“The Dark Crystal: Age of Resistance” è una pietra rara.
Vai con la sigla!
«Another world. Another time. In the age of wonder.»
UngIm
Era il 1982 quando uscì al cinema quello che è poi diventato, negli anni, un vero e proprio cult fantasy: “The Dark Crystal”. Creato dalla fervida immaginazione del compianto Jim Henson (Sesame Street, The Muppett Show), ispirato dai disegni di Brian Froud, sceneggiato da David Odell e co-diretto dall’amico Frank Oz (Yoda di Star Wars), The Dark Crystal è una fiaba, a tratti oscura, interamente girata e filmata con pupazzi animatronici e burattini, dai malvagi Skeksis, ai pacifici Mistici urRu, ai coraggiosi Gelfling e alle palle di pelo rotolanti dei Fizzgig, più tutta una nutrita varietà di piante, insetti e animaletti.
Ma forse è meglio iniziare dal principio… della storia!
Vai di nuovo con la sigla!
«Another world. Another time. Another age.»
Narratrice (Sigourney Weaver)
“The Dark Crystal: Age of Resistance” è una serie originale Netflix composta da 10 episodi che ha debuttato lo scorso 30 agosto e che funge da prequel dell’opera originale di Jim Henson.
“Thra è un pianeta meraviglioso, che gira intorno a tre soli e al cui centro è situato il Cristallo della Verità, il cuore di Thra, fonte di tutta la vita.”
Narratrice (Sigourney Weaver)
I deserti luccicanti, i mari maestosi, le rigogliose foreste e le grotte profonde, brulicano della più disparata moltitudine di creature e animali, vermi giganti e razze volanti, gli adorabili Podling e, soprattutto, i Gelfling. Questi, dalle fattezze antropomorfe e dai gentili tratti elfici, sono la specie primaria del pianeta. Poi, un migliaio di “trine” (il trigono annuale dei tre soli) fa, giunsero su Thra due entità aliene, gli urRu, chiamati anche Mistici, “parte cane e parte dinosauro“, legati ed interessati solo al mondo naturale, e gli Skeksis, “parte rettile, parte uccello rapace, parte drago“. Questi ultimi donarono la conoscenza delle profondità dello spazio ad Aughra (Donna Kimball), che lasciò sotto la loro protezione il Cristallo della Verità, per poter sognare i cieli infiniti. Durante il suo sonno, gli Skeksis iniziarono ad attingere al potere del Cristallo della Verità, corrompendolo lentamente fino a farlo diventare il Cristallo Oscuro. Ma non solo, hanno anche soggiogato i Gelfling e altre specie di Thra, piegandole alla loro volontà e proclamandosi Signori del Cristallo. Da quel momento in poi tutti i Gelfling hanno iniziato a venerare e adorare gli Skeksis come qualcosa di simile agli dei, li servono come guardie e pagano loro decime. I Podling, invece, svolgono i lavori più umili. Da un mondo dove tutte le creature vivevano in armonia tra loro, siamo giunti ad una società divisa in caste, con gli Skeksis in cima.
Già dal primo episodio facciamo la conoscenza dei nostri eroi: il giovane Rian, guardia del clan degli Stonewood, che scopre i terribili segreti che si celano nei meandri del Castello del Cristallo, la fragile Deet dei Grottan che, ricevute le visioni dell’Oscurità incombente, partirà dalle grotte sotterranee per avvertire tutti gli altri Gelfling e la volitiva Brea del clan Vapra, figlia della sovrana di tutti i Gelflin, l’All-Maudra, spinta dall’insaziabile sete di conoscenza.
Come si evince, il letimotiv della storia, come anche nel film originale, è la classica quest (la cerca medievale) intrapresa dai vari personaggi prima singolarmente, per poi ritrovarsi nello stesso luogo più o meno pronti ad affrontare l’inevitabile.
Perché “The Dark Crystal: Age of Resistance” funziona così bene?
