assistere ai devastanti effetti di cui Alice è capace: una imponente esplosione di portata devastante che decima completamente le forze nemiche in uno spettacolo visivo che fa da momento saliente dell’episodio oltre che da scena di chiusura.
Sebbene l’episodio sia tutto sommato lineare e senza finestre di discussione, è interessante vedere Alice contemplare l’uguaglianza tra le anime dei suoi compagni e dei suoi nemici, dando un peso molto più gravoso sulle sue azioni, dandole una nuova prospettiva sul suo mondo e la consapevolezza che nel sterminare le truppe di Vector sta distruggendo persone ed individui più che mostri senza volto o cuore, oltre che a mostrarle la futilità della battaglia: ricordiamo infatti che in teoria a lei dovrebbe spettare il compito di fare da IA per il controllo di droni e veicoli militari senza pilota, dando alle questioni poste dalla ragazza un peso che va oltre al momento in sé, specialmente se opportunamente trattate dalla serie.
L’enorme raggio distruttivo che Alice ha scagliato sugli invasori dovrebbe aver aperto lo spiraglio per un attimo di respiro da questa battaglia, ma la guerra è chiaramente ben lontana dall’essere conclusa: “Il sangue e la vita” è infatti il titolo dell’ottavo episodio, e possiamo sicuramente aspettarci un contrattacco dall’esercito ancora numeroso al servizio di Vector.