In questo articolo torniamo a parlare di Alicization. Se non avete familiarità con la serie, vi consigliamo di recuperare le recensioni degli altri episodi a questo link.
A seguito di un riassuntivo episodio 0 che ci ha ricordato della sconfitta di Quinella ad opera di Kirito, Eugeo ed Alice, rimettiamo per la prima volta dopo tanto tempo piede ad Underworld per vedere come sono cambiate le cose.
Introduzione alle novità
Prima di prenderci una pausa ben due stagioni fa da Sword Art Online, avevamo assistito alla sconfitta del pontefice e all’imprevisto attacco che la base segreta di Rath, Ocean Turtle, aveva subito ad opera di una misteriosa task force alla ricerca della tecnologia che il governo Giapponese sta sviluppando con il suo esperimento sulle intelligenze artificiali.
Benché quanto accaduto alla base (ed ai personaggi lì situati) non ci sia ancora stato rivelato, abbiamo modo di dare un primo sguardo a cosa sia accaduto all’interno dell’Impero Umano di Underworld dopo che Kirito, al costo della vita del suo caro amico, è riuscito con successo a neutralizzare una delle sue figure chiave.
Ci ritroviamo quindi ad osservare Alice, diversi mesi dopo la caduta dell’Administrator, condurre una vita relativamente tranquilla in una piccola casa nella foresta. Scopriamo dunque che qualsiasi cosa sia successa su Ocean Turtle, questa ha avuto effetti devastanti sul giovane Kirigaya, che si trova ora in stato catatonico incapace di compiere azioni in autonomia e sotto le cure di Alice, fuggita dall’ordine dei cavalieri temendo l’incolumità del compagno che è tuttora visto come un ribelle da numerosi membri mentre Bercouli, subentrato al comando dopo la morte di Quinella, cerca di ricostruire e rinforzare l’esercito armato per prepararsi all’inevitabile assalto di orchi e goblin del Territorio Oscuro, sicuro che essi si mobiliteranno una volta appreso della morte del pontefice.
Considerazioni
Una nuova protagonista
Alicization entra, dopo una lunga pausa, nella seconda metà di questo lungo e vasto arco narrativo introducendoci, con il nuovo sottotitolo “War of the Underworld), all’adattamento dei volumi dal 15 al 18 dell’opera di Kawahara.
L’interruzione, apparentemente eccessiva, è più che doverosa poiché, nonostante la base classica del franchise di Sword Art Online sia ancora persistente, la serie che ci attende sarà drasticamente diversa da qualsiasi precedente, compresa l’appena passata Alicization: bene o male, infatti, Kirito ha smesso ora di essere il personaggio centrale della storia, passando il testimone alla giovane Alice Synthesis Thirty, che sarà da questo episodio in avanti la nostra protagonista.
Il nuovo ruolo di Kirito
Questo non significa ovviamente che Kirito non sia presente o che non abbia un impatto sulla vicenda, in quanto il suo stato non elimina il fatto che le sue azioni e la sua presenza sono la motivazione dietro la maggior parte degli eventi dell’episodio: Alice prova chiaramente un forte senso di responsabilità verso il ragazzo, essendo sostanzialmente l’unica persona al mondo a conoscere e comprendere a pieno perché Kirito ha fatto ciò che ha fatto e quanto questo gli sia costato, e questa sua consapevolezza, insieme alla verità sul suo passato e su Quinella, l’hanno apparentemente (per sua stessa ammissione) resa inadatta al suo ruolo di cavaliere.
Questa catena di eventi ed emozioni portano Alice ad isolarsi, trovando nel suo drago e nella sorella Selka (di cui comunque non ha memorie pregresse) l’unica parvenza di un conforto e un nuovo punto di partenza, la base strutturale della “nuova” Alice come personaggio.
Il traguardo raggiunto in Alicization
In tal senso l’adattamento svolge un ottimo lavoro nel catturare la situazione di Alice, ancor più della versione originale: non abbiamo più a che fare con l’orgogliosa ed impavida guerriera che con nobiltà e rigore adempieva ai suoi doveri di Cavaliere Integratore, bensì una ragazza che sta, semplicemente, cercando di vivere la propria vita, ciò per cui Kirito ed Eugeo sono partiti in viaggio e speravano per lei, cercando al tempo stesso qualcosa di nuovo in cui credere.
È in questa chiave di lettura che la sua scelta (perché senza dubbio ha le capacità di farlo) di non prendersi cura del suo occhio mancante acquisisce un forte significato, forse una punizione e penitenza, forse un monito della sua ritrovata libertà dal controllo del sistema, forse un pizzico di entrambe.
Mettere in mostra l’aspetto meno rigoroso e più umano di Alice, in ogni caso, permette di dare più profondità al suo personaggio e di dimostrare la sua capacità di reggere in piedi la storia tanto quanto Asuna in assenza di Kirito.
Una mancanza interessante
Una delle scelte più mirate di questo episodio è probabilmente quella di saltare il primo capitolo del Volume 15, che introduce l’antagonista principale della serie e di cui per questo, sicuramente, vedremo il contenuto in futuro, per saltare direttamente alla parte dove Alice diventa il punto focale. Questa decisione è stata probabilmente la migliore, in quanto in grado di mantenere un collegamento saldo con quanto accaduto nel finale di Alicization e dando alla storia una continuità altrimenti bruscamente interrotta.
In termini tecnici, l’episodio resta consistente con i meriti raggiunti nella prima metà della storia, con scelte cromatiche vivaci sugli scenari naturali che danno al mondo un accento fantasy distintivo e scelte musicali efficaci, creando un connubio audiovisivo capace di esprimere il calore, la paura, la malinconia e le altre emozioni che pervadono tutto l’episodio.
Le novità sugli eventi di trama e la magistrale esecuzione dell’adattamento rappresentano quindi delle buone fondamenta per questa nuova stagione, suscitando interesse e curiosità anche, e soprattutto, per il repentino cambio di protagonista.
Un freddo “L’assalto” fa da titolo al prossimo episodio, suggerendoci che Alice, probabilmente, dovrà presto prendere una decisione importante e capire se è pronta ad impugnare di nuovo la sua spada.