La fortuna e l’ottima riuscita di questa serie, si devono ritrovare innanzitutto nella lungimiranza di Netflix e nel dovuto coinvolgimento della casa di produzione Jim Henson Company e le figlie del compianto Jim, Lisa e Cheryl, e di tutte le maestranze ad essa legata. Fatevi un favore, dopo aver finito la serie, guardatevi il documentario “Il richiamo del Cristallo – la realizzazione di Dark Crystal: la Resistenza“, vedrete la magia prendere forma!
Chi c’è alla regia di “The Dark Crystal: Age of Resistance”?
Nel lavoro del regista Louis Letierrer (The Transporter, Clash of Titans) che, firmando la regia di tutti e 10 gli episodi, ha quindi conferito una continuità di linguaggio visivo a tutta la serie, la stretta collaborazione con scrittori e produttori è fenomenale. Il suo lavoro con la cinepresa è al limite del trascendentale da quanto è rivoluzionario per un film di burattini! La fotocamera non è mai statica, sempre in movimento a seguire i movimenti di un mondo vivo (dato che persino i dirigenti di Netflix sono stati “arruolati” per scuotere alberi e altri oggetti, per dare vita a Thra).
Un mondo espanso
La natura episodica dell’opera riesce a conferire il giusto riconoscimento alla complessa e articolata vita su Thra e ad ampliarla: a partire dal sistema sociale di stampo matriarcale dei Gelfling, alla loro politica e divisione in clan ognuno con il proprio ruolo, colori, peculiarità, fino ad esplorare la loro religiosità con la cieca adorazione dei Signori del Cristallo; la spensierata vita dei Podlings, fatta di rapporti semplici, chiasso e fughe dal bagnetto (a mio avviso una delle scene più divertenti!); la complessa civiltà alveare degli spaventosi aracnidi Arathim.
La storia di “The Dark Crystal: Age of Resistance”
La storia è in parte ispirata al film, e alle varie opere che nel tempo ne hanno raccolto l’eredità (libri, graphic novel, video game, ecc.), ma è anche del tutto originale. A sua volta è fonte di ispirazione per un nuovo video game, presentato a l’E3 2019, in uscita quest’anno, “The Dark Crystal: Age of Resistance Tactics”, sviluppato da BonusXP e En Masse Entertainment.
Le penne di Jeffrey Addiss e Will Matthews, insieme al produttore e scrittore Javier Grillo-Marxuach, ci hanno donato personaggi realistici, sorelle gelose, amanti codardi, cattivi meschini e contorti, tutti intrecciati in un arazzo di avventura, tradimento e ribellione.
Vogliamo poi parlare del cast vocale?
Per quanto riguarda gli Skeksis abbiamo: Mark Hamill (Star Wars, il Joker nella serie animata Batman della DC) da voce a skekTek lo Scienziato, il cui ego è eguagliato solo dalla sua crudeltà; Jason Isaacs (Star Trek: Discovery, Harry Potter, The OA) doppia skekSo, il malvagio Imperatore; Simon Pegg (Star Trek, Shaun of the Dead) profferisce le untuose e malevoli parole del Ciambellano skekSil, dalla mente contorta sempre pronta a partorire nuovi tradimenti; Andy Samberg (Brooklyn Nine-Nine) presta la sua voce a l’Eretico skekGra, e da quello che sentiamo è sicuro che si sia divertito molto, forse troppo…
I Gelfling presentano un altrettanto cast stellare tra le loro voci. Brea è doppiata da Anya Taylor-Joy (The Witch), Caitriona Balfe (Outlander) interpreta sua sorella, Tavra; Helena Bonham Carter (Fight Club, Sweeney Todd, Harry Potter, Il discorso del re, …) da voce a Mayrin, loro madre e sovrana di tutti i Gelfling, la All-Maudra. Taron Egerton (The Kingsman) interpreta Rian; Nathalie Emmanuel (Game of Thrones) doppia Deet. Altri due veterani Game of Thrones prestano le loro voci, Lena Headey (Cersei Lannister) a Maudra Fara degli Stonewood e Natalie Dormer (Margaery Tyrell) ad Onica del clan Sifa.
E potremmo continuare con l’elenco: Alicia Vikander (Tomb Raider), Sigourney Weaver (Alien, Ghostbuster), Benedict Wong (Doctor Strange), Eddie Izzard, Mark Strong (Sherlock Holmes, La Talpa), Toby Jones (Sherlock, La Talpa) …
I burattinai
Nei titoli di coda ogni personaggio è accreditato non solo con i doppiatori, ma anche con i burattinai, e a ragion veduta! Il burattinaio è metà del personaggio poiché da vita ad ogni suo movimento ed espressione facciale, un lavoro sia delizioso che estenuante. Per citarne solo alcuni: Neil Sterenberg, Louise Gold, Alice Dinnean, Dave Chapman e Kevin Clash.
Il vero Eroe
Lascio per ultimo Victor Yerrid che è sia burattinaio che voce (un grammelot spassosissimo e comprensibilissimo) del mio personaggio preferito in assoluto: il Podling Hup. Hup è stato pensato per essere adorabile PUNTO, incarna appieno l’essenza dei Muppett!
“Il suo aspetto, per me, è così dolce. È stato progettato in questo modo, e il mio obiettivo è stato quello di ripagare il modo in cui il personaggio è stato concepito e scritto dai creatori dello spettacolo. Anche se sprizza quell’adorabilità intrinseca, possiede anche molte altre qualità.”
Victor Yerrid
Amerete Hup perché è un personaggio serio ed emozionante. A differenza degli altri Podling, che in genere lavorano, si prendono cura dei piccoli e sono amanti della vita, della musica, delle bevande e della felicità, Hup aspira ad essere un guerriero, un paladino… e questo lo porterà, immancabilmente, ad affrontare le situazioni più drammatiche, armato solo del suo ingenuo coraggio e del suo potente cucchiaio di legno!
“The Dark Crystal: Age of Resistance” è un racconto fantastico per tutte le età!
L’opera punta l’attenzione sull’importanza nel trattare con rispetto l’ambiente in cui viviamo e gli altri. Qualcuno potrebbe fare paragoni con la situazione che il nostro mondo sta vivendo oggi, ma non si dovrebbe. Come Il Signore degli Anelli, anche “The Dark Crystal: Age of Resistance” sta tentando di tessere un ordito senza tempo, che può funzionare in qualsiasi epoca lo si guardi, perché in ogni quando ci saranno sempre coloro che useranno la forza per sottomettere gli altri.
Le storie che parlano dei pericoli del potere e dell’odio, sono universali e resistono al passare del tempo meglio di quelle opere, super tempestive, che cercano di cavalcare il sentimento del momento. E quale modo migliore di raccontarle se non tramite narrazioni fantastiche? Questo è il motivo per cui Il Signore degli Anelli sarà ancora pertinente tra cento anni, come quando Tolkien pose per la prima volta l’inchiostro sulla carta.
I più giovani potrebbero trovare in “The Dark Crystal: Age Of Resistance” i temi dell’inganno, della paura e dei pericoli del potere assoluto, per gli spettatori più agée la storia è eccitante al punto giusto e le motivazioni degli antagonisti così forti da non sentirsi annoiati. Non siamo di fronte ad una fantasia spicciola ma ad una, venata di oscurità da cui sprizzano amore, amicizia e perseveranza. A differenza del cinico grim dark che è così popolare nell’ultimo periodo, “The Dark Crystal: Age of Resistance” ci ricorda che le ribellioni sono costruite sulla speranza e che, nonostante possano accadere cose cattive, c’è sempre luce in questo mondo!
Un consiglio prima di vedere la serie
Un consiglio spassionato: guardatevi il film prima di vedere “The Dark Crystal: Age of Resistance” per evitare di rovinare il colpo di scena finale dell’opera del 1982. C’è un dettaglio nel film che viene tenuto nascosto e svelato solo alla fine di tutto, mentre nella serie viene rivelato circa a metà stagione. Conoscere prima la fine del viaggio permette di apprezzare di più il viaggio stesso quando lo si intraprende!
Incrociamo le dita!
Speriamo inoltre che Netflix dia il via libera per almeno un’altra stagione perché, sebbene questa abbia il proprio arco narrativo concluso, siamo ancora lontani dall’inizio della storia narrata nel film originale.